Abbronzatissimi

ITALIA 1991
A Rimini durante l'estate si intrecciano storie di tutti i tipi: si va dalle classiche storie d'amore di un pianista di piano bar, alla bella proprietaria di uno stabilimento balneare, da tutti corteggiata, che vorrebbe farsi togliere di torno il marito ossessivo, alla giovane prostituta in vacanza per la prima volta con il suo protettore, ai due operai in cerca di due ragazze ricche da sposare per poter smettere di lavorare. Storie quotidiane che vorrebbero rendere piacevoli le desiderate vacanze.
SCHEDA FILM

Regia: Bruno Gaburro

Attori: Jerry Calà - Billy Damasco, Teo Teocoli - Matteo, Alba Parietti - Aurora, Eva Grimaldi - Elide, Mauro Di Francesco - Maurino, Salvatore Marino - Mustafà, Franco Oppini - Willy, Pier Maria Cecchini - Marcello, Nathalie Caldonazzo - Isabella, Mariangela Giordano - La madre di Isabella, Arnaldo Ninchi - Il padre di Isabella, Guido Nicheli - Manuel, Renato Cecchetto - Osvaldo, Monika Rebel - Monica, Sonia Gray - Fiorella, Enio Drovandi - Gaspare, Clyde J. Barrett - Il cameriere di colore, Violaine Marie Bouloy - La ragazza brasiliana

Soggetto: Jerry Calà

Sceneggiatura: Castellano, Pipolo , Stefano Sudriè, Carlotta Ercolino

Fotografia: Sergio D'Offizi

Musiche: Riccardo Eberspacher

Montaggio: Antonio Siciliano

Scenografia: Enzo De Camillis

Costumi: Raffaella Fantasia

Durata: 114

Colore: C

Genere: COMICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: BRUNO ALTISSIMI E CLAUDIO SARACENI PER PENTA FILM E MAURA INTERNATIONAL FILM

Distribuzione: PENTA - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)

CRITICA
"Consolatevi, perché dopo lo spettro della recessione, finalmente c'è il sorriso del nostrano ragazzone, Jerry Calà, attento a presentare ogni anno nuovi personaggi, con sfumature di comicità, varianti fisiognomiche e psicologiche ispirate da una profonda conoscenza del costume e della socialità quotidiana, con testi aggiornati da ottimi sceneggiatori della gloriosa commedia all'italiana ('Sai perché i poveri camminano a saltelli? Per risparmiare sulle suole'). Calà e l'uomo giusto per Alba. Canta Zucchero e i revival di Vianello in discoteca rincorrendo là 'A... a..: abbronzatissima' (forse appena un po' sperduto nelle sincronie del doppiaggio...). Gigione, promoter d'attori sempre affiancato da eccezionali esordienti (donne, naturalmente, nudissime le speranze del cinema italiano). Ho sempre gradito l'appuntamento con l'avventura italica sulle spiagge. Il cul de sac dell'immaginazione. (Da perdere, con ostinazione)." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 28 Novembre 1991)

"A...A... Atipicissimo film natalizio voluto dalla Penta sotto i raggi del solo estivo e anacronistico di Rimini, diretto concorrente dell'invernalissimo 'Vacanze di Natale '91' targato invece Filmauro. Nella furibonda schermaglia di fine anno, caratterizzata da contrapposizioni frontali, le due pellicole sulle vacanze poco intelligenti mirano a catturare il solito pubblico giovanile (o giovanilista), già assuefatto alle risatine facili facili indotte dalla teledipendenza autunnale. (...) Imbarazzante il risultato finale (alla regia Bruno Gaburro) o per lo meno assai poco solare. Tra pittoreschi extracomunitari che parlano con la 'g' e la 'b' e palate di 'sesso insicuro'. Scuro e scurrile. Lo sgomento sgomina ogni accenno al sorriso e l'irritazione cancella anche gli sforzi di coloro che. in quel mucchio selvaggio, se la cavano con decenza (Eva Grimaldi e Salvatore Marino)." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 20 Novembre 1991)

"Il soggetto è di Jerry Calà, una colpa che poteva evitarsi, la sceneggiatura si dice firmata di sfuggita anche da Castellano e Pipolo, ma nonostante le citazioni di film classici non riflette in nulla il loro solido mestiere, la regia, da semplice praticone, è di Bruno Gaburro, fedele in tutto ai suoi precedenti film senza storia (gli ultimi: 'Il peccato di Lola', 'Dentro la notte', 'La morte è di moda'). Alba Parietti, bella senza riserve, fa la moglie che vuol morto il marito, Eva Grimaldi fa la prostituta che si illude di essere in vacanza, Jerry Calà fa, come sempre, lo sprovveduto. Credibilissimo." ('Il Tempo', 20 Dicembre 1991)