La Fiera delle Illusioni - Nightmare Alley

Nightmare Alley

3.5/5
Guillermo del Toro si ispira al cult diretto da Edmund Goulding, guarda più al libro di William Lindsay Gresham e realizza uno dei suoi film più affascinanti e disperati. Con Bradley Cooper

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MESSICO 2021
Un giovane giostraio, ambizioso e grande manipolatore, frequenta una psichiatra che si scoprirà essere ancora più pericolosa di lui.
SCHEDA FILM

Regia: Guillermo del Toro

Attori: Bradley Cooper - Stanton 'Stan' Carlisle, Cate Blanchett - Lilith Ritter, Toni Collette - Zeena Krumbein, Willem Dafoe - Clem Hoately, Richard Jenkins - Ezra Grindle, Rooney Mara - Molly, Ron Perlman - Bruno, David Strathairn - Pete Krumbein, Mary Steenburgen - Miss Harrington

Soggetto: William Lindsay Gresham - romanzo

Sceneggiatura: Guillermo del Toro, Kim Morgan

Fotografia: Dan Laustsen

Musiche: Alexandre Desplat

Montaggio: Cam McLauchlin

Scenografia: Tamara Deverell

Arredamento: Shane Vieau

Costumi: Luis Sequeira

Effetti: Mr. X Inc., Legacy Effects

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Tratto da: romanzo "Nightmare Alley" di William Lindsay Gresham (ed. Sellerio)

Produzione: GUILLERMO DEL TORO, J. MILES DALE PER DOUBLE DARE YOU

Distribuzione: THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA; DVD, BLU-RAY SEARCHLIGHT PICTURES (2022)

Data uscita: 2022-01-27

TRAILER
NOTE
- CANDIDATO AGLI OSCAR 2022 PER: MIGLIOR FILM, MIGLIORE FOTOGRAFIA, MIGLIORE SCENOGRAFIA, MIGLIORI COSTUMI.
CRITICA
"(...) qui del Toro (anche sceneggiatore con la moglie Kim Morgan) sembra abdicare a quella lettura horror della realtà che aveva fatto la sua popolarità e opta per un ritratto ai limiti del didascalico dell' ascesa sempre più ambiziosa di un truffatore. Sparisce completamente quella componente noir che era presente nelle pagine del romanzo e che aveva fatto la forza della versione di Edmund Goulding del 1947 (...) a favore di una illustrazione più leggibile e meno ambigua. Il mondo in cui si muove Stan ha i colori pastello di certa pittura novecentesca americana (il Grant Wood più inquietante, l' Edward Hopper più notturno) dove il cielo è sempre corrusco e le nuvole - che portano solo temporali o nevicate - sembrano aver cancellato il sole, ma soprattutto ci svela un' umanità dove l' inganno e la creduloneria permettono a personaggi senza morale di prosperare. Fino a quando non incontrano persone ancora più ciniche e immorali. Ed è proprio nello scontro finale tra il truffatore e la sua (apparente) complice, l' algida psicologa Lilith, che il film svela fino in fondo le sue ambizioni, quelle di una favola morale che usa l'America a cavallo della Seconda guerra mondiale, tra povertà e paura (il film inizia alla fine degli anni Trenta e finisce nei primissimi Quaranta), per costringere lo spettatore a riflettere sulle sue debolezze. Perché sono proprio gli ingannati, i creduloni, gli illusi, i veri protagonisti del film: sono le loro paure, le loro debolezze quelle a cui finiamo per volerci appassionare, più che ai trucchetti di Stan che si ritroverà prigioniero di un ruolo che non potrà che tradirlo. Ma quasi senza dolore, sicuramente senza pentimento. Il vero dramma resterà per sempre fuori campo. Insieme a chi ha creduto ed è stato ingannato." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 26 gennaio 2022)

"Del Toro ci porta nel piacere di riconoscere la potenza linguistica del cinema di oggi su quello di ieri, quando lo celebra e insieme lo arricchisce, lo sovradimensiona, quasi per abbatterlo(...). Scoprire trucchi e strategie di imbonitori e spiritisti "acchiappa", ed è metafora del contemporaneo. Cast felice di giocare al cinema, per lo spettatore postmodern una vera goduria." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 27 gennaio 2022)

"(...) Sebbene il film sia ambientato parecchi decenni fa, tematiche e caratteristiche umane come la manipolazione, la cupidigia, il cinismo, l' inganno, sono sempre tanto attuali. E Del Toro ha scelto di trattarle in modo più radicato alla realtà, rispetto ai suoi precedenti film che giocavano sulla fantasia e sull'immaginazione, attraverso il genere noir." (Giulia Bianconi, 'Il Tempo', 27 gennaio 2022)

"(...)Questa volta il cineasta messicano manca il bersaglio. Pur esibendo un ricco cast e una regia di gran classe, sconta il prezzo di una sceneggiatura e di personaggi poco coinvolgenti, così che la trama tortuosa non riesce a instaurare una vera tensione narrativa. Uscito assieme a Spider-Man , il film è stato un flop." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 27 gennaio 2022)

"Quello di del Toro è opera di grande qualità(...) Nella "Fiera" manovra quasi tutti i registri dello spettacolo, rilanciandoli. Dunque il surreale, l' horror, la tensione generale, il visionario, soprattutto un' estetica potente, con momenti certo espressionisti, una "pittura" che può richiamare artisti come Munch, persino Goya, fino all'immancabile Edward Hopper." (Pino Farinotti, 'Libero', 06 febbraio 2022)