LA PRINCIPESSA DELLE CANARIE

ITALIA 1955
Nel 1450, all'epoca del massimo splendore della gloria militare spagnola, viene decisa la conquista definitiva delle isole Canarie, che ancora si rifiutano di sottomettersi. Un galeone, carico di soldati ed ufficiali, salpa alla volta delle isole: tra gli ufficiali è Don Diego, che subendo il fascino dell'avventurosa impresa, ha lasciato ben volentieri gli studi per impugnar la spada. Sbarcate nella maggiore delle isole, le truppe si mettono in marcia per avvicinarsi alle capanne della guarnigione; ma ai loro occhi si palesa ben presto la tragica realtà. Tutto è stato distrutto e incendiato, la guarnigione è stata trucidata, i corpi esanimi dei soldati giacciono insepolti e presso a loro imputridiscono le carogne dei cavalli. Un giorno Don Diego, addentrandosi nella boscaglia per cacciare, si trova improvvisamente, disarmato, di fronte ad un puma, ma una freccia giunge sibilando e trafigge l'occhio del puma, che rotola a terra. Don Diego è sorpreso: l'ha salvato una fanciulla di meravigliosa bellezza. Si chiama Almadena ed è la figlia del Re. Il sovrano, amante della pace, muore ben presto. Bentejui sarà lo sposo di Almadena. Don Diego, a capo di una delegazione, si reca nella rustica residenza reale per trattare la pace: egli espone ad Almadena, che siede sul trono, le proposte degli spagnoli, esprimendo la speranza di giungere al più presto ad accordi di pace. I.'indomani Don Diego riparte coi suoi per sottoporre al governatore le proposte della regina. Ma mentre attraversano una stretta gola, gli spagnoli vengono assaliti, tre membri della delegazione sono uccisi. Don Diego viene ferito gravemente. Ormai la guerra è inevitabile: un messaggio di Don Diego induce Almadena a rinviare la cerimonia nuziale. Lo scontro tra gli spagnoli e i nativi è terribile: Almadena e Bentejui spingono i loro cavalli verso il più alto picco; ma Don Diego colpisce da lontano il cavallo di Almadena, che stramazza al suolo. Almadena, tramortita e ferita, è raccolta da Don Diego: un abbraccio suggella il loro amore e la riconciliazione tra i due popoli.
SCHEDA FILM

Regia: Paolo Moffa

Attori: Marcello Mastroianni - Don Herman, Silvana Pampanini - Guayarmina, Gustavo Rojo - Bentejui, Elvira Quintillá - Tasirga, Aníbal Vela - Il Governatore, José María Rodero - Alvaro, Félix de Pomés - Tenesor, Dante Tulipano, Salvador Soler Mari, Placido Bermudez, Julio Riscal, Miguel Del Castillo, Antonio Puga, Jose' Maria Lado - Il Gran Sacerdote

Soggetto: Juan Del Rio Ayala

Sceneggiatura: Paolo Moffa, Antonio Pietrangeli, Diego Fabbri, Gian Antonio Cibotto

Fotografia: Enzo Serafin

Musiche: Franco Ferrara

Montaggio: Eraldo Da Roma

Scenografia: Franco Moroni, Aldo Calvo, Gil Parrondo, Perez Espinosa

Durata: 105

Colore: C

Genere: STORICO

Specifiche tecniche: FERRANIACOLOR

Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO "TYRMA" DI JUAN DEL RIO AYALA

Produzione: COSTELLAZIONE (ROMA) INFIES (MADRID)

Distribuzione: CEI INCOM

NOTE
TITOLO SPAGNOLO: TYRMA.
CRITICA
"Questo film (...) sembra fatto sulla falsa riga della produzione corrente technicolorata americana, ma di questa non possiede quella particolare "andatura" che vale spesso a salvare (...) anche una produzione di modeste pretese (...)". (U. Tani, "Intermezzo", 6/7, 15/4/1956)