(Cinematografo.it/Adnkronos) – “Dirigere è la cosa più divertente che ho mai fatto nella mia vita”. Se qualcuno avesse avuto ancora dubbi, la conferma della perfetta riuscita dell’esordio alla regia di Margherita Buy è la stessa attrice a darla, presentando alla Festa del Cinema di Roma la sua opera prima Volare, in uscita per Fandango il prossimo febbraio.

Attraverso un cast corale – di cui fanno parte tra gli altri Anna Bonaiuto, Giulia Michelini, Euridice Axen, Francesco Colella, e con l’amichevole partecipazione di Elena Sofia Ricci - la pellicola racconta la paura di volare che attanaglia AnnaBì, un’attrice di talento che potrebbe aspirare al successo internazionale se salisse su quel maledetto aereo per la Corea.

Nel mentre, anche la sua vita privata è appesa a un aereo. “Il film è nato da una mia esperienza, bellissima, ad un corso per vincere la mia paura dell’aereo, dopo una vita passata a non viaggiare e a stare a casa il più possibile – spiega la Buy -. Lì mi sono avvicinata a dei miei simili, ci siamo conosciuti anche se per un breve periodo e per me è stata importante la condivisione di questa paura che tenevo nascosta, che mi dava la sensazione di essere una persona diversa dagli altri”. L’idea di raccontare l’esperienza scrivendo e dirigendo lei stessa il film “è stata un salto nel vuoto – ammette la neoregista –. Un salto che non facevo da anni, mi ero ormai abituata ad una vita bellissima da attrice in cui fai quello che ti dicono di fare. Stavolta mi sono buttata”.

Una commedia in piena regola che attraversa molti registri, da quello amaro a quello prettamente comico nel quale la Buy rivela un talento fuori dal comune. “Da tanto faccio film drammatici ma la commedia mi piace molto -dice lei- perché ha questa capacità di poter mettere insieme anche tanti generi. In questa storia ci sono anche momenti più drammatici, ma se sono riuscita ad essere comica è il miglior complimento della mia vita”, spiega.

E sulla grande quantità di attrici e che si cimentano alla regia in questo periodo, la Buy osserva: “Immagino che sia un caso, ma è un bellissimo caso. Mi piace che ci sia anche della competizione tra noi, che è sana. Ci siamo esposte, mettendoci in una posizione di grande rischio. Voglio criticare i film di tutte e loro criticheranno il mio. Mi piace, è una dimensione bella e sana”, sorride. Sul set “non si trattava di dirigere, ma di parlare con persone tutte bravissime, che sanno già cosa devono fare. Devo tutto a questi attori, erano gli attori che volevo”, racconta la Buy. Tra i protagonisti anche la figlia Caterina, attrice. “Lo sguardo che ha mia figlia nei miei confronti non avrei potuto trovarlo negli occhi di nessun’altra attrice -spiega- A me averla sul set ha dato un grande valore in più”. Sul suo modo di dirigere, Margherita Buy spiega con grazia concetti importanti: “Sono stata il contrario di quello che a volte alcuni registi erano con me. Ho cercato di non prevaricare, io sono una persona nevrotica e ho cercato di non esserlo. Mettere una brutta atmosfera in un set non dà risultati, invece ci sono registi che amano trasmettere questo senso del potere”. Non è un sassolino che si toglie dalla scarpa, giura, “ma un’esperienza che ho cercato di mettere in pratica avendola vissuta”. “È bellissimo lavorare con Margherita -dice una delle protagoniste, Euridice Axen- È quel tipo di regista che ti lascia fare, dicendoti tre cose che ti risolvono la scena senza andare contro la tua proposta”. “Grazia, gentilezza senza volgarità come è proprio di Margherita. Bravissima a fare la sua opera prima parlando di ciò che conosce”, le fa eco Anna Bonaiuto. Il film è una produzione Kavac Film, Maremosso, IBc Movie, Tenderstories con Rai Cinema, in collaborazione con ITa Airways, prodotto tra gli altri da Marco Bellocchio.

“Bellocchio è stato un padrino, complice, si è appassionato -rivela la Buy- Sono stata molto fortunata in questa mia avventura”. Anche Moretti si è interessato: “So che in segreto l’ha visto -rivela l’attrice - perché domani ci sarà una proiezione al Sacher”. Insomma, Margherita Buy si è buttata e sembra proprio che abbia vinto la paura di Volare. Forse. “A ridosso del corso ho preso un aereo… ora dovrei forse rifare un richiamino”, dice fra le risate del pubblico.