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Giorgio Panariello, Stefano Cisano, Stefano Pesce, Romano Talevi in Incanto
“Per la prima volta interpreto una cattiva sullo stile delle favole Disney. Un mix tra la matrigna di Cenerentola e Crudelia De Mon”. Così Vittoria Puccini protagonista di Incanto. Il titolo è simile, ma in realtà non c’entra nulla con il film della Disney Encanto (2021), piuttosto è una favola moderna tutta italiana, prodotta da Propaganda Italia con Rai Cinema e firmata da Pier Paolo Paganelli, che uscirà al cinema il 3 luglio con Adler Entertainment. “Un fantasy, una favola perché penso che delle favole ci sia sempre bisogno. Sono nate per spiegare i confini tra il bene e il male agli adulti e danno tanta libertà di andare oltre perché non ci sono regole”, spiega il regista.
Nella storia una bambina di nome Margot (Mia McGovern Zaini) vive in un orfanotrofio prigioniera della sua tutrice Felicia (Vittoria Puccini). Un giorno deciderà di fuggire e incontrerà un piccolo circo magico e itinerante che la aiuterà a vedere la vita in un modo diverso. Nel cast anche Giorgio Panariello, nei panni del clown e Greg in quelli dell’aiutante della perfida tutrice. E poi: Andrea Bosca, Paolo Sassanelli e Giorgio Colangeli.
“È la prima volta che faccio una cattivissima al cento per cento- dice Vittoria Puccini-. Non volevamo farle degli sconti. Non ha mai un momento di redenzione, né di pentimento. È una cattiva pura che per il suo scopo è capace di qualsiasi cosa e di calpestare chiunque le si trovi davanti. In certi momenti l’abbiamo resa anche ridicola. Mi sono posta il problema di essere credibile. È stata una bella sfida”.


Vittoria Puccini in Incanto
E Giorgio Panariello: “Il personaggio è scritto e pensato per me. Aveva tutti i miei connotati. E’ un clown proprio come lo sono io nella vita e per il lavoro che faccio. Ha un lato umano e sentimentale nei confronti della bambina. Io non ho figli ma ho avuto sempre un rapporto estremamente empatico con i bambini, una connessione con loro. E’ anche un po’ misterioso per via del suo passato. Vive con una maschera e non si strucca mai”.
E sulla sua lunga assenza dal cinema: “Sono mancato tanti anni dal grande perché di registi come Pier Paolo Paganelli ce ne saranno due o tre in Italia. Pochi riescono a vedere in me qualcuno oltre al commediante del sabato sera. L’Italia è fatta di pregiudizi. Se fai il sabato sera non puoi fare il cinema e viceversa. Siamo settari. Non è così nel resto del mondo. Anche Greg qui fa un ruolo che non è quello che siamo abituati a vedere insieme a Lillo”.