Cruising

USA 1980
A New York, nella zona di Greenwich Village, un maniaco uccide a pugnalate gli omosessuali scegliendo le sue vittime fra giovani trentenni alti e con i capelli neri. Poiché l'agente Steve Burns ha queste caratteristiche viene incaricato di infiltrarsi nell'ambiente dei sadomaso, cui probabilmente appartiene l'assassino, per cercare di dargli un volto e un nome. L'uccisione di un professore universitario dà a Steve una traccia da seguire.
SCHEDA FILM

Regia: William Friedkin

Attori: Al Pacino - Steve Burns, Paul Sorvino - Capitano Edelson, Karen Allen - Nancy, Richard Cox - Stuart Richards, Don Scardino - Ted Bailey, Joe Spinell - Agente DiSimone, Jay Acovone - Skip Lee, Randy Jurgensen - Detective Lefransky, Barton Heyman - Dottor Rifkin, Gene Davis - DaVinci, Arnaldo Santana - Loren Lukas, Larry Atlas - Eric Rossman, Sonny Grosso - Detective Blasio, Michael Aronin - Detective Davis, Ed O'Neill - Detective Schreiber

Soggetto: Gerald Walker - romanzo

Sceneggiatura: William Friedkin

Fotografia: James A. Contner

Musiche: Jack Nitzsche

Montaggio: Bud S. Smith

Scenografia: Bruce Weintraub

Arredamento: Robert Drumheller

Costumi: Robert De Mora

Altri titoli:

Cruising - La Chasse

A la caza

Durata: 102

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANAVISION, 35 MM (1:1.85), PANORAMICO - TECHNICOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di Gerald Walker

Produzione: JERRY WEINTRAUB PER LA LORIMAR FILM ENTERTAINMENT

Distribuzione: GOLD PEC

NOTE
- PRESENTATO ALLA BERLINALE 1980.

- LA COMUNITA' GAY DEL GREENWICH VILLAGE CERCO' DI BOICOTTARE LE RIPRESE DEL FILM RITENDOSI DIFFAMATA.
CRITICA
"E' raro che il nome di un divo accostato a quello di un regista prestigioso produca un 'flop': ma questo è proprio il caso di 'Cruising', contestato come film razzista dagli omosessuali americani e rifiutato dal grande pubblico". (Tullio Kezich, 'Panorama')

"Film per stomachi forti. O per anime perse che si compiacciono di ritrovare sullo schermo la loro matta bestialità di sadomasochisti infoiati, promossa dal cinema che si dà arie documentarie a elemento storíco-sociologico dell'ultima New York. Insomma film, se non proprio spregevole per la sua bassezza morale (come fu scritto quando fu presentato al festival di Berlino), da evitare con cura, anche perché trascina in una condanna plenaria tutti gli omosessuali. Serve a poco, infatti, avvertire lo spettatore che gli abietti protagonisti del film sono una minoranza: il pubblico, nell'inconscio, fa d'ogni erba un fascio." ('Giovanni Grazzini, 'Il Corriere della Sera', 1 novembre 1980)