Altro che maledizione. I Pirati dei Caraibi sono stati una vera benedizione per Hollywood: a tre settimane dall'uscita nelle sale Usa, il primo dei due sequel del film ispirato da Gore Verbinski a una delle attrazioni del parco giochi Disney, ha realizzato in tempo record un incasso superiore a quello totalizzato in casa dal primo capitolo della serie e salvato l'estate Usa dalle deludenti performance di alcuni dei titoli più attesi della stagione: dal Codice Da Vinci a Mission: Impossible III, Superman Returns e Cars. Il Re Mida Jerry Bruckheimer fa ancora centro grazie a una commedia che mescola avventura, azione, umorismo, fantasy e star carismatiche. Il fuoriclasse Johnny Depp, nel ruolo del poco prode capitano Jack Sparrow e la bella, e molto prode, Keira Knightley, affiancati da un irriconoscibile Stellan Skarsgård, papà nella pellicola di Orlando Bloom, il terzo componente del trittico di protagonisti. La storia prende il via dove si concludeva La maledizione della prima luna: Will (Bloom) ed Elizabeth (Knightley) stanno per coronare il loro sogno d'amore, ma il matrimonio viene interrotto dalle guardie, che arrestano i due con l'accusa di aver aiutato Jack Sparrow (Depp) ad evadere dal carcere. Nel frattempo Jack, tornato capitano della Perla Nera, riceve l'inattesa visita di un messaggero del terribile Davy Jones (Nighy), comandante di un veliero fantasma che reclama, in forza di un vecchio accordo, quel che resta dell'anima di Jack. La soluzione per la salvezza, sua e dei due innamorati, è nel forziere che dà titolo a questo secondo episodio. Sono gli aspetti fantastici, e più cupi, il punto di forza del film: i macabri e inquietanti "senz'anima" che popolano la nave dell'uomo-polipo Davy Jones ricordano le creature grottesche de Il Signore degli Anelli. Legame rafforzato dalla presenza nel cast di Orlando Bloom, l'elfo Legolas della trilogia firmata Peter Jackson, e dall'idea del produttore Bruckheimer di girare contemporaneamente i due sequel (il prossimo lo vedremo nel 2007) per abbattere i costi di produzione.