Mohammad Rasoulof, il regista iraniano vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino con Il male non esiste, è stato condannato a otto anni di carcere, alla confisca dei suoi beni e alla fustigazione. È accusato di aver fatto parte di un complotto contro la sicurezza nazionale, realizzando film e documentari contro il regime.

Rasulof è stato arrestato nel marzo 2010 insieme al collega Jafar Panahi per atti e propaganda ostili a Mahmud Ahmadinejad e alla Repubblica islamica dell’Iran. Nel dicembre 2010 i due registi sono stati condannati a sei anni di carcere con il divieto di realizzare altri film e rilasciare interviste ai media, poi ridotti a dodici mesi e infine assolti. A maggio 2011 ha ottenuto il permesso di partecipare al Festival di Cannes dove ha presentato Be omid e didar, premiato per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard.

Nel febbraio 2020, costretto agli arresti domiciliari e con il passaporto confiscato, Rasulof non ha ricevuto il permesso di viaggio per accettare personalmente l’Orso d’Oro. Pochi giorni dopo la cerimonia, è stato condannato a un anno di carcere. Il suo ultimo film, The Seed of the Sacred Fig, parteciperà in Concorso al prossimo Festival di Cannes.