La cintura di castità

ITALIA 1967
All'epoca delle Crociate contro i Mori, Guerrando cavaliere di fresca nomina, è costretto a partire per la guerra senza aver avuto il tempo di consumare il suo matrimonio con Boccadoro, la bella figlia del suo guardiacaccia. Secondo l'usanza dell'epoca, Guerrando applica alla sposa la cintura di castità, per evitare una possibile infedeltà della donna durante la sua assenza. Boccadoro, offesa dalla mancanza di fiducia del suo sposo, si lancia sulle sue tracce decisa a recuperare la chiave della cintura. Poco dopo il suo arrivo al campo cristiano, Guerrando cade prigioniero di una pattuglia nemica e la stessa sorte è seguita da Boccadoro. Insidiata dal sultano Ibn-el-Rascid, invaghitosi di lei, Boccadoro è tratta in salvo da Guerrando, riuscito ad evadere dalla sua prigione. Il successivo arrivo dell'esercito cristiano e l'esito favorevole della battaglia consentono ai due sposi di ritornare al loro feudo dove, eliminata la causa del dissidio, possono accingersi a ricominciare serenamente la loro vita coniugale.
SCHEDA FILM

Regia: Pasquale Festa Campanile

Attori: Monica Vitti - Boccadoro, Tony Curtis - Guerrando, Hugh Griffith - Ibn-El-Rashid, John Richardson - Dragone, Ivo Garrani - Duca Pandolfo, Nino Castelnuovo - Marculfo, Francesco Mulè - Rienzi, Franco Sportelli - Bertuccio, Gabriella Giorgelli - Dama di compagnia, Umberto Raho - Monaco, Ugo Adinolfi, Mariella Palmich, Leopoldo Trieste - Pescatore, Dada Gallotti, Franco Fantasia, Mimmo Poli - Esattore

Soggetto: Ugo Liberatore

Sceneggiatura: Luigi Magni, Larry Gelbart

Fotografia: Carlo Di Palma

Musiche: Riz Ortolani

Montaggio: Gabrio Astori

Scenografia: Piero Poletto

Costumi: Danilo Donati

Effetti: Joseph Nathanson, Lamberto Verdenelli

Altri titoli:

On my way to the crusades, I meet a girl who...

Durata: 108

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: PANORAMICA KODAKCOLOR

Tratto da: Basato sul testo di Ugo Liberatore

Produzione: JULIA FILM

Distribuzione: TITANUS - GOLDEN VIDEO

NOTE
-REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE/DICEMBRE 2001
CRITICA
"Mediocre commedia in costume, fra le meno esaltanti del dotato Pasquale Festa Campanile, che ripercorre con slancio appannato le vie già battute dal mitico Brancaleone: la satira è spesso greve, il linguaggio adeguato. Tony Curtis mantiene per tutto il tempo il sorriso da citrullo, Monica Vitti grida come un'ossessa: forse anziché quel mortificante ornamento, era meglio metterle la museruola": (Masimo Bertarelli, 'Il giornale', 7 luglio 2001)