Ronin

USA 1999
Cinque uomini, privi di contatti tra loro ed esperti in armi, spionaggio e operazioni segrete, rimasti senza lavoro dopo il processo di distensione seguito alla fine della guerra fredda, si incontrano in un vecchio magazzino situato nel cuore di Parigi. I cinque sono stati assoldati per la loro esperienza passata: Sam è esperto di armamenti e strategie militari, Larry è un abilissimo pilota, Spence è uno specialista in armi di ogni tipo, Gregor è competente nei sistemi elettronici che una volta formavano il blocco sovietico, Vincent si occupa del coordinamento dell'operazione. C'è poi una donna, Deirdre, l'unica ad avere un contatto con i mandanti. L'obiettivo è rubare una valigetta protetta da sofisticati sistemi di sicurezza. Nessuno sa chi ha ordinato questa operazione né quale sia il contenuto della valigetta. Per organizzare la missione, il gruppo deve quindi lavorare in condizioni precarie e disagiate che creano insoddisfazioni e attriti. Sam diventa presto il leader del gruppetto, ben deciso a portate a termine il compito, come una sorta di impegno morale di fronte al quale non ci si può tirare indietro. Tra equivoci e forti discussioni, arriva il momento di dare il via al piano previsto. I possessori della valigetta vengono inseguiti per le strade di Parigi. Segue una terribile sparatoria corpo a corpo, nella quale rimane ucciso anche Seamus, terrorista irlandese, forse il destinatario della valigetta. Nella confusione Deirdre si allontana in macchina. Tutto è finito. Nel bar parigino dove si erano trovati all'inizio della vicenda, Sam e Vincent tornano, aspettando l'arrivo di Deirdre. Ma la ragazza non si fa vedere.
SCHEDA FILM

Regia: John Frankenheimer

Attori: Robert De Niro - Sam, Jean Reno - Vincent, Natascha McElhone - Deirdre, Stellan Skarsgård - Gregor, Sean Bean - Spence, Skipp Sudduth - Larry, Michael Lonsdale - Jean-Pierre, Jonathan Pryce - Seamus O'Rourke, Féodor Atkine - Mikhi, Katarina Witt - Natacha Kirilova, Bernard Bloch - Sergi, Ron Perkins - L'uomo con il giornale

Soggetto: J.D. Zeik

Sceneggiatura: J.D. Zeik, David Mamet

Fotografia: Robert Fraisse

Musiche: Elia Cmiral

Montaggio: Antony Gibbs

Scenografia: Michael Z. Hanan

Costumi: May Routh

Effetti: Georges Demétrau

Durata: 120

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, DE LUXE

Produzione: FRANK MANCUSO JR. PER UNITED ARTISTS CORPORATION, FGM ENTERTAINMENT

Distribuzione: MGM COMPANY - WARNER HOME VIDEO

CRITICA
"Senza tentare approfondimenti psicologici fuori luogo, Frankenheimer schizza in modo efficace i caratteri. Quindi si concentra tutto sulla dinamica balistica, compiendo grandi evoluzioni di macchina da presa nello stile della vecchia scuola - tagli d'inquadratura e di montaggio anziché effetti speciali - però accelerato e intensificato..." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 gennaio 1999)

"'Ronin' si propone come una storia ad alta suspense psicologica e in questa direzione vanno la scenografia e la fotografia creando plumbee e congeniali atmosfere; nonché il gioco della magnifica coppia di eroi crepuscolari formata da De Niro e Reno. Tuttavia, a dispetto delle intenzioni, forse perché il team tecnico a disposizione era eccezionale, le rocambolesche scene di inseguimento per le vie di Nizza, Arles e Parigi (tra cui una pazzesca in contromano in un tunnel) con il consueto repertorio di sparatorie, ribaltamenti di auto e vittime innocenti a volontà hanno preso la mano al regista di 'Sette giorni a maggio', banalizzando un po' il tutto. E Jonathan Pryce, nei panni di un estremista dell'Ira fa un'apparizione indegna del suo talento". (Alessandra Levatesi, 'La Stampa', 10 gennaio 1999)

"Alla sagra del carrozziere. Ronin di John Frankenheimer è uno spot di due ore più che un film, è un'ecatombe di auto di grossa cilindrata nella quale, a prevalere, è il veicolo meglio sponsorizzato. Visto in questa prospettiva, di vera guerra commerciale, Ronin ha il senso che gli manca se viene guardato come un film di spionaggio. Un'altra prospettiva pubblicitaria utile per interpretare questa vicenda di intrighi internazionali è quella turistico-alberghiera: ampi scorci di Costa Azzurra, fin quasi alla frontiera italiana, Arles, Parigi (e insegne di hotel bene in vista)". (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 8 gennaio 1999)