Danny the Dog

Jet Li furoreggia a colpi di kung-fu. Nell'adrenalinico film sceneggiato da Besson e diretto da Leterrier

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FRANCIA 2005
In Scozia, Danny è cresciuto sin da piccolo, come una sorta di moderno schiavo. Conosce da sempre solo l'odio e la violenza, e l'unica lezione che gli è stata impartita è come farsi valere e come combattere. E' sempre solo e, non avendo mai avuto vicino persone pronte ad occuparsi di lui, non è in grado di avere delle relazioni sociali soddisfacenti per cui ha le capacità intellettive e la personalità di un bambino. Bart, il suo padrone, lo ha accolto e addrestrato con un unico scopo: quello di farne una micidiale macchina di morte nei pericolosi e sanguinosi incontri di lotta clandestina che si svolgono nella periferia della città. Danny diventa in breve tempo il campione indiscusso del circuito illegale e procura molti soldi al suo padrone nel giro delle scommesse clandestine. Un giorno però, in seguito a un incidente, Bart entra in coma e Danny si trova improvvisamente libero, ma solo e sperduto in un mondo che non conosce e che non sa come affrontare. L'incontro con Sam, un pianista cieco braccato da dei gangster che vogliono ucciderlo per impedirgli di fare importanti rivelazioni, gli cambierà la vita...
SCHEDA FILM

Regia: Louis Leterrier

Attori: Jet Li - Danny, Morgan Freeman - Sam, Bob Hoskins - Bart, Kerry Condon - Victoria, Vincent Regan - Raffles, Dylan Brown - Lefty, Tamer Hassan - Georgie, Michael Jenn - Wyeth, Carole Ann Wilson - Maddy, Michael Ian Lambert - Lo straniero, Jaclyn Lee - Madre di Danny, Andy Beckwith - Righty, Tony Theng - Danny bambino, Puthirith Chou - Danny adolescente, Scott Adkins, Silvio Simac, Franck Xie Cheng - Danny neonato, Miguel Cueva - Aiutante di Wyeth, Osana Ekue - Ragazza di Wyeth, Owen Lay - Danny neonato, Christian Gazio - Paramedico, Phyllida Law, Georgina Chapman, Danielle Louise Harley, Michael Webber, Jeff Rudom, Laurence Ashley Taboulet, Alex Lawson, Stuart Lawson, Audifax Kinga, Eric Mondoloni, Vanessa Mateo, Alain Figlarz, Maurice Chan, Gregory Feurte, Amadeo Cazzello, Emmanuel Lanzi, Afif Ben Badra, Cyrille Hertel, Santi Sudaros, Valerie Henin, Seydina Balde, Christian Bergner, Patrick Medioni, Jean-François Lenogue, Malki Attar, Serge Beuchat, Christophe Weyer, Vincent Haquin, Tarik Zitouni, Joseph Beddelem, Fred Dessains, Carlos Bonelli, Michel Bouis, William Cagnard, Thierry Saelens, Ksenia Zarouba, Pascaline Girardot, Alain Barbier, Alain Grellier, Nic Stevens, Gregory Loffredo, Mouloud Ikhaddelene, Mark Chung, Oumar Diaoure, Eric Etje, Sylvain Gabet, Pierre Rousselle, Marc Hoang, Karim Hocini, Loic Molla, Louis-Marie Nyee, Patrick Oliver, Sebastien Soudais, Patrick Tang, Michael Troude, Patrick Vo, Frederic Alhinho, Gabriel Chatelain, Tarick Hadouch, Lionel Bouvard, Pascal Lopez, Pascal Lavanchy, Quentin Pierre, Vincent Tulli, Eudes Clara Creantor - Felina, Christelle Senechal - Kany, Isabelle Didier - Nomi, Gwenael Mairey - Angele, Ariadna Cascaval, Ludmila Henry, Rebecca Hazan, Hyggins Sansa, Matthieu Albertini - Paramedico, Georges Benoît - Dottore, Kathy Farkas, Friedrich Hartwig, Stephane Gluck, Victor Izquierdo, Igor Joly-Erard, Sety Diaby, Gilles Louzon, Kamel Tazit, Georges Bouchelagem, Tyana Raboana, Jean Atonga, Jamal Bellyazid, Serge Gnaly, Fred Zanolino, Michel Flasch, Iouri Zagorski

Sceneggiatura: Luc Besson, Robert Mark Kamen

Fotografia: Pierre Morel

Musiche: Massive Attack

Montaggio: Nicolas Trembasiewicz

Scenografia: Jacques Bufnoir

Costumi: Olivier Bériot

Effetti: Philippe Hubin, Rodolphe Chabrier, Olivier Chiavassa, Ramdam, Éclair Numérique, Mac Guff Ligne

Altri titoli:

Unleashed

Durata: 103

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO AZIONE POLIZIESCO

Produzione: CLUBDEAL LTD., CURRENT ENTERTAINMENT, DANNY THE DOG PRODS LTD., EUROPA CORP., TF1 FILMS PRODUCTIONS

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION

Data uscita: 2005-06-10

CRITICA
"Jet Li è (insieme con Donnie Yen) l'erede di Bruce Lee: è ovvio che in 'Danny the Dog' il kung fu si sprechi. Ma, al contrario di molti altri casi, questo film non è un pretesto per mettere in scena le arti marziali e non f a semplicemente da sfondo a feroci e sanguinolenti combattimenti. Dietro, c'è molto altro. Come la sempre affascinante storia di un primitivo, una specie di Tarzan, che scopre la vita, la civiltà e gli affetti quando è già un adulto. 'Danny The Dog' diventa così un miscuglio di violenza e dolcezza, al ritmo della musica dei 'Massive Attack'. Non a caso produce Luc Besson." (Roberta Bottari, 'Il Messaggero', 10 giugno 2005)

"Un pianista americano di colore, cieco, e la sua timida figlia accolgono il selvaggio cinese Danny, lo rendono umano e lo strappano alla sua allucinante condizione. È lo schema di una favola moderna, di un feuilleton strappalacrime, ma la presenza del cinese Jet Li, uno degli eredi di Bruce Lee, e delle arti marziali e la colonna sonora dei Massive Attack fanno di 'Danny the Dog', prodotto da Luc Besson, un dignitoso miscuglio di action/kung fu movie, commedia e melodramma. (...) Morgan Freeman e Bob Hoskins interpretano il buono e il cattivo tra i quali si muove Jet Li, all'inizio una via di mezzo tra l'enfant sauvage di Truffaut e un personaggio di Herzog, pronto a sfoderare il suo micidiale repertorio marziale quando è costretto a combattere contro spietate creature." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 12 giugno 2005)

"Leterrier, deb che ha lavorato al fantasy horror e per Asterix, ha un io di cinema diviso che il suo produttore Besson cerca di congiungere in questo curioso film subliminale. (...) Il ping pong fra colpi bassi di kung fu e il sospetto che nella melodia ci sia l' arte della vita è didascalico, elementare, ma la cornice fantastica colpisce nel segno." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 11 giugno 2005)

"Sì, d'accordo: il soggetto di 'Danny the dog' è abbastanza ridicolo; però non stupirà chi conosce Luc Besson di cui interpreta alla lettera l'immaginario popolato di assassini disadattati quanto ansiosi di redenzione. Non è il caso, insomma, di parlare di psicologia, né di esigere verosimiglianza. L'obiezione è un'altra e riguarda un paradosso evidente: per raccontare la conversione dell'angelo della morte alla bontà, il film sgrana un rosario di zuffe una più feroce dell'altra, fatte su misura per alzare il tasso di adrenalina dello spettatore in sinergia con la colonna sonora originale dei Massive Attack. Che poi le sequenze in questione, coreografate Yuen Wo-Ping, ben girate e montate, siano la vera ragione d'essere di tutta la faccenda, non sfugge a nessuno: ma fa a pugni con la pretesa 'morale' della favola." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 giugno 2005)