COLPO GROSSO... GROSSISSIMO... ANZI PROBABILE

ITALIA 1972
Tre maldestri ladri (Calogero Locascio, Antonio Lavacca e il "Monsignore") ideano una rapina ai danni dei "Grandi Magazzini Romani". Chiamano in loro aiuto un abile (soltanto di fama) scassinatore francese, Pierre Le Compte. Questi arriva insieme con l'amante Jacqueline. La ragazza ha modo di conoscere Sandro Menegatti, che, dopo il tirocinio, diventerà presidente dell'azienda "Grandi Magazzini", ma né la ragazza, né i suoi amici sospettano la sua identità. Sandro sbalordisce Jacqueline nel dimostrarle la perfetta conoscenza dei "Grandi Magazzini" e la facilità di accedervi. Dietro richiesta, il giovane - anche per accontentare Jaqueline di cui è innamorato - acconsente a prendere parte alla rapina. Il colpo riesce, ma la cassaforte è vuota (Sandro ha tolto il denaro). Sandro e Jacqueline partono per le Bahamas, mentre i tre romani vengono assunti, con incarichi modesti, nei "Grandi Magazzini" e il francese torna nel suo paese in autostop.
SCHEDA FILM

Regia: Tonino Ricci

Attori: Nino Castelnuovo - Sandro Menegatti, Luciana Paluzzi - Jacqueline, Terry-Thomas - Pierre, Umberto D'Orsi - Monsignore, Linda Sini - Madre Di Sandro, Anita Durante - Madre Di Monsignore, Stefano Oppedisano - Antonio Lavacca Detto Il Bolognese, Rosalba Neri, Juanjo Menéndez, Edda Di Benedetto, Lopez Vazquez, Fulvio Mingozzi

Soggetto: Marcello Ciorciolini, Tonino Ricci, José María Forqué

Sceneggiatura: Marcello Ciorciolini, Tonino Ricci, José María Forqué

Fotografia: Cecilio Paniagua

Musiche: Luciano Simoncini

Montaggio: Antonietta Zita

Scenografia: Stefano Bulgarelli, Jose' Manuel Drago

Costumi: Anna Maria Albertelli

Altri titoli:

ELLA... ELLOS... Y LA LEY

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR

Produzione: ARVO FILM, ORFEO PRODUCCIONES CIN.CAS

Distribuzione: ITALCID

NOTE
- LA MONTATRICE ANTONIETTA ZITA E' ACCREDITATA COME ANTONELLA.
CRITICA
"Il film, impostato sulla assai tenue e non originale trama di una rapina ordita ed eseguita da banditi da strapazzo, si dilunga in scipite sequenze da commedia degli equivoci. Privo di consistenza narrativa e di spunti umoristici efficaci, dà la stura a macchiette buffonesche che fanno leva più sulla scurrilità d'avanspettacolo che sullo sviluppo dell'azione. Soltanto per la sua completa inconsistenza tecnica e spettacolare, questo insieme di banalità verbali e sceniche non raggiunge maggiore negatività." (Segnlazioni Cinematografiche, vol. 73, 1972).