Mark il poliziotto

ITALIA 1975
Il giovane commissario Terzi, della Squadra Narcotici milanese, detto Mark per via di un corso di specializzazione che ha frequentato negli Stati Uniti, è convinto che l'avvocato Benzi, rispettabile industriale meneghino, sia in realtà il capo di una organizzazione di trafficanti d'eroina. Gli è tuttavia difficile provarlo, sia per gli ostacoli legali che gli impediscono piena libertà d'azione, sia per i molti morti che la "gang" dissemina sul suo cammino. Proprio quando i superiori, stanchi delle sue manovre illegalità, lo sospendono dal servizio, però, Mark vede premiati il suo fiuto e la sua tenacia. Scopre, infatti, il luogo in cui Benzi fabbrica l'eroina che smerciava occultandola dentro innocui "souvenirs" e, dopo un lungo inseguimento, consegna l'industriale alla giustizia.
SCHEDA FILM

Regia: Stelvio Massi

Attori: Franco Gasparri - Commissario Mark Terzi, Lee J. Cobb - Avvocato Benzi, Giampiero Albertini - Brigadiere Bonetti, Giorgio Albertazzi - Il questore, Sara Sperati - Irene, Carlo Duran - Gruber, Andrea Aureli - Vice dell'avvocato Benzi, Francesco D'Adda - Giudice istruttore, Luciano Comolli, Danilo Massi

Soggetto: Dardano Sacchetti

Sceneggiatura: Adriano Bolzoni, Raniero Di Giovambattista, Dardano Sacchetti, Stelvio Massi

Fotografia: Marcello Gatti

Musiche: Stelvio Cipriani

Montaggio: Mauro Bonanni

Scenografia: Sergio Palmieri

Arredamento: Giovanni Fratalocchi

Costumi: Rosa Falconi

Altri titoli:

Blood, Sweat and Fear

Mark of the Cop

Durata: 90

Colore: C

Genere: POLIZIESCO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Produzione: PAC - PRODUZIONI ATLAS CONSORZIATE

Distribuzione: PAC

CRITICA
"Rozzo ma avvincente poliziesco tutt'azione, che s'insinua furbescamente nella scia sanguinolenta dell'ispettore Callaghan, moltiplicandone le efferatezze per la gioia dei tifosi dei giustizieri solitari e di quella, ancora più esplosiva, dei critici rossi, pronti a trovare fascisti a ogni angolo dello schermo. L'atletico Franco Gasparri proviene dai fotoromanzi: lo si capisce appena apre bocca". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 14 febbraio 2002)