Con oltre 36 milioni di euro, C’è ancora domani è entrato nella top ten dei maggiori incassi della storia italiana. La sua regista, Paola Cortellesi, all’esordio dietro la macchina da presa, è la prima donna a raggiungere questo risultato. Barbie, caso cinematografico del 2023, ha sfiorato il miliardo e mezzo al botteghino mondiale, diventando non solo il campione del box office dell’anno ma anche il film diretto da una regista, l’icona indie Greta Gerwig, con l’incasso più alto della storia. Il cinema sta rinascendo grazie alle registe e la Rivista del Cinematografo di marzo racconta le cinquanta registe che stanno cambiando le cose. E la rivoluzione è appena iniziata.

1. paola cortellesi

Ha compiuto l’impresa: è lei la prima a entrare di diritto nel pantheon italiano dei registi che più hanno incassato al botteghino. Presto per dire se si sia trattato di una felice eccezione, piace però pensare che C’è ancora domani costituisca una sorta di spartiacque. Un punto dal quale osservare il mercato con occhi diversi, prendendo definitivamente coscienza di quanto le donne facciano la differenza in termini di incassi e, soprattutto, accettando di rappresentarle come meritano all’interno dei film. La strada è segnata. A Cortellesi va riconosciuto il merito di aver scommesso, oltre che su se stessa, su un film che sulla carta destava molti dubbi: bianco e nero, ambientazione storica, tema scivoloso. Grazie al suo coraggio, e ai numeri che poi sono quelli che contano, molte autrici si sentiranno più forti nel proporre nuovi progetti seppur arditi. Non vuol dire che il futuro della produzione italiana sia destinato a essere donna, basta lo sia al cinquanta per cento. – AP

2. greta gerwig

Tre settimane dopo la sua uscita, il 19 luglio 2023, Barbie aveva realizzato più di un miliardo di dollari, una prodezza in un’industria cinematografica ancora largamente dominata dagli uomini. Ma l’exploit di Greta Gerwig, funambula del cinema indipendente, non viene dal nulla. La sua è la storia di un’attrice, innegabilmente dotata, diventata regista dirottando le figure e i passaggi obbligati del teen movie. Il suo primo film (Lady Bird) le vale nel 2017 un riconoscimento immediato e cinque nomination agli Oscar, una per la regia. Nata a Sacramento e traslocata a New York a 19 anni, Greta Gerwig si è distinta, impresa rara, se non eccezionale, in tutto lo spettro della settima arte americana. È passata dallo status di sceneggiatrice e attrice a quello di regista, mantenendo la rotta di quel percorso incerto che lega la confidenzialità della scena indipendente newyorkese al film ad alto potenziale commerciale hollywoodiano. Ed è riuscita in tutto: conquistare il box-office, conciliare arte e industria, Mattel e Proust. Un’irresistibile ascensione per un’artista che ha capito tutto: l’arte del cinema d’autore e la potenza di fuoco delle produzioni hollywoodiane, il fondo e la forma. – MG

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