L'AMORE DI MARJA

ITALIA 2002
Scandinavia, anni '70. Marja, una ragazza finlandese solare e ottimista, convinta che il mondo si possa cambiare in meglio, durante una manifestazione per la pace conosce Fortunato, un ragazzo siciliano. I due si innamorano perdutamente, si sposano e hanno due figlie, Alice e Sonia. Per qualche anno vivono in una comune nel paesino scandinavo di Marja, conducendo una vita secondo i loro ideali hippie di pace e libertà, ma quando si rendono conto che le cose non vanno proprio come avevano sperato, Fortunato, che non riesce a trovare lavoro, propone di trasferire la famiglia in Sicilia dove pensa che per lui ci siano maggiori possibilità. Marja accetta, ma sia lei che le figlie presto si rendono conto di vivere in un universo così diverso dal loro, chiuso e malizioso...
SCHEDA FILM

Regia: Anne Riitta Ciccone

Attori: Laura Malmivaara - Marja, Vincenzo Peluso - Fortunato, Erika Lepisto - Alice Da Bambina, Annika Lepisto - Sonia Da Bambina, Veronica Visentin - Alice Da Ragazza, Sara Filazzola Hartmann - Sonia Da Ragazza, Tiziana Lodato - Zia Sandra, Nino Frassica - Uomo Del Bar, David Coco - Alessio, Lucia Sardo - Nonna Siciliana, Maurizio Marchetti - Nonno Siciliano

Soggetto: Anne Riitta Ciccone

Sceneggiatura: Anne Riitta Ciccone

Fotografia: Franco Di Giacomo

Musiche: Giovanni Renzo

Montaggio: Letizia Caudullo

Scenografia: Marco Dentici

Costumi: Lia Francesca Morandini

Altri titoli:

LE FAVOLE DI ALICE

Durata: 102

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: FRANCESCO TORELLI PRODUCTIONS

Distribuzione: LA TRINCEA (2004)

Data uscita: 2004-03-26

CRITICA
"Una finlandese in Sicilia, quasi un ossimoro. Eppure trattasi di autobiografia della 36enne Anne Riitta Ciccone che nel suo secondo e sincero film 'L'amore di Màrja' racconta, come aveva già fatto in un testo teatrale, le avventure della madre che dal Nord sbarcò in Trinacria col marito siciliano con cui aveva condiviso l' epoca hippy. (...) Dopo un primo tempo stereotipato nelle psicologie contrapposte, il film acquista verso il baratro patologico una sua drammaticità, i bozzetti maturano personaggi, il presepe di famiglia diventa infernale e le due bambine offese reclamano affetto. Questa madre coraggio, la brava Laura Malmivaara, acquista una sua minidimensione tragica, dando un contributo alla lotta sempre attuale contro l' intolleranza. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 10 aprile 2004)

"Da un lavoro teatrale della stessa regista, 'Amarsi da pazze', un film a sfondo autobiografico che Anne Riitta Ciccone dedica alla madre, trattandovi con delicatezza argomenti delicati come il peso specifico dei sogni (individuali e collettivi), la perdita dell'innocenza, il duro scontro con la realtà .Corre, per il film, una vena di nostalgia, sia nella rievocazione del pacifismo anni '70 e della fine del conflitto vietnamita, sia nella scelta di brani generazionali come 'Stand by me'. Pur non interamente riuscito (poco felici, soprattutto, le scene oniriche in bianco e nero), 'L'amore di Marja' è un film accorato, sincero e dove si avverte una sorta di urgenza personale." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 9 aprile 2004)

"Lo stacco sulle meravigliose luci siciliane dà la misura di quanto sia radicato nel dna lo stereotipo - soprattutto tra i nordeuropei - che vuole la bellissima terra di Sciascia e Bufalino accompagnata dalle sinistre note di uno scacciapensieri (!). Nessuno mette in dubbio, naturalmente, le verità riportate dalla figlia, ma tra il diario di bordo di una scelta sbagliata e il cinema ce ne corre. Coinvolta in questa poverissima discesa negli inferi dei nervi saltati per mancanza di libertà, anche la brava Tiziana Lodato, penalizzata nel look e nelle battute. Vincenzo Peluso non fa nulla per evitare i rischi e le trappole del già visto mille e mille volte. E l'iniziale solarità di Laura Malmivaara non riesce ad accendere le riprese piatte dell'autrice. L'imbarazzante pellicola è ricavata dalla commedia teatrale 'Amarsi da pazze'. Che, informano le cronache, fu segnalata al Premio Autori Nuovi nel 1995. La trasposizione, è sicuro, non seguirà l'identica sorte." (Aldo Fittante, 'Film TV', 14 aprile 2004)