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San Damiano
Il 6 ottobre alle ore 20:00, Milano accoglie San Damiano con una proiezione speciale al cinema Mexico. Il documentario di Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes che ha conquistato l'Italia dialogherà con voci autorevoli del mondo ecclesiale e del giornalismo sociale.
Saranno presenti Mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, Stefano Lampertico, direttore di Scarp de' tenis – storico giornale di strada e progetto sociale milanese –, e i registi Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes.
Un incontro che unisce cinema, solidarietà concreta e riflessione sulla dignità degli ultimi, nel cuore di una città che da anni si interroga sul tema dell'emarginazione sociale.
Milano e la voce della strada
La scelta di Milano per questo appuntamento non è casuale. La città ospita da decenni Scarp de' tenis, uno dei più importanti giornali di strada italiani, venduto da persone senza dimora e in difficoltà economica. Non solo un giornale, ma un vero progetto di inclusione sociale che restituisce dignità e voce a chi vive ai margini.
La presenza di Stefano Lampertico porta nel dialogo l'esperienza concreta di chi ogni giorno lavora sul campo, costruendo ponti tra la strada e la società. Il confronto tra la narrazione cinematografica di San Damiano – ambientato nella Roma di Stazione Termini – e l'esperienza milanese di Scarp de' tenis offrirà prospettive complementari su un fenomeno che attraversa tutte le città italiane.
Un fenomeno cinematografico che ha conquistato l'Italia
Dopo il percorso straordinario iniziato il 10 aprile 2025, San Damiano ha conquistato l'Italia attraverso oltre 500 proiezioni e un passaparola travolgente. Il documentario ha dimostrato che le storie autentiche non solo conquistano il pubblico, ma lo trasformano.
Milano ha già accolto il film con entusiasmo nelle proiezioni all'Anteo Palazzo del Cinema (con la partecipazione di Ambra Angiolini), al Beltrade e al Mexico, registrando sold-out e dibattiti appassionati. Questa nuova proiezione del 6 ottobre assume un significato particolare per la presenza di ospiti che incarnano l'impegno concreto verso chi vive ai margini.
Il viaggio di San Damiano ha toccato sale prestigiose in tutta Italia – dalle romane Troisi, Nuovo Aquila ed Eden, al Nuovo Sacher dove Nanni Moretti in persona ha presentato l'opera, dai cinema milanesi a quelli di Firenze, Bologna, Torino, Perugia, fino alle isole. Rifiutato inizialmente dai distributori tradizionali per la sua presunta "non commerciabilità", è diventato il miglior incasso 2025 tra i film italiani al Cinema Troisi e ha meritato un numero monografico della rivista iKonoPlast, che lo ha definito "un evento che ridefinisce il cinema indipendente".
Cinema, fede e impegno sociale
La serata milanese rappresenta un'occasione unica per intrecciare diverse prospettive sul tema dell'esclusione sociale. La partecipazione di Mons. Davide Milani, alla guida di una delle principali istituzioni culturali cattoliche italiane, porta la dimensione spirituale e pastorale dell'attenzione verso gli ultimi. Stefano Lampertico offre invece la testimonianza quotidiana di un progetto che da anni trasforma vite concrete attraverso il lavoro e la dignità del giornalismo di strada.
I registi Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes racconteranno la genesi del film e il percorso che li ha portati a dare voce agli "invisibili" di Stazione Termini con una delicatezza e un rispetto che hanno conquistato pubblico e critica.
Dare voce agli invisibili
Prodotto da Gregorio Sassoli per Red Sparrow e Guendalina Folador per Askesis Film, con il sostegno del MiC, San Damiano è un'immersione nell'anima ferita di Roma, un viaggio catartico che dà voce agli "invisibili" di Stazione Termini. Non un documentario pietistico, ma un'opera che restituisce dignità e complessità umana a chi la società preferisce non vedere.
Il film racconta storie di chi vive ai margini con una delicatezza e un rispetto che hanno conquistato pubblico e critica. Premiato al SAMIFO Lo Spiraglio Film Festival per la sua autenticità, incanta con la sua verità scomoda e la capacità di generare empatia profonda.
Un pubblico trasversale – dagli studenti che hanno definito i protagonisti "diversi da noi, ma uguali a noi", ai critici che hanno parlato di un'opera capace di "scavare nell'anima e connettere cuori" – ha trasformato ogni proiezione in momento di riflessione collettiva sulla dignità umana.
L'energia del cambiamento
Il fenomeno San Damiano risiede nella sua capacità di mobilitare soprattutto i più giovani, trasformando l'esperienza cinematografica in energia collettiva per il cambiamento. Ogni proiezione diventa occasione per passare dall'emozione individuale all'azione condivisa, dalla contemplazione del dolore alla costruzione di speranza.
Grazie al coinvolgimento di un pubblico giovane e attento, il documentario apre nuovi spazi di incontro, solidarietà e – auspicabilmente – attenzione anche sul piano politico e amministrativo verso le persone senza dimora e chi affronta problemi di salute mentale.
L'appuntamento milanese del 6 ottobre, con la partecipazione di Mons. Milani e di Stefano Lampertico, offre chiavi di lettura che intrecciano dimensione spirituale, impegno sociale concreto e narrazione cinematografica, dimostrando come diversi linguaggi possano convergere verso lo stesso obiettivo: restituire dignità e visibilità a chi la società preferisce ignorare.
Un piccolo miracolo che continua
San Damiano dimostra che il cinema indipendente di qualità può sfidare le logiche distributive tradizionali e diventare molto più che intrattenimento: può essere strumento di trasformazione sociale, catalizzatore di consapevolezza, ponte tra mondi che la società tiene separati.
Non è più solo un film da guardare: è un movimento da vivere, un'esperienza da condividere, un'occasione per scegliere di agire invece che voltarsi dall'altra parte. Un ponte dal buio delle strade alla luce della solidarietà umana.
Un piccolo miracolo di cinema dal vero che continua a scrivere storia, dimostrando che le storie autentiche possono cambiare non solo il modo in cui guardiamo il mondo, ma soprattutto il modo in cui scegliamo di trasformarlo.