IL COLTELLO DI GHIACCIO

ITALIA 1972
Jenny Ascot, giovane e fortunata cantante di musica leggera, reduce da una tournèe, viene accolta alla stazione di Montseigny, in Spagna, dalla cugina Martha Caldwel, che da 15 anni è muta a causa del trauma subi'to in un incidente ferroviario. Mentre si recano alla villa del comune zio, sir Ralph, vedono apparire gli occhi allucinanti di uno sconosciuto, che le terrorizzano. E giunte in automobile, nel garage della villa Martha scopre il cadavere di Jenny, cui ben presto si aggiungono quello della governante, signora Brèton, e quello della piccola Cristina. Il commissario Duran comincia le sue indagini con l'ambigua collaborazione del dr. Lawrence, amico di Martha, la quale si presuppone minacciata dall'ignoto assassino. Nel frattempo, viene arrestato Mason, un giovane inglese, drogato e dedito a riti esoterici. Riesumata la salma di una studentessa abbandonata dall'arrestato, viene dimostrato che la morte della stessa è dovuta a collasso. Intanto, il commissario e il dottore, coadiuvati da sir Ralph e dal domestico Marcos, riescono a ingannare Martha e a farla cadere in un tranello, dimostrando cosi' la sua colpevolezza. La donna aveva agito per invidia verso la cugina, e aveva moltiplicato le vittime per dirottare i sospetti su altri.
SCHEDA FILM

Regia: Umberto Lenzi

Attori: Eduardo Fajardo, Franco Fantasia, Dada Gallotti, Silvia Monelli, Georges Rigaud, Alan Scott, Lorenzo Robledo, Evelyn Stewart, Carroll Baker

Soggetto: Umberto Lenzi

Sceneggiatura: Umberto Lenzi, Antonio Troiso

Fotografia: José F. Aguayo hijo

Musiche: Marcello Giombini

Montaggio: Enzo Alabiso

Durata: 92

Colore: C

Genere: GIALLO

Specifiche tecniche: TECHNISCOPE TECHNICOLOR

Produzione: TRITONE (ROMA) MUNDIAL (MADRID)

Distribuzione: CIDIF

CRITICA
Un'imitazione del thriller alla Dario Argento. Lenzi non è sprovvisto di mestiere, ma realizza sempre film che lasciano il tempo che trovano. (Francesco Mininni, Magazine italiano tv) Il film, scritto e diretto con l'unico intento di stuzzicare la semplice curiosità dello spettatore e di provocarne reazioni di brivido, è una artificiosa e soltanto alle volte efficace ricerca di effetti; manca di una qualsiasi consistenza psicologica e di particolari significati; nel suo insieme è ben poco credibile. (Segnalazioni cinematografiche)