1000 chilometri al minuto

ITALIA 1940
Un giovane ingegnere e il suo amico, un avvocato di una certa età, trovano una borsetta smarrita da una ragazza e, poiché all'interno vi trovano l'indirizzo della proprietaria, vi si recano in automobile per restituirla.
L'inseguimento li porta però in un fantastico laboratorio costruito su un'isola deserta, nel quale alcuni scienziati, il cui capo è il padre della ragazza, stanno mettendo a punto un aereorazzo che li porterà su Marte. I due giovani vengono costretti a salire sul mezzo per essere lanciati verso il Pianeta Rosso. Per un errore di calcolo, però, il proiettile non raggiunge la meta ma, dopo un viaggio di alcuni giorni, ricade sulla terra. Intanto i parenti degli scomparsi, che da un messaggio inviato dai due hanno capito che genere di impresa si apprestavano a compiere, hanno organizzato delle manifestazioni pubbliche e delle celebrazioni in loro onore. Così, quando i due ricompaiono, hanno acquistato fama mondiale...
SCHEDA FILM

Regia: Mario Mattoli

Attori: Nino Besozzi - Guido Renzi, Antonio Gandusio - L'avvocato, Mario Ersanilli - Lo scienziato, Vivi Gioi - La figlia dello scienziato, Romolo Costa - Un altro scienziato, Amelia Chellini - La moglie dell'avvocato, Franca Volpini - Una cameriera, Nerio Bernardi, Enzo Biliotti, Lola Braccini, Giovanni Dolfini, Jone Frigerio, Ori Monteverdi, Aroldo Tieri

Soggetto: Aldo De Benedetti

Sceneggiatura: Aldo De Benedetti, Mario Mattoli

Fotografia: Domenico Scala

Musiche: Ezio Carabella, Giovanni D'Anzi - canzoni

Montaggio: Mario Mattoli

Scenografia: Piero Filippone

Arredamento: Mario Rappini

Costumi: Mario Rappini

Aiuto regia: Steno

Altri titoli:

Mille chilometri al minuto

Mille al minuto

1000 Km al minuto

Durata: 82

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: ALFREDO VILLETI PER FAUNO FILM

Distribuzione: ICI

NOTE
- IL FILM E' STATO GIRATO NEGLI STABILIMENTI DI CINECITTA'.

- LUNGHEZZA: M. 2230.
CRITICA
"'1000 chilometri al minuto' è uno scherzo, non privo di spirito, un film passatempo, e anche un po' un ritorno alle origini, perché tra i nostri vaghi ricordi di certi filmetti tra fantastici e farseschi con cui il cinema segnava i suoi primi passi, c'è una specie di pantomima che rifaceva molto ingenuamente la mossa al 'Viaggio nella luna' di Giulio Verne. (...) La storiella è ravvivata da gustosi episodi umoristici, che s'avvantaggiano della comicità ora sorniona ora vivace di Gandusio, di Besozzi e della Chellini, e di altri attori la cui recitazione appare bene intonata alla regia di Mattoli; e gli accenni sentimentali sono sottolineati con molta discrezione dalla grazia di Vivi Gioi". (Arnaldo Frateili, 'La Tribuna', 5 aprile 1940).