Fantasma d'amore

GERMANIA 1981
Nino Monti, un commercialista pavese, incontra in autobus una donna amata nella giovinezza, Anna Brigatti, ormai sfiorita e disfatta. La rivede in concomitanza con un efferato delitto. Intanto da un amico dottore, viene a sapere che Anna è morta di cancro da tre anni, dopo aver sposto il conte Zighi ed essersi trasferita a Sondrio. Nino ha occasione di andare a Sondrio per parlare con il conte e rivede Anna ancora piacente. Si danno un appuntamento sulle rive del Ticino, nei luoghi del loro amore giovanile ma in un banale incidente Anna affoga. Nino la rivedrà ancora, vecchia e disfatta, a Pavia, ove di nuovo si perderà nelle acque del Ticino. Nino si convince di aver incontrato un fantasma e sente che la sua mente vacilla per cui si ricovera in una casa di cura ove ricompare l'Anna giovane nelle vesti di un'infermiera che è l'unica in grado di capirlo.
SCHEDA FILM

Regia: Dino Risi

Attori: Romy Schneider - Anna Brigatti, Marcello Mastroianni - Nino Monti, Eva Maria Meineke - Teresa Monti, Wolfgang Preiss - Conte Zighi, Michael Kroecher - Don Gaspare, Victoria Zinny - Loredana, Giampiero Becherelli - Arnaldi, Raf Baldassarre - Luciano, Paolo Baroni - Ressi, Adriana Giuffré, Maria Simona Peruzzi, Ester Carloni, Riccardo Parisio Perrotti, Liliana Pacinotti

Soggetto: Mino Milani - romanzo

Sceneggiatura: Bernardino Zapponi, Dino Risi

Fotografia: Tonino Delli Colli

Musiche: Riz Ortolani

Montaggio: Alberto Gallitti

Scenografia: Giuseppe Mangano

Arredamento: Giuseppe Mangano

Costumi: Orietta Nasalli Rocca

Aiuto regia: Claudio Risi

Altri titoli:

Fantôme d'amour

Die zwei Gesichter einer Frau

Ghost of Love

Durata: 96

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICO

Tratto da: romanzo omonimo di Mino Milani

Produzione: PIO ANGELETTI E ADRIANO DE MICHELI PER DEAN FILM (ROMA), AGENCE MÉDITERRANÉEN DE LOCATION DE FILM (MARSIGLIA), ROXY FILM (MONACO)

Distribuzione: CEIAD BALMAS - PANARECORD

CRITICA
"Le atmosfere "incantate" e i toni morbidi di quest'ultimo film ci rivelano, anzi, un nuovo aspetto (se si eccettua "Anima persa") del maestro della cosiddetta 'commedia all'italiana'. Sempre in bilico tra la realtà e la pazzia, la vicenda di "Fantasma d'amore" viene narrata senza il ricorso a quelle tinte forti appartenenti agli stereotipi di un genere come il romanzo gotico, tanto da risultare quasi più suggestiva e affascinante dello stesso racconto di Mino Milani (...) da cui è tratto il film." (Piero Pisarra, 'Rivista del Cinematografo', 7 1981)