A vendre - In vendita

A vendre

FRANCIA 1998
Lindien, marsigliese dal carattere difficile, sta per sposarsi e c'è molta gente davanti alla chiesa. Ma il matrimonio all'ultimo momento non si fa più. La promessa sposa, France Robert, è scappata con una borsa contenente cinquecentomila franchi. Lindien la vuole ritrovare, anche se di lei sa pochissimo: nata in Champagne, orfana, con la passione per la corsa. Queste poche notizie le riferisce all'amico Primo, l'investigatore incaricato di ritrovarla. Sposato e divorziato, senza figli, radiato dall'albo degli avvocati, Primo si mette con pazienza sulle tracce della ragazza. La prima sorpresa arriva quando rintraccia i genitori, entrambi viventi; poi interroga alcune persone che l'hanno conosciuta e quindi riesce a ricostruire l'itinerario compiuto da France dal paesino natale a Roissy, vicino a Parigi e poi a Marsiglia. France non ha mai avuto una residenza fissa, ha vissuto insieme ad occasionali conoscenze, ha cambiato molti lavori: ha fatto la donna di servizio presso famiglie (e in una di queste è diventata l'amante del marito), è stata venditrice porta a porta di una ditta di arredamento. Una notte, mentre era sola, è stata vista e avvicinata da Lindien, che l'ha ospitata a casa propria (dove vive con la sorella), l'ha invitata a rimanere, infine le ha chiesto di sposarla. Ormai Primo è sulla pista giusta: trova France che si prostituisce nei pressi di un locale notturno, spinta da Mireille, conosciuta da poco. Si incontrano, ma Primo non rivela niente e rinuncia a fermarla. France vola in America. A New York entra in contatto con alcuni pittori, ma poi si ritrova senza casa e senza soldi. Allora telefona a Primo, che nel frattempo si è sbarazzato dei cinquecentomila dollari. Primo le dice che l'aspetta.
SCHEDA FILM

Regia: Laetitia Masson

Attori: Sergio Castellitto - Luigi Primo, Jean-François Stévenin - Pierre Lindien, Sandrine Kiberlain - France Robert, Chiara Mastroianni - Mireille, Aurore Clément - Alice Lindien, Didier Flamand - Paul, Samuel Le Bihan - Eric Pacard, Caroline Baehr - Marie-Pierre, Eric Houzelot - Sacerdote del matrimonio, Mireille Perrier - Ex moglie di Luigi, Marie Pailhes - Gabrielle, Roschdy Zem - Impiegato di banca

Soggetto: Laetitia Masson

Sceneggiatura: Laetitia Masson

Fotografia: Antoine Héberlé

Musiche: Siegfried

Montaggio: Ailo Auguste-Judith

Scenografia: Arnaud de Moléron

Costumi: Elisabeth Mehn, Nathalie Clavier

Durata: 117

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: SCOPE/A COLORI

Produzione: CLP, STUDIO CANAL + CINEMA IN COLLABORAZIONE CON SOFICA IMAGES E CON LA PARTECIPAZIONE DI CANAL +, LA SEPT ART, CENTRE NATIONAL DE LA CINEMATOGRAFIE

Distribuzione: AB FILM DISTRIBUTORS S.A.S. (1999)

CRITICA
"La storia è composta a puzzle, come un film-inchiesta: a poco a poco scopriamo perché France è volata via; poi capiamo perché il detective italiano non ha più voglia di mangiare. Secondo film - il primo, 'En avoir (ou pas)', venne premiato nel'95 con un César quale migliore opera prima - per la coppia nuova del cinema francese, Masson & Kiberlaine, già ai nastri di partenza per il terzo, nel quale comparirà anche Johnny Halliday. A proposito: le musiche originali sono di Siegfried, divenuto poi regista 'Louise (Take 2)'". (Aldo Fittante, 'Film Tv', 18 maggio 1999)

"Corre France, mentre Primo la insegue in un road-movie intimista, fitto di ostacoli. Gli spostamenti continui trasmettono la sensazione di un mondo instabile, dove è impossibile trovare un punto di stabilità. Sandrine Kiberlain è una protagonista luminosa. Sergio Castellitto, investigatore ipocondriaco, gioca tutto di sottrazione e lo fa con grande talento. Nota di merito per Chiara Mastroianni che fa una prostituta". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 aprile 1999)

"Parte bene 'A vendre', e per una buona metà Laetitia Masson azzecca il tono tra il poliziesco e l'esistenziale, facendo del film un elogio della fuga (France ama correre); ma poi le cose precipitano, il detective sbarella e la storia finisce un po' a coda di pesce. Peccato, perché la cineasta francese ha talento da vendere nell'evocare certe misteriose atmosfere di provincia, in bilico tra perbenismo e perversione. Il nostro Castellitto, che fu molto applaudito al festival, sfodera una bella grinta dolente/crepuscolare intonata al personaggio, Chiara Mastroianni si fa apprezzare nei panni inediti di una giovane prostituta, mentre la protagonista Sandrine Kiberlain, faccia irregolare e corpo da gazzella, si conferma attrice dotata di notevole sensualità. E temperamento". (Michele Anselmi, 'l'Unità', 18 aprile 1999)

"Laetizia Masson si mette agevolmente - ma cinematograficamente è inedito - dentro due punti di vista, quello di lui (Sergio Castellitto, lento come un masochista) e quello di lei (Sandrine Kiberlaine, veloce come una sadica, piccola bionda minuta ma ha dentro la furia di una centometrista polacca). E scopre il mondo, come sa fare il cinema perverso". (Roberto Silvestri, 'il Manifesto', 7 maggio 1999)

"Film bello e originale questo secondo lungometraggio diretto da Laetitia Masson. L'idea è quella di disegnare il ritratto di una donna attraverso lo sguardo di un uomo e il ritratto di un uomo che si ritrova cercando una donna. Lui è Sergio Castellitto, investigatore privato in crisi, lasciato dalla moglie, che accetta l'incarico dell'amico abbandonato il giorno delle nozze. Lei è Sandrine Kiberlaine, una ragazza in fuga dalle sue origini, dal suo destino, da se stessa e dagli altri. Alla fine i due si ritroveranno in un finale a sorpresa. Girato e fotografato benissimo, sostenuto da un ottima sceneggiatura, il film ha le cadenze di un giallo e si muove come un film-inchiesta". (Pietro Calderoni, 'Ciak', 1 giugno 1999)