Artemisia - Passione estrema

Artemisia

GERMANIA 1997
A Roma nel 1610, Artemisia Gentileschi, 17 anni, ha una forte passione per la pittura, ricevuta dal padre Orazio, pittore affermato. Ma Artemisia, in quanto donna, non può seguire i corsi all'Accademia né chiedere di posare a modelli nudi maschili o femminili. Ostinata, Artemisia cerca di dipingere i corpi, certe volte di nascosto, certe altre osservando sé stessa. Un giorno sulla spiaggia incontra Agostino Tassi, sostenitore di tecniche pittoriche avanzate, fiorentino, arrivato a Roma per lavorare con Orazio ad una serie di affreschi religiosi. Artemisia ottiene dal padre il permesso per prendere da Agostino lezioni sull'arte della prospettiva, che lei conosce poco. Dopo alcuni incontri, sulla pittura comincia a prevalere la passione, e un pomeriggio Agostino seduce Artemisia ancora vergine. Il padre lo viene a sapere e accusa Agostino di stupro. Portato davanti al tribunale e costretto a confessare sotto tortura, l'uomo, che tra l'altro è già sposato, ammette la propria colpa e viene condannato a due anni di prigione. Artemisia che, nonostante tutto, è ancora attratta da lui, non si sente più di vivere negli stessi ambienti. Lascia la casa paterna, lascia Roma per andare a Firenze dove, in un altro contesto, ha inizio la sua vera attività artistica.
SCHEDA FILM

Regia: Agnès Merlet

Attori: Valentina Cervi - Artemisia Gentileschi, Michel Serrault - Orazio Gentileschi, Miki Manojlovic - Agostino Tassi, Luca Zingaretti - Cosimo, Emmanuelle Devos - Costanza, Frédéric Pierrot - Roberto, Brigitte Catillon - Tuzia, Maurice Garrel - Il giudice, Yann Trégouët - Fulvio, Jacques Nolot - L'avvocato, Silvia De Santis - Marisa, Renato Carpentieri - Nicolò, Dominique Reymond - La sorella di Tassi, Alain Ollivier - Il Duca, Edoardo Ruiz - Assistente di Tassi, Lorenzo Lavia - Assistente di Gentileschi, Sami Bouajila - Assistente di Tassi

Soggetto: Agnès Merlet, Christine Miller

Sceneggiatura: Agnès Merlet, Christine Miller, Patrick Amos

Fotografia: Benoît Delhomme

Musiche: Krishna Levy

Montaggio: Guy Lecorne, Daniele Sordoni

Scenografia: Antonello Geleng

Arredamento: Emita Frigato

Costumi: Dominique Borg

Effetti: Fabio Traversari

Altri titoli:

Artemisia - Schule der Sinnlichkeit

Durata: 99

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO

Produzione: PATRICE HADDAD PER PREMIÈRE HEURE, URANIA FILM, SCHLEMMER FILM - LEO PESCAROLO E GUIDO DE LAURENTIIS PER DANIA FILM

Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (1998)

CRITICA
"L'illustrazione di quello che capitò a una giovane donna la quale, andando contro un veto del suo secolo, volle farsi pittrice, è accurata, assai precisa nella ricostruzione degli ambienti, nella scelta dei costumi e nel colore che domina il fotogramma. Tale attendibilità illustrativa costituisce il pregio maggiore di 'Artemisia'. Ma è un po' anche il limite del film che, tuttavia, al di là del ridicolo sottotitolo è dei volgari manifesti, non va confuso con i filmoni 'romantici' in voga ai tempi di papà. (...) Nonostante l'interpretazione 'accomodata' di una tragedia (esule in Inghilterra il padre Orazio, emigrata a Napoli Artemisia) il film, anche per la freschezza di Valentina Cervi che lo interpreta, resta interessante". (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 17 maggio 1998)

"(...) Peccato perché, in realtà, Agnes Merlet percepisce suggestioni, spunti ed evocazioni interessanti: l'occhio di Artemisia che domina la scena esplora la realtà all'unisono con lo sguardo della regia, la fotografia coglie la plasticità e i chiaroscuri della luce caravaggesca, la carnalità dei corpi e dei nudi lascia intravedere la maliziosa energia della ricerca della bellezza, il dettaglio domina la ricostruzione dei costumi e delle tecniche pittoriche dell'epoca. Eppure tutto sembra vanificarsi in una rappresentazione cui difettano pathos ed eros, cinematograficamente inerte". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 9 giugno 1998)