Storie incredibili

Amazing Stories

USA 1985
"La missione". Uno sparuto equipaggio di un aereo da combattimento dell'ultima guerra è coinvolto in un incidente che si presenta subito drammatico per il giovane mitragliere Jonathan. A quest'ultimo sono tutti particolarmente affezionati in quanto lo considerano un portafortuna e poi perché tra quattro mesi la moglie gli darà un figlio. La situazione è tragica: il valoroso soldato è imprigionato nella sua torretta sotto la pancia dell'aereo che, a corto di carburante, colpito in più parti e con i carrelli bloccati deve assolutamente tentare un atterraggio di fortuna. La vita di Jonathan è in pericolo ed i suoi compagni non possono far nulla per salvarlo; allora il giovanotto, ottimo disegnatore e caricaturista, che ha capito benissimo cosa lo aspetta, inizia a fare un ultimo schizzo dell'aereo su cui si trova fornendolo di tutti i particolari, carrelli compresi, e proprio su questi ultimi si sofferma a lungo con dovizia di particolari. Ed ecco il prodigio: un attimo prima dell'atterraggio i carrelli escono miracolosamente. L'aereo può atterrare senza alcun ostacolo: Jonathan è salvo. Dopo un pò gli strani "carrelli" scompaiono come per incanto lasciando l'aereo sulla pista poggiato pesantemente sulla pancia.

"Il capo della classe". Due stravaganti studenti, Peter e Cinzia, tiranneggiati dall'intransigente professor Beanes, appassionato oltre ogni dire di Shakespeare, si accordano per dare una lezione al duro insegnante. Preparano un filtro magico con ingredienti reperiti in un cimitero per far venire al Professore un singhiozzo memorabile. Ma Beanes muore. I due ragazzi, a casa del docente, preparano in fretta un altro filtro per farlo risuscitare. Riescono nell'intento e il docente rivive, ma con la testa separata dal tronco. Quindi lo strano essere decapitato inizia a inseguire i due malcapitati che sono terrorizzati e che riescono alla fine a rifugiarsi in casa propria. La mattina dopo a scuola il professore è di nuovo tutto intero e più detestabile che mai. Peter con raccapriccio si accorge che Beanes ha la testa ricucita al corpo in modo orrendamente maldestro.

"Papà mummia". Harold, un attore truccato perfettamente da mummia, non appena apprende che la moglie sta per partorire, senza alcun indugio corre all'ospedale, senza naturalmente struccarsi. Da qui inizia una serie di equivoci per Harold, che viene scambiato per la vera mummia di un re egizio, portata tanti anni prima nella zona e della quale tutti hanno paura. Harold viene inseguito dagli atterriti abitanti del villaggio che vogliono distruggerlo: fugge come può nel suo costume ingombrante; causa incidenti stradali; scappa con una moto; finisce nella palude; incontra l'autentica mummia egizia con la quale ha uno scontro da cui esce vincitore; infine viene preso dai paesani che vogliono impiccarlo. Riesce però a salvarsi e a fuggire a cavallo sempre inseguito dalla gente inferocita. Arriva finalmente all'ospedale dove semina terrore: però, quando tutto sembra perduto, la moglie, che ha dato alla luce una bella bambina, per fortuna lo riconosce. Sul set del film, intanto, è arrivata la vera mummia che, scambiata per Harold, gira la scena al posto suo.
SCHEDA FILM

Regia: Steven Spielberg - "La missione", Robert Zemeckis - "Il capo della classe", William Dear - "Papà mummia"

Attori: Kevin Costner - Il capitano ("La missione", Casey Siemaszko - Jonathan ("La missione", Kiefer Sutherland - Static ("La missione", Christopher Lloyd - Professor Beanes ("Il capo della classe", Mary Stuart Masterson - Cinzia ("Il capo della classe", Scott Coffey - Peter ("Il capo della classe", Ray Walston - Il narratore ("Il capo della classe", Tom Harrison - Harold ("Papà mummia", Bronson Pinchot - Regista ("Papà mummia", Pamela Seamon - Aiuto regista ("Papà mummia"

Soggetto: Mick Garris, Steven Spielberg

Sceneggiatura: Menno Meyjes - "La missione", Mick Garris - "La missione"/"Il capo...", Tom McLoughlin - "Il capo della classe", Bob Gale - "Il capo della classe", Earl Pomerantz - "Papà mummia"

Fotografia: John McPherson - "La missione", Robert M. Stevens

Musiche: John Williams - "La missione", Alan Silvestri - "Il capo della classe", Steve Bartek, Danny Elfman

Montaggio: Steven Kemper - "La missione", Joe Ann Fogle, Wendy Greene Bricmont

Scenografia: Rick Carter - "La missione"

Costumi: Jane Ruhm - "La missione", Joseph Roveto - "La missione"

Effetti: Dennis Pawlik, Christophor Newkirk, David Blitstein

Altri titoli:

Steven Spielberg's Amazing Stories

Durata: 90

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: PANAVISION, TECHNICOLOR

Produzione: AMBLIN ENTERTAINMENT, UNIVERSAL TV

Distribuzione: UIP (1987) - CIC VIDEO VOLL. 8 - LASERDISC: RCS FILM & TV, PHILIPS VIDEO CLASSICS

Episodi: La missione - Il capo della classe - Papà mummia

NOTE
- SONO STATI UNITI TRE EPISODI DA 30' CIASCUNO SCELTI TRA QUELLI ANDATI IN ONDA DAL 1985 AL 1987 NEGLI USA NELLA SERIE "AMAZING STORIES" PER LA UNIVERSAL TV.
CRITICA
"Mutuati dai fumetti, reinventati per la televisione, traslocati al cinema le amazing stories appartengono al ciclo inaugurato con Ai confini della realtà nel quale prevaleva, naturalmente, l'aspetto fantascientifico. Sotto il patrocinio della 'Amblin Entertainment' di Steven Spielberg, il nuovo film a episodi (sono tre) partorito in collaborazione con gli studi Universal è maggiormente funzionalizzato all'horror. Della stessa Universal, del resto, il Fantafesfival di Roma ha appena riproposto molti capolavori del suo sterminato magazzino degli orrori. (...) Di stampo opposto il terzo mini movie, diretto da Roben Zemeckis. Meno sfumato e più eclatante, un gotico moderno di ambiente scolastico, che non consigliamo ai maturandi di oggi, Il capo della classe racconta di un vecchio professore invaghito di Shakespeare e tiranno in classe, che perde letteralmente la testa per opera di due suoi terrorizzati studenti. Disordinato epocalmente (secondo lo spirito di Zemeckis) deciso nell'utilizzo di effetti speciali e di luoghi classici dell'horror, compresi i cimiteri, interpretato da Christopher Lloyd, l'episodio è parabola assai amara su certo reaganismo come del resto suggeriva anche Ritorno al futuro. Meno significativo il frammento centrale, Papà mummia, che è anche il più scanzonato: lo ha diretto il quasi esordiente William Dear. Un attore che sta recitando vestito da mummia in un film dell'orrore viene scambiato per una vera mummia con relative conseguenze. Un auto-parodia della Universal che nel lontano 1931 produsse 'The Mummy' con Boris Karloff." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 21 giugno 1987)

"Tre storie incredibili in un unico mazzetto il cinema ce le aveva già raccontate: si definivano da sole 'Histoire extraordinaires', diventate poi nei cinematografi italiani 'Tre passi nel delirio' e si rifacevano direttamente ad Edgar Allan Poe, ammiccando con l'orrore. Queste di oggi, anche se due continuano la tresca con l'orrore, si ispirano a modelli meno letterari, pur mettendo avanti, fra i registi, almeno due nomi di spicco, Steven Spielberg e Robert Zemeckis. Spielberg è l'autore (soggetto e regìa) del primo episodio, intitolato 'Missione'. Il solo senza orrore, ma con molta suspense. Ci riporta al tempo di guerra, a bordo di una fortezza volante. Dopo una missione, l'aereo, colpito, ha come sua sola possibilità di salvezza quella di atterrare senza i carrelli. Ma in una postazione di mitragliatrice, proprio al centro della carlinga, è rimasto imprigionato un aviere. Quell'atterraggio d'emergenza sarebbe la sua fine, d'altro canto non farlo vuol dire la fine di tutto l'equipaggio. Da qui la tensione. Con modi volutamente desunti dal cinema americano anni Cinquanta, effetti emotivi molto caldi, sentimenti fino alle soglie del declamato, ritmi martellati con convulsione. In atmosfere da fiato (e cuore) in gola. Sarebbe tutto molto eccessivo se l''incredibile' cui si intitola il film non si facesse avanti proprio all'ultimo minuto. Poteva essere più beffardo, invece anche qui si tende alla lacrimuccia, però un giochetto c'è e almeno riesce a stupire. Con interpreti scopertamente emozionati: Kevin Costner, il capitano, Casey Siemaszko, l'aviere ingabbiato." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 21 giugno 1987)

"Una miscela forte di comicità demenziale e di horror fantastico da fumetto nero è la formula di 'Go to head the Class', affidato alla regia di Robert Zemeckis ('Ritorno al futuro', 'All'inseguimento della pietra verde'). Due liceali ricorrono alla magia nera per vendicarsi di un sadico insegnante di letteratura inglese, ma, sbagliando la dose degli ingredienti, lo trasformano in un furibondo decapitato che li perseguita tenendo la propria testa in mano. L'intenzione di sollazzare un pubblico di adolescenti, già teleindottrinati sin dalla più tenera infanzia nel macabro e nel raccapricciante buffonesco, è esplicita. Giù il cappello davanti al responsabile degli effetti speciali: Carlo Rambaldi non avrebbe saputo dar meglio. Se il comune denominatore delle quattro storie di 'Ai confini della realtà' poteva essere trovato nella puerilità (lo spirito dell'infanzia), è più difficile da trovare in questa seconda e meno interessante operazione. Protagonisti del primo e del terzo episodio sono ragazzi alle prese con qualcosa (la guerra, la magia) più grande di loro. Ma 'Papà mummia' che senso ha? Una requisitoria contro gli adulti, ottusi razzisti, che, in fondo, non fanno una bella figura nemmeno nelle altre due storie?" (Morando Morandini, 'Il Giorno', 30 giugno 1987)