Pecore in erba

3/5
Mockumentary alleniano di lodevole ambizione e folgorante attualità per una denuncia - garbata - dell'antisemitismo

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ITALIA 2015
Trastevere, luglio 2006. Lo storico quartiere della Capitale viene messo in subbuglio da una clamorosa notizia: Leonardo Zuliani - genio della comunicazione, fumettista e scrittore di successo, stilista visionario, attivista per i diritti civili - è scomparso. Sua madre è disperata e il quartiere è paralizzato mentre i seguaci di Leonardo si accalcano davanti alla sua casa, le autorità esprimono solidarietà e ogni canale TV parla di lui. Il caso diventa una vera e propria emergenza nazionale, ma chi è veramente Leonardo? E cosa è realmente successo?
SCHEDA FILM

Regia: Alberto Caviglia

Attori: Davide Giordano - Leonardo, Anna Ferruzzo - Mamma di Leonardo, Omero Antonutti - Nonno di Leonardo, Bianca Nappi - Sorella di Leonardo, Mimosa Campironi - Sofia, Alberto Di Stasio - Psichiatra, Lorenza Indovina - Maestra di Leonardo, Francesco Russo - Guglielmo, Niccolò Senni - Mario, Paola Minaccioni - Presidentessa AILA, Marco Ripoldi - Antonio Persica, Josafat Vagni - Amico di sinistra, Massimiliano Gallo - Don Ciro, Carolina Crescentini - Sofia nel film, Vinicio Marchioni - Leonardo nel film, Antonio Zavatteri - Sociologo, Massimo De Lorenzo - Docente di Storia, Francesco Pannofino - Padre di Leonardo nel film, Tommaso Mercuri - Leonardo bambino, Valerio Cerullo - Guglielmo bambino, Manuel Mariani - Mario bambino, Francesco Arca - Se stesso, Corrado Augias - Se stesso, Tinto Brass - Se stesso, Gianni Canova - Se stesso, Claudio Cerasa - Se stesso, Ferruccio De Bortoli - Se stesso, Giancarlo De Cataldo - Se stesso, Elio - Se stesso, Fabio Fazio - Se stesso, Carlo Freccero - Se stesso, Gian Alfonso Pacinotti - Se stesso, Linus - Se stesso, Giancarlo Magalli - Se stesso, Enrico Mentana - Se stesso, Giulia Michelini - Se stessa, Vittorio Sgarbi - Se stesso, Kasia Smutniak - Se stesso, Mara Venier - Se stessa

Soggetto: Alberto Caviglia

Sceneggiatura: Alberto Caviglia, Benedetta Grasso, Paolo Cosseddu - collaborazione

Fotografia: Andrea Locatelli

Musiche: Pasquale Catalano

Montaggio: Gianni Vezzosi

Scenografia: Andrea Castorina

Costumi: Sara Fanelli

Suono: Alessandro Bianchi (II)

Durata: 87

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: DCP

Produzione: LUIGI MUSINI E OLIVIA MUSINI PER ON MY OWN S.R.L. CON RENATO RAGOSTA, IN ASSOCIAZIONE CON PAOLA E ICKY LEVI

Distribuzione: BOLERO FILM

Data uscita: 2015-10-01

TRAILER
NOTE
- PREMIO ARCA CINEMAGIOVANI COME MIGLIOR FILM ITALIANO A VENEZIA E PREMIO CINEMATOGRAFICO "CIVITAS VITAE PROSSIMA" ALLA 72. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2015) NELLA SEZIONE 'ORIZZONTI'.

- ALBERTO CAVIGLIA È STATO CANDIDATO AL DAVID DI DONATELLO 2016 COME MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE.

- CANDIDATO AL GLOBO D'ORO 2016 COME MIGLIORE COMMEDIA.

- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2016 PER IL MIGLIOR SOGGETTO. ALBERTO CAVIGLIA HA OTTENUTO IL PREMIO 'GRAZIELLA BONACCHI'-NASTRI D'ARGENTO SIAE PER I NUOVI SCENEGGIATORI (INSIEME A PIERO MESSINA PER "L'ATTESA" E FRANCESCA MANIERI PER "VELOCE COME IL VENTO" DI MATTEO ROVERE).
CRITICA
"L'antisemitismo è genetico o culturale? Scorrendo la storia ci sono belle sorprese. (...) L'autore si chiede come si possa parlare oggi di antisemitismo, s'immerge così nelle dinamiche sociali, ma la geniale idea, che chiaramente si ispira a 'Zelig' di Woody Allen nella natura di falso documento, ha il respiro di uno sketch e il racconto diventa presto meccanico, ripetitivo, automatico, perdendo humour." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 1 ottobre 2015)

"Il finto documentario dedicato alla figura di Leonardo Zuliani "attivista per i diritti civili' amato dalle masse e misteriosamente scomparso, è una stravagante satira surreale. (...) L'idea è dilatata allo spasimo, e non fa tanto ridere." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 1 ottobre 2015)

"Premiato a Venezia (Civitas Vitae e Arca CinemaGiovani), l'esordio del 31enne Alberto Caviglia 'Pecore in erba' sceglie un terreno diserto dal nostro cinema: il mockumentary, il finto documentario, per mettere alla berlina l'antisemitismo non con le solite rampogne civili bensì con il capovolgimento e la satira. II modello è il primo Woody Allen, quello di 'Prendi i soldi e scappa' e 'Zelig', gli esiti deformanti e ridanciani, s'intende, con la testa." (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 1 ottobre 2015)

"Spiacerà a chi, come noi, non ha mai amato le satire controcorrente di Sasha Baron Coen e quindi troverà tutto sommato indigesto questo allievo italiano. Il suo gioco dell'inversione degli stereotipi poteva anche riuscire divertente se durava poco. Ma dopo mezz'ora è solo guazzabuglio, un 'blob' che s'inceppa una sequenza su tre." (Giorgio Carbone, 'Libero', 1 ottobre 2015)

"De Bortoli, Sgarbi, Cazzullo, Freccero, Mentana, Fazio, tutti insieme appassionatamente per dare sostanza al finto documentario dell'esordiente Alberto Caviglia. (...) Ovvio che trattasi di una provocazione, un ribaltamento dell'assunto, per portare a riflettere. Si sorride qua e là, ma la trovata evapora in un intero film." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 1 ottobre 2015)

"Rovescia il cannocchiale per guardare il mondo, agita l'inverso di un terribile vizio ideologico metamorfizzandolo in virtù e mescola l'orrenda società moderna dei media con la bava alla bocca, i maestri d'opinione che spesso dovrebbero essere perdonati come i due ladroni del Calvario perché non sanno quello che dicono, senza dimenticare la prevalenza del cretino dei Social. Così un imbecille nato e cresciuto patologicamente antisemita diventa un paladino dei diritti civili nella spietata allegoria di 'Pecore in erba', un falso documentario (...) realizzato da Alberto Caviglia come un reportage televisivo mandato in onda mentre si attende la manifestazione pubblica per la sparizione misteriosa del giovane Leonardo Zuliani, interpretato da Davide Giordano. (...) Alternando biografia, interviste e pareri stranianti di personaggi come Augias, Brass, De Cataldo, De Bortoli, Fazio, Freccero, Mentana, Sgarbi e Mara Venier, Caviglia gioca sull'antisemitofobia quale valore che scarica, alla nazista, ogni colpa dell'universo su chi va in sinagoga. Non mancano neppure i preti a gettare legna sul fuoco. (...) la riflessione satirica di Caviglia si allarga a riflessione sulla contemporaneità, non risparmiando rotative, telecamere e blog. (...) 'Pecore in erba' non è privo di qualche lungaggine e cadute in un umorismo un po' così, ma il suo cuore non sdrucciola e la sua idea portante ha solide fondamenta, come nel ritratto della famiglia Zuliani, tutta lasagne e caratteri da cartone animato balordo. Anche così si può provare a sconfiggere la piaga dell'antisemitismo che corre ancora per l'Europa, non nella finzione dello schermo ma nella realtà di atteggiamenti, pregiudizi e falsità. Lo spaesamento di "Pecore in erba" è salutare, una medicina per almeno provare a non lasciarsi andare alla deriva dell'intelligenza e dei sentimenti. (...) Un'opera da proiettare agli studenti in modo che non crescano altri Zuliani e che un perverso sistema di comunicazione non versi lacrime sulla sua scomparsa." (Natalino Bruzzone, 'Il Secolo XIX', 28 settembre 2015)

"Il mockumentary di Caviglia è divertente ma 90 minuti forse sono troppi per una barzelletta sugli ebrei, ovviamente realizzata da un ebreo." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 settembre 2015)