Syriana

Dalla vera storia di un agente Cia in Medioriente, la feroce accusa di Clooney e Soderbergh. A petrolio, Occidente e terrorismo

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USA 2005
Il giovane e carismatico principe Nasir, erede al trono di un Paese del Golfo produttore di petrolio, sta cercando di modificare le relazioni commerciali che da lungo tempo sono state favorevoli agli uomini d'affari degli Stati Uniti. Nasir, infatti, ha appena vantaggiosamente ceduto ai cinesi i diritti di sfruttamento del gas, in precedenza detenuti dal gigante texano Connex, danneggiando così gli interessi americani nella regione. Jimmy Pope, proprietario della Killen, una piccola compagnia petrolifera, ha da poco ottenuto i diritti di trivellazione nei giacimenti del Kazakhstan destando l'interesse della Connex. Quando le due compagnie decidono di fondersi, il Dipartimento della Giustizia e lo Sloan Whiting, potente studio legale di Washington, devono verificare la stipula dell'accordo tra loro. A Bob Barnes, veterano agente della CIA, che potrebbe passare gli ultimi anni della carriera svolgendo un comodo lavoro d'ufficio, viene promessa una promozione dopo un'ultima missione il cui scopo è l'assassinio del principe Nasir. L'esito imprevisto di questa missione lo metterà nelle condizioni di riesaminare il ruolo che ricchi e poveri, sceicchi e lavoratori, ispettori governativi e spie internazionali svolgono inconsapevolmente all'interno del complesso sistema mondiale.
SCHEDA FILM

Regia: Stephen Gaghan

Attori: George Clooney - Bob Barnes, Matt Damon - Bryan Woodman, Amanda Peet - Julie Woodman, David Clennon - Donald Farrish, Max Minghella - Robby Baer, Mark Strong - Mussawi, Nicholas Art - Riley Woodman, Chris Cooper - Jimmy Pope, Steven Hinkle - Max Woodman, Kayvan Novak - Arash, Christopher Plummer - Dean Whiting, Alexander Siddig - Principe Nasir Al-Subaai, Tim Blake Nelson - Danny Dalton, Robert Foxworth - Tommy Barton, Nicky Henson - Sydney Hewitt, William Hurt - Stan, William L. Thomas - Paralegale, Mitesh Soni - Martire, Tootsie Duvall - Assistente Cia, Donna Mitchell - Pat Janus, James Plannette - Funzionario Connex, Michael Allinson - Sir David, Othman Bin Hendi - Uomo d'affari arabo, Randall Boffman - Il distinto gentiluomo, Bob Fajkowski - Segretario alla difesa, Katie Foster - Figlia nervosa, Tony French - Il distinto gentiluomo, Mohammed Asad Khan - Teenager pakistano, Michael Stone Forrest - Agente sicurezza Cia, Will McCormack - Willy, Omar Mostafa - Ecclesiastico, Jocelyn Quivrin - Vincent, Daisy Tormé - Rebecca, Peter Gerety - Leland Janus, Tarik Tamzali - Segretario di Nasir, Shahid Ahmed - Saleem Ahmed Khan, Roger Yuan - Ingegnere cinese, Thomas McCarthy - Fred Franks, Jamey Sheridan - Terry, Nadim Sawalha - Emiro Hamed Al-Subaai, Sonell Dadral - Farooq, Ahmed Aa Mohammed - Abu Khalifa, Aziz Zacca - Poliziotto, Saïd Amadis - Reza Reyhani, Jamil Jabbar - Supplicante, Mohammed Majd - Said Hossein Hashimi, Driss Roukhe - Guardia, Katherine Hoskins Mackey - Paralegale, Linda E. Williams - Paralegale, Amr Waked - Mohammed Sheik Agiza, Ali Al Amine - Ragazzo in piscina, Mazhar Munir - Wasim Khan, Akbar Kurtha - Principe Meshal Al-Subaai, Atta Mohammed Saleh - Anziano, Jeffrey Wright - Bennett Holiday, William Charles Mitchell - Bennett Holiday, Sr., Jon Lee Anderson - Se stesso, Jayne Atkinson - Capo divisione, Ahmed Ayoub - Teenager pakistano, Bob Baer - Agente sicurezza Cia, Jeff Baker - Avvocato di Tommy, Susan Allenback - Assistente legale, Bashar H. Atiyat - Assistente di Nasir, Richard Lintern - Capo di Bryan, David J. Manners - Capoufficio egiziano, Fritz Michel - Guardia di sicurezza, Nabeel Noman - Capo beduino, El Mahjoub Raji - Uomo di Hashimi, Bikram Singh Bhamra - Traduttore pakistano, Badria Timimi - Moglie di Nasir, Ozzie Yue - Dirigente cinese

Soggetto: Robert Baer - romanzo, Stephen Gaghan

Sceneggiatura: Stephen Gaghan

Fotografia: Robert Elswit

Musiche: Alexandre Desplat

Montaggio: Tim Squyres

Scenografia: Dan Weil

Arredamento: Jan Pascale, Olivia Bloch-Lainé

Costumi: Louise Frogley

Effetti: Eric Durst, John F. Gross, Colin Strause, Greg Strause, Hydraulx

Altri titoli:

See No Evil

Durata: 128

Colore: C

Genere: THRILLER POLITICO

Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM (1:2.35)

Tratto da: libro "See No Evil: The True Story of a Ground Soldier in the CIA's War on Terrorism" di Robert Baer

Produzione: GEORGE CLOONEY, STEVEN SODERBERGH, MICHAEL NOZIK, JEFF SKOLL PER WARNER BROS., SECTION EIGHT LTD., PARTICIPANT PRODUCTIONS

Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (2006), DVD: WARNER HOME VIDEO (2006), BLU-RAY: (2009)

Data uscita: 2006-02-24

NOTE
- GOLDEN GLOBE 2006 A GEORGE CLOONEY COME MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA.

- OSCAR 2006: MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA (GEORGE CLOONEY). ALTRE NOMINATIONS: MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.

- FUORI CONCORSO AL 56MO FESTIVAL DI BERLINO (2006).
CRITICA
"'Syriana' rischia di passare per il nuovo film di George Clooney. Bello, bravo e simpatico (soprattutto a chi vuole murarlo nel ruolo di ennesimo hollywoodita anti-Bush), l'attore non ha, però, deciso di dirigere a tutti i costi e, nel caso del thriller fuori concorso, si è limitato a eseguire le direttive di Stephen Gaghan, già sceneggiatore di 'Traffic' e 'Le regole dell'attrazione'. Basato sulle memorie dell'ex agente Cia Robert Bear, il plot del film appare innanzitutto troppo complesso e tortuoso ed è un peccato perché di solito la bravura dei cineasti americani sta proprio nella capacità di sciogliere gli intrecci impossibili e renderli comprensibili agli occhi del pubblico dei non specialisti. (...) L'impressione finale, purtroppo, è quella di un film che non sa scegliere tra il ritmo incalzante, le recitazioni a effetto (di Clooney, ma anche di Matt Damon, Jeffrey Wright, Chris Cooper, William Hurt ecc.) e l'ambizione di puntare il dito contro le cancrene che minerebbero la democrazia d'oltreoceano; tra la tradizionale spettacolarità ad alto budget e le farraginose allusioni che meriterebbero un altro approfondimento, se non un altro contesto." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 11 febbraio 2006)

"La struttura a mosaico è la stessa usata per dipingere la rete internazionale del narcotraffico nel film di Soderbergh, la posta però è ancora più pesante e le connessioni così intricate che bisogna arrivare quasi a fine film per orientarsi fra avvocati, petrolieri, agenti della Cia, emiri, terroristi, per lo più impegnati in doppi e tripli giochi. (...) Così semplificata la faccenda può suonare schematica, ma sullo schermo palpita di verità, di dettagli inediti, di personaggi sempre solidi e motivati. Dai protagonisti, all'imam che striglia i ragazzini delle madrasse spiegando perché 'liberalismo e cristianesimo non possono guarire il dolore di vivere nel mondo moderno'. Dai libanesi che prima accolgono e poi torturano Clooney, a quella massa grigia di funzionari, agenti, mestatori, burocrati che decide gli intricati destini del mondo. Mette malinconia pensare che un tempo film così li facevamo in Italia (dice niente 'Il caso Mattei'?). Ma è quasi incredibile che una pellicola così documentata e dura con gli Usa abbia strappato due candidature agli Oscar, per lo script e per Clooney." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 11 febbraio 2006)

"Che bel film si poteva fare da 'La disfatta della Cia', ma purtroppo 'Syriana' non corrisponde alle aspettative. Sugli sfondi e intrighi minuziosamente investigati dall'autore, il regista Stephen Gaghan ha preferito sovrapporre una trama romanzesca articolata su troppi personaggi: Clooney che in qualche modo rispecchia Baer eroe frustrato e deluso; Matt Damon in veste di sfortunato consigliere di Alexander Siddigm figlio progressista di uno sceicco del petrolio; Jeffrey Wright piccolo avvocato complice di grandi mascalzoni, Mazhar Munir immigrato povero che finisce martire. Il chiaro messaggio del libro arriva confuso da un film che per capirlo bene bisognerebbe vederlo due volte. Sullo schermo le trame nere intorno all'oro nero sono troppo nere e quanto all'esordiente regista Gaghan gli consiglierei di studiarsi i dvd di Francesco Rosi." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 11 febbraio 2006)

"A tratti è difficile capire ciò che succede in 'Syriana'; però - non sembri un paradosso - anziché di un difetto si tratta di un pregio. Perché il film riproduce, anche nella struttura narrativa, l'estrema complessità degli intrighi della globalizzazione, in quel teatro critico del nostro tempo che è il Medio Oriente. Un po' come accade in 'Traffic', che fruttò l'Oscar per la sceneggiatura a Stephen Gaghan, le azioni procedono parallelamente, spostandosi di continuo tra luoghi geograficamente lontani e moltiplicando i personaggi. (?) Il montaggio alternato di tanti eventi in gioco mira, con ambizione pari al talento, a sintetizzare e a mettere in relazione, in un sol colpo, gli sporchi giochi di potere che coinvolgono multinazionali, servizi segreti, vittime e carnefici, interi popoli. La prova del nove della complessità risiede nel fatto che gli stessi protagonisti stentano a comprendere gli intrighi cui prendono parte: a cominciare da Bob Barnes, l'agente che, dopo un'intera vita spesa per la bandiera a stelle e strisce, si rende conto di essere stato sempre sfruttato e ingannato dai suoi capi. E Clooney gli conferisce una nota di amara disillusione da attore di classe che ne fa la vera star del film." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 febbraio 2006)