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Sala Darsena
Il Rapporto SIAE 2024, realizzato in collaborazione con PTSCLAS, restituisce una fotografia dettagliata del settore cinematografico italiano, che, pur tra contraddizioni e sfide strutturali, conferma segnali di tenuta e vitalità.
Nel corso dell’anno, il numero di spettacoli cinematografici è aumentato del 6,4%, raggiungendo quota 2.743.414, mentre il numero di spettatori è rimasto pressoché stabile (-0,8%), con 73.476.500 presenze in sala.
La spesa complessiva ha segnato una lieve crescita dello 0,6%, arrivando a 539,5 milioni di euro. La spesa media per spettatore ha raggiunto i 7,34 euro, in aumento dell’1,4% rispetto all’anno precedente, poco oltre il tasso di inflazione nazionale.
Un dato, tuttavia, evidenzia una certa fragilità: l’incasso medio per spettacolo è sceso del 5,4%, segnale di una frammentazione dell’offerta e di una ridotta redditività per singolo evento, nonostante il maggior esborso individuale.
In un mercato fortemente condizionato dalla crescente diffusione delle piattaforme streaming il pubblico giovane rappresenta un’inaspettata leva di rilancio. Film d’animazione e blockbuster fantasy hanno attratto in sala i nativi digitali, con una crescita significativa: +13% di presenze tra i 15-24 anni e +31% tra gli under 14, secondo i dati Cinetel. Un’inversione di tendenza che sfata il mito della “generazione streaming”, con il 60% degli 11-14enni che frequenta il cinema almeno una volta al mese.
L’analisi stagionale mostra una forte concentrazione di spettatori nei mesi di dicembre (9,9 milioni) e gennaio (8,9 milioni), con picchi medi di affollamento fino a 35,4 spettatori per proiezione.
Molto positivo l’impatto della campagna ministeriale Cinema Revolution, che ha proposto proiezioni di film italiani ed europei al prezzo agevolato di 3,50 euro dal 14 giugno al 14 settembre, registrando un +3,9% di presenze rispetto al 2023. Il 52% degli spettatori estivi è rappresentato da under 24, con un boom del +71% tra gli under 14.
L’analisi regionale rivela un’Italia a più velocità: Lombardia prima per spettacoli (18%), spettatori (20%) e spesa (20%), seguita da Lazio (14%-13%-13%) ed Emilia-Romagna (8%-10%-10%).
Rapportando i dati alla popolazione, svetta il Lazio con 66 spettacoli ogni 1.000 residenti, seguito da Umbria e Friuli-Venezia Giulia (64). Le regioni più “cinefile” sono Lazio (1,66 spettatori per abitante), Emilia-Romagna (1,63), Lombardia (1,43) e Friuli-Venezia Giulia (1,29).
In termini di affollamento medio per evento, il primato va al Trentino-Alto Adige (35,3 spettatori per spettacolo), seguito da Emilia-Romagna (32,1) e Veneto (31,9).
In coda il Molise (27,1), che però registra una delle più basse presenze complessive a causa della scarsa diffusione di schermi (2,2 ogni 1.000 km²).
Nel 2024 si contano 2.441 strutture e 4.727 schermi (+0,8%), con 1.709 organizzatori attivi (+0,9%). La Lombardia ospita il maggior numero di organizzatori (386), seguita da Lazio (148), mentre il Molise ne conta solo 7.
Il cinema italiano resta a prevalenza monosala: 1.768 strutture su 2.441 (72%), con il 37% degli schermi e il 12% della spesa complessiva. I multiplex, pur rappresentando solo il 6% delle strutture, attraggono il 53% della spesa.