Storia di una ladra di libri

The Book Thief

4/5
USA 2013
In Germania, sullo sfondo della II Guerra Monidale, si svolgono le vicende di Liesel Meminger, una bambina vivace e coraggiosa affidata dalla madre al signor Hans Hubermann, un imbianchino buono e gentile, e a sua moglie Rosa. Turbata per la recente, tragica morte del fratellino, Liesel fatica ad adattarsi sia a casa che a scuola, dove i compagni la prendono in giro perché non sa leggere. Tuttavia, con grande determinazione e con l'aiuto del signor Hubermann, riuscirà a cambiare la sua situazione: nel corso di lunghe notti insonni, infatti, il papà adottivo le insegnerà a leggere il suo primo libro, "Il manuale del becchino", rubato al funerale del fratello, e da quel momento l'amore di Liesel per la lettura diventerà incontenibile. Testimone della feroce repressione della libertà di espressione da parte del partito nazista, la bambina, grazie anche all'amicizia con Max, un ebreo che i suoi genitori nascondono nello scantinato e che condivide con lei la passione per i libri incoraggiandola ad approfondire le sue capacità di osservazione, e con l'aiuto di Rudy, vicino e compagno di scuola che si è innamorato di lei, si trasformerà in una incallita ladruncola di libri...
SCHEDA FILM

Regia: Brian Percival

Attori: Geoffrey Rush - Hans Hubermann, Emily Watson - Rosa Hubermann, Sophie Nélisse - Liesel, Ben Schnetzer - Max, Nico Liersch - Rudy Steiner, Barbara Auer - Ilsa Hermann, Rainer Bock - Borgomastro Hermann, Oliver Stokowski - Alex Steiner, Matthias Matschke - Wolfgang, Heike Makatsch - Madre di Liesel, Roger Allam - Narratore (V.O.)/Morte, Hildegard Schroedter - Sig.ra Becker, Levin Liam - Franz Deutscher, Carina Wiese - Barbara Steiner, Martin Ontrop - Sig. Lehmann, Kirsten Block - Sig.ra Heinrich, Sandra Nedeleff - Sarah, Julian Lehmann - Fratellino di Liesel, Rafael Gareisen - Walter

Soggetto: Markus Zusak - romanzo

Sceneggiatura: Michael Petroni

Fotografia: Florian Ballhaus

Musiche: John Williams

Montaggio: John Wilson

Scenografia: Simon Elliott

Arredamento: Mark Rosinski

Costumi: Anna B. Sheppard

Durata: 131

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA XT PLUS/ARRI ALEXA, ARRIRAW

Tratto da: romanzo "La bambina che salvava i libri" di Markus Zusak (ed. Frassinelli)

Produzione: FOX 2000 PICTURES, STUDIO BABELSBERG

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA (2014)

Data uscita: 2014-03-27

TRAILER
NOTE
- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE E ALL'OSCAR (2014) PER LA MIGLIOR COLONNA SONORA.
CRITICA
"Ci sono film in cui il Libro ha la potenza di salvare l'uomo, come in effetti accade, tramandando il valore della memoria, come dimostra il 'Diano di Anna Frank'. Dopo 'The Reader', ecco 'Storia di una ladra di libri', tratto dal un voluminoso best seller da 8 milioni di copie dell'australiano Markus Zusak, edito da Frassinelli, dove una ragazzina viene affidata nella Germania nazista del '38 a una coppia adottiva, dopo la fuga della madre comunista. (...) produzione Fox in versione patinata, un po' per signore, musicata a note sempre alte dallo spielberghiano John Williams (47 nomination all'Oscar) e ripresa con dolly sfrenati da Florian Ballhaus, mentre Brian Percival, regista di molte puntate dello smagliante 'Downton Abbey', si adagia nel rassicurante stile che smussa gli angoli anche di una storia selvaggia che inizia e finisce con la voce fuori campo della Morte. Il libro rischia di puntare troppo sulla poesia del dolore, mentre la medicina omeopatica della lettura rimane sullo sfondo ma non diventa redenzione né catarsi, rimane colore anche se promuove la libertà di pensare. Una quasi fiaba che rivela il viso dolce diabolico della 14enne Sophie Nélisse accanto alle facce note di Emily Watson e del grande Geoffrey Rush." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 27 marzo 2014)

"Da un romanzo di Markus Zusak venduto in otto milioni di copie, una parabola umanista che sventola la bandiera della cultura contro la barbarie. (...) Brian Percival invece, uno dei registi della serie 'Downton Abbey', non ne mostra altrettanto nel mettere in scena una rappresentazione ligia ai modelli del 'film storico' (magniloquenza, scene madri, colore grigiastro da archivi d'epoca), che appiattisce i personaggi sullo sfondo e si guarda bene dal discutere gli stereotipi di repertorio. I tedeschi non fanno che gridare, la brava famiglia protegge l'adolescente e nasconde un giovane rifugiato ebreo nel sottoscala... ma occorre davvero tanto manicheismo per convincere il pubblico che i nazisti erano cattivi?" (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 27 marzo 2014)

"Ispirato al best seller di Markus Zusak, 'La Ladra di libri' è un film illustrativo che tuttavia prende qualche forza dalla storia che racconta: l'odissea di un'adolescente orfana, affidata alle cure di una matura coppia nella Germania nazista. (...) Nella pellicola c'è una fastidiosa voce narrante, niente di meno della Morte in persona e la regia di Brian Percival soffre di una certa piattezza, però la Liesel di Sophie Nelisse è luminosa e Geoffrey Rush ed Emily Watson sono commoventi genitori adottivi." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 27 marzo 2014)

"Tratto dall'omonimo romanzo di Zusak, 'Storia di una ladra di libri' è il tipico film che indurrà qualche spettatore a convincersi d'avere avuto accesso al top di poesia, rievocazione storica e arte recitativa. È il caso, però, di opporre una garbata quanto ferma resistenza: la parabola della ragazzina tedesca strappata nel '39 a una famiglia 'sovversiva' e data in adozione a una coppia in apparenza ignava, ma in realtà gonfia d'umanità ha tutti, ma proprio tutti i difetti del feuilleton di mezzatacca. Didascalismo edificante, narrazione piatta e no-suspense persino nelle acmi d'atrocità, torrenti di sentimentalismo, fotogenia a tutti i costi (vale anche per le bandiere con la svastica), la voce off della Morte (!) che commenta i fatti; ma la tirata più insopportabile riguarda il demagogico e genericissimo inno ai 'libri', che sarebbero l'antidoto all'incultura e il balsamo dell'umiliato & offeso. Dimenticando che anche il nazismo poté contare su fior di 'libri'." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 27 marzo 2014)

"Piacerà a chi ama le storie alla Anna Frank. Anche per Liesel il terrore e l'incombere della morte si combattono con la fantasia. Il messaggio del best seller di Markus Zusak non va perso colla proba regia di Brian Percival, molto ben servito dagli attori (Rush e la Watson sono i genitori adottivi)." (Giorgio Carbone, 'Libero', 27 marzo 2014)

"Racconto di formazione, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. (...) Le signore preparino i fazzoletti anche se la regia didascalica di Percival suscita poca emozione. Ottimi, Geoffrey Rush e Emily Watson." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 27 marzo 2014)