La mia vita a stelle e strisce

ITALIA 2003
La vita di Lando, contadino toscano, viene improvvisamente sconvolta dall'arrivo di alcuni parenti dall'America che invadono i suoi spazi e gli stravolgono le abitudini...
SCHEDA FILM

Regia: Massimo Ceccherini

Attori: Massimo Ceccherini - Lando, Victoria Silvstedt - Wendy, Novello Novelli - Padre Di Lando, Manuela Magherini - Zia Giuly, Cyrus Elias - Zio Jack, James Holly - Nicolas, David Corbett - Matt, Lorena Bianchetti - Conduttrice TG, Lorenzo Biscotti - Cameriere Night Club, Renzo Cantini - Macellaio, Francesco Ciampi - Cecchino, Dado Coletti - Dottore, Maria Dore - Ragazza cicciona, Giuliano Grande - Dj, Marco Graziani - Gelataio, Ambra Gullà - Aisha, Alex Londosi - Uomo sulla scala, Cristiano Militello - Inviato, Laura Pestellini - Vecchina Firenze, Paolo Ravalli - Cecchino, Alessio Sardelli - Ortolano

Soggetto: Massimo Ceccherini, Giovanni Veronesi

Sceneggiatura: Massimo Ceccherini, Giovanni Veronesi

Fotografia: Tani Canevari

Musiche: Stelvio Cipriani

Montaggio: Alessio Doglione

Scenografia: Sonia Peng

Costumi: Franco Casaglieri

Durata: 110

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Produzione: FEDERICA LUCISANO, FULVIO LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM

Distribuzione: IIF

Data uscita: 2003-10-31

CRITICA
"Al terzo film da regista Ceccherini va a segno con 'La mia vita a stelle e strisce'. Gli americani sono ridicoli e presuntuosi. Gli italiani pure. E Nando, che si confida con un tacchino, è superficiale, meschino e velleitario. Sbraita contro gli Usa ma poi è pronto a farsi sedurre dall'american dream. Ceccherini ci vuole male. Bravissimo. Ha capito tutto." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 31 ottobre 2003)

"Tra ammiccamenti antiyankee, buoni per un pubblico più che beota, e aspirazione della 'c' ai limiti dell'umano, si stenta fino al 'lieto' fine: la 'maremma americana' si sistema da Lando e si accasa con la cuginona. Ma Ceccherini aveva dichiarato, all'inizio, di non sopportare 'sti americani (pronuncia toscana?). 'Io dissento', dice il papà del villico: e noi siamo con lui." (Cinzia Romani, 'Il Giornale', 7 novembre 2003)