Chiedi perdono a Dio... non a me

ITALIA 1968
In un cimitero messicano ai confini con la repubblica stellata, si incontrano Manuel, un giovane animato da propositi di vendetta, e un anziano signore americano di nome Cjamango. Costui, per distogliere il giovane dalle sue fantasie vendicative, racconta, rivivendoli, i ricordi spiacevoli e tragici della sua vita. Alcuni anni prima, mentre era in paese a prelevare il denaro necessario per riscattare dal vecchio Stuart, padre della sua innamorata Virginia, il ranch dove abitava, alcuni banditi gli uccidono il padre, il fratello e la sorella. Da un messicano di nome Barrica, cacciatore di taglie, Cjamango viene a sapere che gli assassini dei suoi familiari sono i fratelli Smart e la loro banda, pagati per questo incarico dal vecchio Stuart, per vendicarsi di antichi rancori. Stuart viene ucciso a sua volta da Dik Smart perché si è rifiutato di risarcirlo adeguatamente per la morte del fratello che Cjamango, iniziando la sua vendetta, aveva ucciso. Dopo numerosi scontri ed uscendo illeso da tranelli mortali, Cjamango riesce ad eliminare ad uno ad uno i componenti la banda, compreso il capo, Dik Smart. Al termine della sua vendetta, portata a termine con fredda determinazione, Cjamango si riunisce a Virginia.
SCHEDA FILM

Regia: Vincenzo Musolino

Attori: Giorgio Ardisson - Cjamango, Anthony Ghidra - Dick Smart, Peter Martell - Jack Smart, Cristina Iosani - Virginia Stuart, Dante Maggio - Barista, Pedro Sanchez - Barrica, il messicano, Luigi Pavese - Stuart, Lilly Lembo - Ragazza di Dick, Franco Pesce, Giovanni Ivan Scratuglia, Tano Cimarosa, Dino Strano, Jean Louis (II)

Sceneggiatura: Vincenzo Musolino

Fotografia: Mario Mancini

Musiche: Felice Di Stefano

Montaggio: Enzo Alabiso

Scenografia: Giovanni Fratalocchi

Durata: 92

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE, COLORE TECHNOSTAMPA

Produzione: C.I.O FILM, INTERCONTINENTAL PRODUCTION

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- IL FILM E' IL SEGUITO IDEALE DI CJAMANGO DI EDOARDO MULARGIA
CRITICA
"Un western che fonda la drammaticità più sulle immagini di violenza che sullo sviluppo delle situazioni". ("Segnalazioni Cinematografiche")