Grandi speranze

Great Expectations

GRAN BRETAGNA 2012
Grazie a un fortuito evento accaduto anni prima, un misterioso benefattore offre a Pip - un orfano di umili origini cresciuto nella casa dell'eccentrica di Miss Havisham e in seguito divenuto apprendista fabbro del cognato Joe - la possibilità di riscattarsi e diventare finalmente un gentiluomo. Pip vede così la possibilità di realizzare il suo sogno e rivelare i propri sentimenti a Estella, la bellissima figlia di Miss Havisham di cui è perdutamente innamorato sin dall'infanzia. Trasferitosi a Londra, il ragazzo cercherà di usare la sua nuova posizione sociale per corteggiare la bella Estella, ma la sconvolgente verità che si cela dietro alla grande fortuna che ha ricevuto in dono scatenerà una serie di conseguenze devastanti...
SCHEDA FILM

Regia: Mike Newell

Attori: Jeremy Irvine - Pip, Olly Alexander - Herbert Pocket, Ralph Fiennes - Magwitch, Jason Flemyng - Joe Gargery, Robbie Coltrane - Jaggers, Helena Bonham Carter - Miss Havisham, Holliday Grainger - Estella, David Walliams - Mr. Pumblechook, Tamzin Outhwaite - Molly, Sally Hawkins - Mrs. Joe, Ewen Bremner - Wemmick, Jessie Cave - Biddy, Ben Lloyd-Hughes - Bentley Drummle, Ralph Ineson - Sergente

Soggetto: Charles Dickens - romanzo

Sceneggiatura: David Nicholls

Fotografia: John Mathieson

Musiche: Richard Hartley

Montaggio: Tariq Anwar

Scenografia: Jim Clay

Costumi: Beatrix Aruna Pasztor

Durata: 128

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: ARRICAM LT, J-D-C SCOPE, 35 MM/D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da: romanzo "Grandi speranze" di Charles Dickens

Produzione: BBC FILMS, LIPSYNC PRODUCTIONS, NUMBER 9 FILMS, UNISON FILMS, IN ASSOCIAZIONE CON IDEAL PARTNERS FILM FUND

Distribuzione: VIDEA-CDE

Data uscita: 2012-12-06

TRAILER
CRITICA
"Così come il capolavoro ispiratore di Dickens pubblicato nel 1861 dopo essere apparso a puntate su 'All the Year Round' alzandone le tirature, anche il nuovo film di Mike Newell parte alla grande su una scena di gotico terrore in cui un uomo «nero» ruba un tozzo di pane al povero orfano Philip Pirrip, detto Pip. (...) Lo scrittore, di cui ricorre il bicentenario della nascita, aveva in mente un finale senza speranze ma obbedì poi ai più miti consigli di amici. Rimangono tuttavia grandi e inevase le speranze dell'eroe dickensiano, che vede svanire sogni, impara a sue spese a fidarsi dell''upper class' e tornerà in bottega dal cognato fabbro per capire il senso della vita nell'umiltà del lavoro. (...) Sottolineando le ragioni del giallo, quasi del thriller, Mike Newell, regista di adorate commedie come 'Quattro matrimoni e un funerale' ma anche dell''Harry Potter e il calice di fuoco', si sfoga in scene e costumi ricreando l'epoca anche dall'interno, costruendo un magnifico labirinto di veli e memorie nella penombra in cui si è ritirata, lady delusa, una Helena Bonham Carter che come signora Burton si porta idealmente dietro sempre l'ombra del fantasioso marito. Nel romanzo, esemplare per la ricchezza dei colpi di scena e per la sapienza con cui avvolge e riavvolge gli eventi in stile british, l'autore comanda un cast ricco di talenti in cui le star sono Jeremy Irvine, il ragazzo che sussurrava ai cavalli nel film di Spielberg, e l'irriconoscibile Ralph Fiennes, di romantica bruttezza, entrambi superiori alla giovane e banale Holliday Grainger." (Corriere della Sera, 'Maurizio Porro', 6 dicembre 2012)

"Nell'anno del bicentenario della nascita di Charles Dickens arriva sul grande schermo 'Grandi speranze' tratto dal bellissimo romanzo di formazione dello scrittore di David Copperfield. Dietro la macchina da presa c'è Mike Newell che offre una regia corretta, senza particolari invenzioni, ma rispettosa del testo che racconta il riscatto sociale del giovane orfano Pip." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 06 dicembre 2012)

"Di 'Grandi Speranze', il celebre film di David Lean, scrissi qui su Il Tempo l'8 maggio 1947. Lo ammiravo senza riserve, e anche se, a differenza del romanzo di Dickens, aveva un festoso lieto fine per quello che riguardava l'amore fra i protagonisti, vi rilevavo che pur con quegli schemi un po' da melodramma accolti in una calda cornice vittoriana, non rischiava mai in nessun modo il patetico. Con immagini, grazie anche a uno splendente bianco e nero, di effetto pittorico prezioso. Adesso, dopo un rifacimento americano nei Novanta, 'Paradiso perduto', di cui è meglio non parlare, gli Inglesi si sono rivolti nuovamente a quel romanzo chiedendo a un noto scrittore, David Nicholls (tre romanzi e un quarto in uscita), di curare la sceneggiatura, e a Mike Newell, il regista di 'Quattro matrimoni e un funerale' e di 'Harry Potter e il calice di fuoco', di sovrintendere all'impresa. Con risultati convincenti che pur con l'aggiunta di climi quasi prossimi al 'noir' e, per un altro verso, pur attenuando il pessimismo di Dickens sulla natura umana, arrivano comunque a suscitare nel contesto emozioni, tensioni e rivelazioni di torbidi passati sempre abbastanza in linea con lo schema originale. (...) Le psicologie di ciascuno, così ben definite da Dickens, imprimono alla vicenda un segno forte ed anche se certe svolte narrative hanno oggi un sapore di datato, la regia le riscatta con asciutta modernità di accenti. Per merito anche di una fotografia ora realistica ora sontuosa (di John Mathieson) e di una scenografia spesso affascinante (di Jim Clay). Gli interpreti fanno il resto, pur senza eccellere: Pip adulto è Jeremy Irvine, Estella è Hollyday Grainger, miss Havisham è Helena Bonham Carter. Abbastanza simili ai personaggi del romanzo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo Roma', 6 dicembre 2012)

"Quanto grande è il respiro delle pagine di Dickens, romanzo di formazione che non vorremmo finisse mai, tanto cupamente procede il film che Mike Newell ha tratto da 'Grandi Speranze'. Atmosfere gotiche, tuoni e fulmini personaggi che spuntano dall'ombra, impressionanti lugubri manieri abitati da nobildonne già appartenenti all'aldilà. Nel bicentenario della nascita dello scrittore era inevitabile aggiungere un'altra versione a quelle già numerose della storia del cinema dalla prima del 1917, a quella inarrivabile di David Lean del '46 e le diverse serie della Bbc, la prima notevole per la presenza di Charlotte Rampling, una miss Havisham di maggior crudeltà e volubilità rispetto a Helena Bonham Carter che ne interpreta questa ultima versione, nata al cinema con abiti da film storico e mai più dimnessi. E ancora la versione tv di Alfonso Cuarón con Gwyneth Paltrow e Ann Bancroft. Newell, Cuarón: qualcosa di Harry Potter si potrà avvertire facilmente qua e là nelle ambientazioni, nei gruppi di ragazzi a tavola, nelle figure pronte a sparire o trasformarsi da un momento all'altro. (...) L'intreccio di sentimenti, denaro, potere e servitù espressa nel romanzo è ben espressa, anche perché si tratta di componenti della nostra società, per di più giostrata da un avvocato, Jaggers (Robbie Coltrane), figura quanto mai adatta all'epoca moderna." (Silvana Silvestri, 'Il Manifesto', 6 dicembre 2012)

"Un estenuante, gelido dramma in costume, tratto da un romanzo del prolifico sceneggiatore involontario Charles Dickens. Trai pesanti drappi d'epoca si stagliano la mummia Helena Bonham Carter e lo zombie Ralph Fiennes." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 6 dicembre 2012)

"Piacerà a chi non si stancherebbe mai di vedere le trasposizioni da Dickens. 'Grandi speranze' è filmato ogni 15, 20 anni. Questa è una delle edizioni migliori, firmata da Mike Newell ('Harry Potter e il calice di fuoco') e illuminata da un'orrida Helena Bonham Carter, nei panni dell'allucinante lady Havisham." (Giorgio Carbone, 'Libero', 6 dicembre 2012)