Non siamo angeli

We're No Angels

USA 1989
Nel 1935 tre detenuti evadono da un orribile carcere al confine americano-canadese in modo rocambolesco. Uno di loro, Bobby, spietato, per evitare la sedia elettrica fa strage di poliziotti e di chiunque cerchi di fermarlo. Gli altri due, Jim e Ned, inoffensivi, si ritrovano ad accompagnarlo loro malgrado. Fuori del penitenziario i tre si separano: Bobby va per la sua strada, gli altri due si avviano verso un paesino della frontiera. Qui i due galeotti vengono scambiati per due sacerdoti, padre Brown e padre Reilly, accorsi sul posto in occasione della festa della Madonna che piange. In questa situazione Jim sembra trovarsi subito a suo agio, e con la sua invidiabile capacità di fare riflessioni bibliche attrae la simpatia e la stima della gente; Ned, invece, vorrebbe partire per il Canada verso la libertà, ma troppe difficoltà ostacolano i suoi progetti. Intanto lo spietato direttore del carcere, con i suoi subalterni e i cani, è sulle tracce dei fuggitivi. Jim e Ned hanno paura di essere catturati, ma per fortuna il loro travestimento li protegge. Arriva però Bobby che, catturato dalla polizia, minaccia di tradire i due galeotti. Durante la processione solenne succede un pandemonio: Bobby si nasconde sotto il baldacchino della Madonna; Jim è coinvolto nei preparativi delle preghiere; Ned si occupa di una bambina sordomuta, figlia di Molly, una prostituta, per la quale l'uomo prova un'irresistibile attrazione. Ad un tratto Bobby viene scoperto dai poliziotti; il galeotto sta per fare una strage ma Jim, coraggiosamente, lo affronta e con l'aiuto dei tutori dell'ordine ha la meglio sul furfante. Ma, per una serie di tragiche circostanze, la statua della Madonna con la bambina di Molly precipitano nelle acque del vicino fiume. Ned, pur non sapendo nuotare, si getta nel fiume per salvare la piccola: ci riesce in modo "miracoloso", riemerge con la bambina abbracciato alla statua della Vergine. A questo punto accade un fatto inaspettato: la bambina guarisce e pronuncia alcune parole che fanno scoprire la vera identità di Ned e Jim. Questi ultimi, però, ormai sono amati da tutti e il vescovo stesso li perdona. I due amici decidono di dividersi: Jim si farà prete sul serio e rimarrà nel paese; Ned invece si avvia verso il Canada insieme a Molly e alla sua bambina.
SCHEDA FILM

Regia: Neil Jordan

Attori: Robert De Niro - Ned/Padre Reilly, Sean Penn - Jim/Padre Brown, Demi Moore - Molly, Hoyt Axton - Padre Levesque, Ray McAnally - Direttore del carcere, Bruno Kirby - Deputato, James Russo - Bobby, Wallace Shawn - Traduttore, John C. Reilly - Giovane monaco, Jay Brazeau - Sceriffo, Ken Buhay - Vescovo Nogalich, Elizabeth Lawrence - Signora Blair, Jessica Jickels - Rosie, Frank C. Turner - Acquirente nel negozio, Sheelah Megill - Abitante del paese, Rick Poltaruk - Monaco grasso, Bill Murdoch - Deputato

Soggetto: Albert Husson, Ranald MacDougall, Sam Spewack, Bella Spewack, David Mamet

Sceneggiatura: David Mamet

Fotografia: Philippe Rousselot

Musiche: George Fenton

Montaggio: Joke van Wijk, Mick Audsley

Scenografia: Wolf Kroeger

Arredamento: Jim Erickson

Costumi: Theoni V. Aldredge

Effetti: Stewart Bradley, William H. Orr, Antony Hunt - non accreditato

Durata: 107

Colore: C

Genere: GIALLO COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISION, SCOPE, ALPHACINE

Tratto da: ispirato alla commedia "La cuisine des anges" di Albert Husson, alla sceneggiatura del film omonimo del 1955 scritta da Ranald MacDougall e al testo teatrale "My Three Angels" di Bella e Sam Spewack

Produzione: ART LINSON PER PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione: UIP (1990) - CIC VIDEO

NOTE
- REMAKE DELL'OMONIMO FILM DI MICHAEL CURTIZ DEL 1955.
CRITICA
"Il film inizia in modo coinvolgente e appassionante con la fuga dal carcere dei tre protagonisti, poi però prosegue con un ritmo piuttosto lento e monocorde. Irritante è la recitazione grottesca di De Niro con le sue continue smorfie di paura e col suo atteggiamento debordante da ridicolo clown; gradevole, invece, l'interpretazione di Penn col suo personaggio accattivante che trova la sua giusta collocazione nella scelta finale." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 109, 1990)

"Questo film dimostra l'impossibilità per Neil Jordan di convivere con la commedia." (Fernaldo Di Giammatteo)