L'aldilà - E tu vivrai nel terrore!

ITALIA 1980
Nel 1927, in Louisiana, in un albergo maledetto perché costruito sopra una delle sette "porte dell'Inferno", un pittore accusato di stregoneria viene barbaramente ucciso dalla folla inferocita. Nel 1981, Liza, una giovane disegnatrice di moda che ha ereditato proprio quell'albergo, parte da New York per prenderne possesso. Malgrado gli avvertimenti di una veggente non vedente, che la prega di andarsene prima che sia troppo tardi, Liza decide di rimanere, perché vuole restaurare l'edificio e non crede agli orrori di cui custodirebbe il segreto. Non tarderà a ricredersi e, per lei e per il giovane medico che lotta al suo fianco contro le forze dell'aldilà, forse l'unica soluzione è racchiusa in un antico libro.
SCHEDA FILM

Regia: Lucio Fulci

Attori: Catriona MacColl - Liza Merrill, David Warbeck - Dott John McCabe, Cinzia Monreale - Emily, Michele Mirabella - Martin Avery, Pier Luigi Conti - Dr. Harris, Veronica Lazar - Martha, Antoine Saint-John - Schweick, Anthony Flees - Larry, Giovanni La Nava - Joe l'idraulico, Giampaolo Saccarola - Arthur, Laura De Marchi - Mary-Ann, Maria Pia Marsala - Jill, Dardano Sacchetti - non accreditato, Lucio Fulci - non accreditato, Sergio Salvati - non accreditato

Soggetto: Dardano Sacchetti

Sceneggiatura: Dardano Sacchetti, Giorgio Mariuzzo, Lucio Fulci

Fotografia: Sergio Salvati, Franco Bruni - operatore

Musiche: Fabio Frizzi

Montaggio: Vincenzo Tomassi

Scenografia: Massimo Lentini

Costumi: Massimo Lentini

Effetti: Germano Natali

Aiuto regia: Roberto Giandalia

Altri titoli:

Seven Doors of Death

The Beyond

L'aldilà

L'aldilà (...e tu vivrai nel terrore!)

L'au-delà

And You Will Live in Terror: The Afterlife

Durata: 88

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM, SCOPE

Produzione: FABRIZIO DE ANGELIS PER FULVIA FILM SRL

Distribuzione: MEDUSA DISTRIBUZIONE (1981)

CRITICA
"È un film dell'orrore che, costruito su una parvenza di intreccio, manca di quella progressiva creazione di un'atmosfera da incubo, che è il requisito fondamentale di questo genere di spettacolo." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 81, 1981).

"Si nota che tra banalità dei contenuti e cattivo gusto sanguinolento riesce a farsi spazio una scrittura cinematografica efficace e persino elegante. Merito di Lucio Fulci, milite ignoto del cinema popolare, attivo da oltre un ventennio per un complesso di circa quaranta titoli risvegliati da qualche puntuale segnalazione francese (...)". (Tullio Kezich, Catalogo Venezia 2004)