La direttrice artistica Paola Malanga svela la selezione ufficiale della 20a edizione della Festa del Cinema di Roma, dal 15 al 26 ottobre. Ecco i titoli principali del vastissimo programma.

Concorso internazionale

  • 40 SECONDI di Vincenzo Alfieri, con Francesco Gheghi, Enrico Borello, Francesco Di Leva, Maurizio Lombardi, Sergio Rubini (Italia, 2025, 121’). Tratto dall’omonimo libro di Federica Angeli, il film ricostruisce le drammatiche ventiquattr’ore che precedono l’omicidio di Willy Duarte Monteiro, giovane capoverdiano di ventun anni ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020 mentre difendeva un amico.
© 2025 LEFT-HANDED GIRL FILM PRODUCTION CO, LTD
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Left-Handed Girl. (L-R) Janel Tsai as Shu-Fen, Nina Ye as I-Jing and Shih-Yuan Ma as I-Ann in Left-Handed Girl. Cr. LEFT-HANDED GIRL FILM PRODUCTION CO, LTD © 2025. (Courtesy of Netflix)
  • L’ACCIDENT DE PIANO di Quentin Dupieux,con Adèle Exarchopoulos, Jérôme Commandeur, Sandrine Kiberlain, Karim Leklou (Francia, 2025, 88).  Affetta da insensibilità congenita al dolore, Magalie è diventata una star del web grazie ai video in cui si sottopone a esperienze estreme e pericolose. Ma nel suo passato c’è uno scheletro nell’armadio, legato a un incidente avvenuto con un pianoforte. Dupieux crea uno dei suoi personaggi più inquietanti e inavvicinabili per raccontare un mondo impazzito.
L’accident de piano
L’accident de piano

L’accident de piano

(Chi Fou Mi)
  • CHANG YE JIANG JIN (WILD NIGHTS, TAMED BEASTS) di Wang Tong, con Wan Qian, Rao Xiaozhi, Qu Chuxiao (Cina, 2025, 120’). Opera prima che trasforma l’ansia universale per l’invecchiamento in un dramma mutevole, che cambia pelle senza mai perdere di intensità. Ascrivibile al filone del neo-noir cinese, il film oscilla tra thriller, romance contorto e dramma a forte connotazione sociale, ed esplora con sensibilità il legame fragile tra chi si avvicina alla fine e chi resta ad accompagnarlo.
  • ESTA ISLA di Lorraine Jones Molina, Cristian Carretero, con Zion Ortiz, Fabiola Brown, Teofilo Torres (Porto Rico, 2025, 114’). Opera prima. Il giovane Bebo vive col fratello in un complesso popolare situato nel cuore di un piccolo centro costiero di Porto Rico. La pesca è la sua unica risorsa, ma il bisogno di guadagni immediati lo costringe a compiere attività illecite. Quando un incarico si conclude in un bagno di sangue, Bebo scappa insieme a Lola, ragazza dell’alta società in cerca di una via di fuga dal proprio mondo soffocante.
  • GOOD BOY di Jan Komasa, con Stephen Graham, Andrea Riseborough, Anson Boon, Kit Rakusen (Polonia, Regno Unito, 2025, 110’). Dopo una notte di eccessi, Tommy, diciannove anni e un passato segnato dalla violenza, si risveglia incatenato nel seminterrato di una villetta di periferia. In bilico tra fiaba nera e thriller psicologico, Good Boy esplora i temi del controllo, della redenzione forzata e del prezzo dell’autonomia individuale. Diretto dal candidato all’Oscar Komasa (Corpus Christi), interpretato da Stephen Graham (il padre di Adolescence) e prodotto da leggende del cinema come Jeremy Thomas e Jerzy Skolimowski.
Good Boy
Good Boy

Good Boy

  • KOTA (HEN) di György Pálfi, con Ioannis Kokiasmenos, Maria Diakopanagioti, Argyris Pantazaras (Germania, Grecia, Ungheria, 2025, 96’). L’autore dell’indimenticato Taxidermia (Cannes 2006) racconta la storia di una gallina, a partire dall’uovo che viene deposto. E adotta il punto di vista del volatile con un effetto spiazzante, inquietante e post-umano. La protagonista è interpretata da otto galline diverse, nessuna delle quali è stata maltrattata per le riprese del film.
Hen
Hen

Hen

(Pallas Film)
  • LEFT-HANDED GIRL di Shih-Ching Tsou, con Shih-Yuan Ma, Janel Tsai, Nina Ye, Brando Huang (Taiwan, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, 2025, 109’). Un esordio luminoso, divertente e al tempo stesso toccante che fonde il realismo lirico del Nuovo Cinema Taiwanese con l’immediatezza emotiva del miglior cinema indipendente. Cosceneggiato, montato e prodotto da Sean Baker, storico partner creativo della regista Shih-Ching Tsou, il film racconta la storia di Shu-fen, madre single alle prese con debiti, depressione e le difficoltà di crescere due figlie.
© 2025 LEFT-HANDED GIRL FILM PRODUCTION CO, LTD
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Left-Handed Girl. (L-R) Janel Tsai as Shu-Fen, Nina Ye as I-Jing and Shih-Yuan Ma as I-Ann in Left-Handed Girl. Cr. LEFT-HANDED GIRL FILM PRODUCTION CO, LTD © 2025. (Courtesy of Netflix)
  • MAD BILLS TO PAY (OR DESTINY, DILE QUE NO SOY MALO) di Joel Alfonso Vargas, con Juan Collado, Destiny Checo, Yohanna Florentino, Nathaly Navarro (Stati Uniti, 2025, 101’). Sorretto da un notevole cast di debuttanti, l’esordio di Vargas è un film di finzione agile e libero come un documentario. Bronx, estate: il diciannovenne Rico vende “nutties” (cocktail artigianali) a Orchard Beach, sognando di trasformare il suo frigo portatile in un’impresa redditizia. Quando Destiny, la sua timida fidanzatina, si trasferisce nel piccolo appartamento che lui condivide con la madre e la sorellina, la sua spavalderia inciampa su bollette, appuntamenti e l’incombente realtà di un figlio in arrivo.
  • MISS CARBÓN di Agustina Macri, con Lux Pascal, Paco León, Laura Grandinetti, Romina Escobar, Simone Mercado (Spagna, Argentina, 2025, 94’). A Rio Turbio, in Patagonia, alle donne è vietato mettere piede all’interno delle miniere di carbone (l’attività principale della zona), perché considerate portatrici di sfortuna e di crolli minerari. Ma, nel secondo decennio del 2000, Carlita è riuscita a sconfiggere la superstizione, a far cambiare la legge ed è diventata la prima donna a scendere in miniera. Dalla storia vera di Carla Antonella Rodriguez.
Miss Carbon
Miss Carbon

Miss Carbon

  • NINO di Pauline Loquès, con Théodore Pellerin, William Lebghil, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar (Francia, 2025, 97’). Ha la leggerezza della giovinezza, venata di malinconia e di un sottile umorismo sotterraneo. Nonostante il soggetto: alla vigilia del ventinovesimo compleanno Nino viene informato in ospedale che il suo mal di gola è in realtà un cancro e che perciò deve iniziare la chemioterapia da lì a tre giorni. Non dalle 5 alle 7 (come la Cléo del leggendario film del 1962 di Agnès Varda), ma Nino dal venerdì al lunedì: tre giorni attraverso una Parigi quotidiana e bellissima (ha dimenticato le chiavi e non può rientrare in casa).
  • GLI OCCHI DEGLI ALTRI di Andrea De Sica, con Jasmine Trinca, Filippo Timi, Matteo Olivetti, Anna Ferzetti, (Italia, 2025, 90’). La storia è quella ispirata dal delitto Casati Stampa, quando, il 30 agosto 1970, il marchese Camillo Casati Stampa di Soncino uccise la moglie Anna Fallarino e il suo giovane amante, per poi suicidarsi. Un mondo ricco, barocco e annoiato, costruito sul voyeurismo ed evocato da Andrea De Sica con un preciso senso del mélo, intessuto di erotismo noir e di rimandi espliciti, da Kubrick a Hitchcock.
  • OUR HERO, BALTHAZAR di Oscar Boyson, con Jaeden Martell, Asa Butterfield, Noah Centineo, Jennifer Ehle (Stati Uniti, 2025, 91’). Per guadagnarsi visibilità sui social media e acquistare punti agli occhi di una ragazza, Balthazar cavalca l’onda della denuncia della gun culture statunitense. E intercetta un troll, che non solo è più sgradevole della media, ma sembra sul punto di commettere una strage di massa in una scuola. L’esordiente Boyson, già produttore esecutivo di Diamanti grezzi dei Safdie Brothers, e il cosceneggiatore Ricky Camilleri, contrappongono i loft di Manhattan ai trailer park dove vive una America alla deriva.
  • RE-CREATION di Jim Sheridan, David Merriman, con Vicky Krieps, Jim Sheridan, Aidan Gillen, Colm Meaney (Irlanda, Lussemburgo, 2025, 89’). Diretto dal sei volte candidato all’Oscar® Sheridan insieme a Merriman, il film s’ispira al caso reale dell’omicidio della regista francese Sophie Toscan du Plantier e immagina un processo mai celebrato contro il presunto colpevole Eion Bailey. Al centro del racconto vi è la giurata numero 8 (Vicky Krieps), unica a rifiutarsi di aderire immediatamente al verdetto di colpevolezza, contrapposta al giurato numero 3 (John Connors), più istintivo e tormentato. Il risultato è una rilettura di un classico come La parola ai giurati di Sidney Lumet.
  • ROBERTO ROSSELLINI, PIÙ DI UNA VITA di Ilaria de Laurentiis, Andrea Paolo Massara, Raffaele Brunetti (Italia, Lettonia, 2025, 87’). Viaggio affascinante e inconsueto nella psiche e nel mondo di un genio, costruito interamente su materiali d’archivio in gran parte inediti provenienti da archivi internazionali, un ritratto insolito del regista, liberandolo da quei cliché che lui stesso rifuggiva e che ne hanno irrigidito il mito. Lettere e testi autobiografici danno corpo a un controcanto interpretato da Sergio Castellitto (Rossellini), Kasia Smutniak (Ingrid Bergman), Isabella e Renzo Rossellini, François Truffaut, Tinto Brass e Vinicio Marchioni (Aldo Tonti).
Roberto Rossellini, più di una vita
Roberto Rossellini, più di una vita

Roberto Rossellini, più di una vita

  • SCIATUNOSTRO di Leandro Picarella, con Ettore Pesaresi, Giovanni Cardamone, Teresa Randazzo, Pino Sorrentino (Italia, 2025, 86’). Ettore e Giovannino sono due bambini che crescono insieme su un’isola. Ma alla fine dell’estate Ettore è costretto a trasferirsi sulla terraferma per proseguire gli studi e lascia sull’isola un vuoto che Giovannino dovrà colmare. In un inverno che pare non finire mai, gli arrivano in aiuto l’archivio e la videocamera di Pino, un anziano video amatore. Così gli home movies di un tempo generano nuovi filmati, presente e passato si mescolano quasi per magia, e immagini limpidissime ricongiungono e ricostruiscono vite restituendo il soffio (sciatu) di un’intera comunità.
Sciatunostro
Sciatunostro

Sciatunostro

  • SIX JOURS CE PRINTEMPS-LÀ di Joachim Lafosse, con Eye Haïdara, Jules Waringo, Leonis Pinero Müller (Belgio, Francia, Lussemburgo, 2025, 94’). Ai suoi due gemelli la giovane madre Sana sente di dovere un break dalla routine quotidiana: una breve vacanza in Costa Azzurra per Pasqua. Visto che c’è il tutto esaurito, pensa di approfittare della villa dei suoi ex suoceri: lei ha ancora le chiavi, loro sono altrove. Solo che Sana e suoi figli hanno la pelle nera, e diventa difficile vivere da clandestini in una enclave recintata per bianchi abbienti. La suspense cresce a poco a poco fino a diventare tesissima. E dove in sottofondo c’è una riflessione pungente e attuale su ruoli sociali, classi e stereotipi etnici.
  • THE THINGS YOU KILL di Alireza Khatami, con Ekin Koç, Erkan Kolçak Köstendil, Hazar Ergüçlü (Francia, Polonia, Canada, Turchia, 2025, 113’). Ercan Kesal Ali torna in Turchia dopo aver vissuto negli Stati Uniti, e si trova ad affrontare un lutto, un padre autoritario e un matrimonio in crisi; l’arrivo del misterioso Reza nella sua casa di campagna fa nascere un legame ambiguo in cui i due finiscono per rispecchiarsi e proiettare l’uno sull’altro desideri e ombre. Tra paesaggi aridi ripresi dalla fotografia inquieta di Bartosz Świniarski, il film intreccia memoria e il bisogno di riscrivere se stessi.
  • WINTER OF THE CROW di Kasia Adamik, con Lesley Manville, Zofia Wichłacz, Andrzej Konopka, Sascha Ley, Tom Burke (Polonia, Lussemburgo, Regno Unito, 2025, 112’) La psicologa londinese Joan Andrews arriva a Varsavia per una conferenza appena prima che venga imposta la legge marziale, il 13 dicembre 1981. E lei, che di Solidarność non sapeva quasi nulla, e anzi diffidava degli studenti che chiedevano il suo appoggio, si trova senza passaporto, in una metropoli buia simile a un incubo kafkiano, testimone di repressione e violenza. Kasia Adamik (con la madre Agnieszka Holland come produttrice) adatta un racconto di Olga Tokarczuk (premio Nobel 2018), e costruisce un thriller dove a volte affiora il ricordo di Il sipario strappato di Hitchcock.

GRAND PUBLIC

  • & SONS di Pablo Trapero, con Bill Nighy, Noah Jupe, George MacKay, Johnny Flynn (Regno Unito, Canada, 2025, 119’). Andrew Dyer è stato uno scrittore famosissimo che adesso, invecchiato, vive in una maestosa villa di campagna ascoltando dischi di jazz e bevendo whisky. Convinto di essere arrivato alla fine della vita, Andrew convoca i due figli maggiori, Richard, che arriva da New York con il figlio, e Jamie, entrambi artisti. Deve far loro una rivelazione sconvolgente e surreale. Il primo film in lingua inglese del regista argentino, che l’ha scritto insieme a Sarah Polley.
  • ALLA FESTA DELLA RIVOLUZIONE di Arnaldo Catinari, con Valentina Romani, Nicolas Maupas, Maurizio Lombardi, Darko Peric, Riccardo Scamarcio (Italia, 2025, 98’). Fiume, 1919. Nell’incandescente clima politico che precede il fascismo, Beatrice, spia al servizio della Russia, si trova in città il giorno in cui il vate ed eroe di guerra Gabriele D’Annunzio dà il via alla sua rivoluzione visionaria. Ma proprio durante la festa d’insediamento si trova coinvolta in un attentato alla vita del Poeta-Guerriero. Per lei, per il capo dei servizi segreti italiani e per un medico disertore della Grande Guerra e vicino agli ambienti anarchici, diventa fondamentale capire chi sono i nemici della rivoluzione.
  • ANNA di Monica Guerritore, con Monica Guerritore, Tommaso Ragno, Lucia Mascino, Beatrice Grannò (Italia, 2025, 108’). 21 marzo 1956: una notte romana come le altre, durante la quale una signora vestita di nero, insonne, percorre a piedi i vicoli e le piazze di Roma, nutre i gatti randagi, parla con le persone che incontra, un netturbino, una giovane prostituta seduta fuori da un bar, ripensa alla propria vita. Intanto una ragazza, che diventerà la sua agente, la cerca. Al mattino, la notizia: la signora, Anna Magnani, ha vinto l’Oscar come migliore attrice per La rosa tatuata. Scritto (con la revisione di Andrea Purgatori).
  • BREVE STORIA D’AMORE di Ludovica Rampoldi, con Pilar Fogliati, Adriano Giannini, Andrea Carpenzano, Valeria Golino (Italia, 2025, 98’). Due coppie, due generazioni: da una parte i trentenni Lea e Andrea e dall’altra i cinquantenni Rocco e Cecilia. Una sera, in un bar, Lea e Rocco s’incontrano e avviano una relazione clandestina che si consuma tra le pareti di una stanza d’albergo. Quel tradimento, apparentemente ordinario, finirà tuttavia per sconvolgere le loro vite – e quelle dei loro partner – in maniere del tutto inaspettate.
  • CINQUE SECONDI di Paolo Virzì, con Valerio Mastandrea, Galatea Bellugi, Ilaria Spada, Anna Ferraioli Ravel, Valeria Bruni Tedeschi (Italia, 2025, 105’). C’è un misantropo, barba e capelli grigi, sigaro sempre acceso, occhi tristi sempre arrabbiati, che vive solo nelle stalle ristrutturate della bella villa Guelfi che sta andando in rovina, come stanno appassendo i vigneti che la circondano. Non vuole contatti con nessuno. Ma arriva un gruppo di ragazze e ragazzi, studenti e laureati in agronomia, esperti di campagna e coltivazione, una specie di comune che, guidata dalla contessina Matilde Guelfi Camajani, si installa nella villa con i sacchi a pelo e ricomincia a occuparsi dei vigneti abbandonati.
  • COUTURE di Alice Winocour, con Angelina Jolie, Anyier Anei, Louis Garrel, Ella Rumpf (Stati Uniti, Francia, 2025, 106’). Tre donne, tre origini, culture, età, professioni diverse, immerse nella Fashion Week di Parigi: una regista americana che deve girare un video di moda, ha problemi con la figlia adolescente e riceve una dura diagnosi medica; una truccatrice francese che ha aspirazioni letterarie e vorrebbe scrivere un libro sull’ambiente della moda; una studentessa di farmacia diciottenne di Nairobi che è diventata la nuova scoperta “esotica” delle passerelle.
  • DEUX PIANOS di Arnaud Desplechin, con François Civil, Nadia Tereszkiewicz, Charlotte Rampling, Hippolyte Girardot (Francia, 2025, 115’). Tornato in Francia dopo molti anni, il pianista Mathias ritrova la sua mentore Elena, che lo sceglie per accompagnarla in una serie di concerti all’Auditorium di Lione. Sarà però l’incontro con Claude, suo grande amore di gioventù e ora moglie del suo migliore amico Pierre, a risvegliare i fantasmi del passato. Intrecciando musica e memoria e trasformando il percorso del protagonista in una meditazione sul tempo e l’identità, Desplechin si riconferma come uno dei massimi autori viventi, capace di trovare un miracoloso equilibrio poetico tra la parola e il silenzio.
  • DRACULA (DRACULA – L’AMORE PERDUTO) di Luc Besson, con Caleb Landry Jones, Christoph Waltz, Zoë Bleu, Matilda De Angelis (Francia, 2025, 129’). In Transilvania, in un passato misterioso, dopo aver perso l’amatissima moglie Elisabetta il principe Vladimir rinnega Dio, trasformandosi così in Dracula, condannato all’immortalità. Lo ritroviamo alla fine dell’800 a Parigi dove incontra Mina, una donna che sembra il ritratto della moglie morta. La storia del vampiro viene trasportata dalla Londra della rivoluzione industriale alla Belle Époque parigina.
  • ELENA DEL GHETTO di Stefano Casertano, con Micaela Ramazzotti, Giulia Bevilacqua, Valerio Aprea, Caterina De Angelis (Italia, 2025, 98’). Roma, Ghetto, la notte del 16 ottobre 1943. Una donna corre sotto la pioggia e grida a tutti di fuggire. È Elena Di Porto: separata dal marito, porta i pantaloni, fuma, gioca a biliardo e fa boxe. Nel ghetto la chiamano “la Matta”, e forse è per questo che nessuno le crede quando avverte dell’imminente rastrellamento nazista, di cui ha saputo da fonti sicure. Un affresco che racconta, nell’arco di cinque anni (1938-1943), l’inesorabile ascesa di un orrore fermamente voluto dal fascismo e il coraggio di una donna ebrea dal temperamento ribelle e indomito, che trova una grande protagonista in Micaela Ramazzotti, riscoprendo il dialetto giudaico-romanesco.
  • IL FALSARIO di Stefano Lodovichi, con Pietro Castellitto, Giulia Michelini, Andrea Arcangeli, Pierluigi Gigante, Aurora Giovinazzo, Edoardo Pesce, Claudio Santamaria (Italia, 2025, 110’). Roma, anni ’70. Toni arriva nella capitale con poche certezze: un talento eccezionale per la pittura e l’ambizione di emergere come artista. Ma la città febbrile, la sua irrefrenabile sete di vita e l’intreccio con eventi politici e criminali lo trasformano nel più abile falsario d’Italia, destinato a entrare nei meandri più oscuri della cronaca nazionale e a diventare una figura ambigua e complessa, sospesa tra le seduzioni dell’arte, dell’inganno e del potere.
  • FUORI LA VERITÀ di Davide Minnella, con Claudio Amendola, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Leo Gassmann, Sara Drago (Italia, 2025, 112’). Dietro l’apparenza di una famiglia qualunque, Carolina ed Edoardo Moretti e i loro figli covano segreti, rancori e verità taciute. Attirati dall’allettante promessa di un milione di euro, partecipano a “Fuori la verità”, game show che impone loro di fornire risposte sincere per scalare il montepremi. Ogni domanda della conduttrice scava negli abissi privati, trasformando il set televisivo in un’arena crudele dove niente e nessuno è ciò che sembra. Tra commedia nera e satira sociale.
  • GLENROTHAN di Brian Cox, con Brian Cox, Alan Cumming, Alexandra Shipp, Shirley Henderson (Regno Unito, 2025, 97’).  Immersa nella magnifica natura delle Highlands scozzesi c’è una grande villa maestosa, che ospita anche la distilleria del celebre whisky prodotto dalla famiglia da generazioni. Sandy, il fratello maggiore, se ne è occupato per tutta la vita; ma adesso la salute e gli affari declinano e ha bisogno dell’aiuto del fratello minore, Donal, che quasi quarant’anni prima, dopo una lite con il padre e uno scontro con il fratello, se n’è andato in America e si è dedicato alla sua passione, il jazz. Brian Cox, qui al suo debutto nella regia.
  • HAMNET di Chloé Zhao, con Jessie Buckley, Paul Mescal, Emily Watson, Joe Alwyn (Regno Unito, 2025, 125’). Immersa in un bosco, una giovane donna dorme, rannicchiata nella culla formata dalla radice emersa di un albero secolare: è vestita di rosso cupo, accompagnata da un falco che risponde ai suoi richiami, conosce erbe e pozioni, si dice non sia nata da sua madre, ma da una donna venuta dal bosco. Si chiama Agnes e quando Will la vede s’innamora subito di lei. Will è il giovane William Shakespeare, che riesce a sposarla nonostante l’ostilità delle famiglie e ad avere con lei tre figli, Susannah e i gemelli Judith e Hamnet. Ma un lutto li colpisce, quando il drammaturgo lavora già a Londra, e Hamnet diventa Hamlet. Tratta dal romanzo del 2020 di Maggie O’Farrell, più la storia di Agnes che di William, intessuta di magia e femminilità, diretta con vigorosa aderenza agli elementi e alle forze naturali da Chloé Zhao, premio Oscar® nel 2021 per il miglior film e la migliore regia con Nomadland.
  • HEDDA di Nia DaCosta, con Tessa Thompson, Imogen Poots, Tom Bateman, Nicholas Pinnock, Nina Hoss (Stati Uniti, 2025, 107’). Danze sfrenate, musica che risuona, champagne che trabocca: pare di stare nell’universo travolgente di Gatsby, mentre invece siamo negli anni ’50 del ’900, in una magione inglese nella quale una giovane coppia sta dando una festa favolosa che non può permettersi. Ma la protagonista, Hedda, l’ha organizzata per favorire la carriera accademica del marito, studioso timido. E, alla festa, si rinnovano amori e rancori. Nuova versione cinematografica di Hedda Gabler, il dramma pubblicato da Henrik Ibsen.
  • HOMO ARGENTUM di Mariano Cohn, Gastón Duprat, con Guillermo Francella, Eva de Dominici, Milo J, Migue Granados (Argentina, 2025, 98’). Ironia sulfurea, battute, gag che non risparmiano nessuno per i sedici personaggi incarnati da Guillermo Francella, notissima star argentina. Ricchi e accattoni, vanitosi e umili, arroganti e timidi: non si salva nessuno dalla satira che ricorda i celeberrimi “mostri” della commedia all’italiana a episodi. Il film dell’anno in Argentina, campione di incassi diventato un vero e proprio fenomeno.
  • ILLUSIONE di Francesca Archibugi, con Jasmine Trinca, Michele Riondino, Angelina Andrei, Vittoria Puccini, Francesca Reggiani, Aurora Quattrocchi, Filippo Timi (Italia, 2025). Periferia di Perugia. In un fosso viene ritrovata una ragazzina. Indossa un completo d’alta moda ed è bellissima. La polizia sta per portare via il corpo, quando un sospiro la svela ancora viva: si chiama Rosa Lazar, è moldava e non ha nemmeno 16 anni. La sostituta procuratrice Cristina Camponeschi e lo psicologo Stefano Mangiaboschi sono immediatamente chiamati a occuparsi del caso, ma l’inchiesta è più complicata del previsto, perché Rosa non sembra avere coscienza delle brutali violenze subite. Per la sostituta procuratrice la ragazzina diventerà la chiave per un’indagine internazionale su scenari inquietanti. Per lo psicologo sarà un altro tipo di indagine, interiore, che lo porterà a scoprire il vero enigma di Rosa Lazar.
  • IO SONO ROSA RICCI di Lyda Patitucci, con Maria Esposito, Andrea Arcangeli, Raiz (Italia, 2025, 90’). Napoli, 2020. Rosa Ricci ha quindici anni e un’eredità ingombrante: è figlia di Don Salvatore, uno dei boss più temuti della città. La sua esistenza precipita quando viene rapita da un narcotrafficante intenzionato a vendicarsi di un torto subito dal padre. Prigioniera su un’isola remota, minacciata e sola, troverà dentro di sé una forza che non pensava di avere, mentre il padre scatenerà una guerra per trovarla e salvarla. Il prequel di Mare fuori.
  • LA LEZIONE di Stefano Mordini, con Matilda De Angelis, Stefano Accorsi, Marlon Joubert, Eugenio Franceschini (Italia, 2025, 107’). Elisabetta, giovane e talentuosa avvocatessa triestina, difende e fa assolvere un noto docente universitario dall’accusa di violenza sessuale. Quando l’uomo, reintegrato ma confinato ai margini dall’ateneo, le chiede di intentare causa contro l’istituzione, il passato di lei riemerge: segnali ambigui e presenze sfuggenti le fanno temere che l’ex compagno violento, condannato per stalking, sia tornato a perseguitarla. Pian piano la tensione cresce inesorabilmente, mentre la linea che separa la realtà dalla paranoia si dissolve. Tratto dall’omonimo romanzo di Marco Franzoso.
  • MOSS & FREUD di James Lucas, con Ellie Bamber, Derek Jacobi (Regno Unito, 2025, 100’). Nel 2001, dopo che Kate Moss aveva affermato in un’intervista a “Dazed & Confused” che le avrebbe fatto piacere essere ritratta da Lucien Freud (nipote di Sigmund Freud e uno dei più grandi ritrattisti del ’900), fu lo stesso pittore, attraverso sua nipote, a chiederle di incontrarlo. Moss posò per nove mesi, durante i quali, ha detto, Freud le insegnò la disciplina, e dai quali nacquero un’amicizia e il celebre Naked Portrait 2002: Moss, distesa nuda su un letto, a figura intera, incinta della figlia Lila Grace, che guarda decisa davanti a sé.
  • PALESTINE 36 di Annemarie Jacir, con Hiam Abbass, Kamel El Basha, Yasmine Al Massri, Liam Cunningham, Jeremy Irons (Palestina, Regno Unito, Francia, Danimarca, Norvegia, Qatar, Arabia Saudita, Giordania, 2025, 119’). Ambientato in Palestina nel 1936, durante la rivolta araba contro la trentennale occupazione britannica, racconta del giovane Yusuf, in perpetuo movimento tra il villaggio del quale è originario e Gerusalemme, mentre cominciano ad arrivare gli ebrei in fuga dall’Europa e dalle leggi antisemitiche. I conflitti, i personaggi e le loro aspirazioni si intrecciano nella storia epica di un popolo, arricchita anche di notevoli e rari materiali d’archivio.
  • RENTARU KAZOKU (RENTAL FAMILY) di HIKARI, con Brendan Fraser, Takehiro Hira, Mari Yamamoto (Stati Uniti, Giappone, 2025, 103’). Philip Vandarpleog è un attore americano che vive da otto anni a Tokyo, in Giappone, che considera ormai casa propria. Un tempo celebre perché interpretava un grosso tubetto di dentifricio, supereroe di un commercial popolarissimo, adesso passa da un’audizione all’altra, mentre il suo agente lo manda a fare la comparsa in eventi come matrimoni e funerali. Ed è proprio a un finto funerale che Philip incontra Shinji, il capo di Rental Family, un’agenzia che procura attori per impersonare parenti e amici che non esistono e lo scrittura: Philip diventa un giornalista amico di un anziano attore, il padre assente di una bambina sino-americana, il compagno di giochi di un appassionato di videogame. Brendan Fraser al meglio, tra malinconia, timidezza, calore, imbarazzo, affetto vero, in una commedia agrodolce,
  • STELLA GEMELLA di Luca Lucini, con Martina Gatti, Matteo Olivetti, Margherita Buy, Laura Morante, Eugenia Costantini (Italia, 2025, 109’). Stella e Achille sono una bella coppia, stanno insieme da quando erano ragazzi, hanno un bambino e un’attività agricola in un paese in provincia di Latina. Ma Achille è superficiale e un po’ distratto, non si accorge che Stella è delusa e scontenta. E una sera Stella va a Roma a trovare un’amica e a una festa conosce Gil, uno chef di origine africana, bello e simpatico. E fa l’amore con lui. Da qui si origina un fenomeno rarissimo: una fecondazione eteroparentale, un bambino figlio di due padri. La nuova commedia di Luca Lucini si snoda tra le ansie e le insoddisfazioni dei giovani protagonisti, la mentalità ristretta di paese e il bisogno di aria, di idee nuove, di complicità e solidarietà.
  • THE TOXIC AVENGER di Macon Blair, con Peter Dinklage, Jacob Tremblay, Taylour Paige, Julia Davis, Jonny Coyne, Elijah Wood, Kevin Bacon, Luisa Guerreiro (Stati Uniti, 2023, 102’). C’era una volta, negli ultimi decenni del secolo scorso, una compagnia di produzione americana di serie molto B, tanto orgogliosa di non essere di serie A da realizzare film talmente splatter da trasformarsi in cult. La Troma era stata fondata a New York nel 1974 da Lloyd Kaufman e Michael Herz, che nel 1985 scrissero, diressero e produssero il film che rese la compagnia e le sue bizzarre creature celebri nel mondo: The Toxic Avenger. Oggi il Vendicatore Tossico è tornato: un poveraccio che fa il guardiano in una società farmaceutica corrotta cade in un intruglio venefico e si trasforma nel supereroe mostruoso, grumoso e verdastro, Toxie. Intorno a lui, una ragazza coraggiosa, qualche riccone malefico, la band rap-rock violenta dei Killer Nutz.
  • VIE PRIVÉE di Rebecca Zlotowski, con Jodie Foster, Daniel Auteuil, Virginie Efira, Mathieu Amalric, Vincent Lacoste (Francia, 2025, 103’). Tra thriller psicologico ed eccentrica commedia famigliare (il terreno privilegiato fino a oggi dalla regista), la storia di Lilian, psicanalista razionale e sicura di sé (una Jodie Foster superlativa anche in versione francese), che comincia a “deragliare” quando una sua paziente muore suicida. Sospettando che si tratti di un omicidio, Lilian comincia a indagare e, ovviamente, a dubitare di se stessa e delle proprie capacità, fino a sottoporsi a una seduta di ipnosi. E qui i mondi si confondono.
  • LA VITA VA COSÌ di Riccardo Milani, con Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio, Giuseppe Ignazio Loi, Geppi Cucciari (Italia, 2025, 118).  Nuovo millennio, nuove aspettative, anche per un lembo incontaminato del Sud della costa della Sardegna, di proprietà di un vecchio pastore che da sempre vive lì con i suoi animali: Efisio, che rifiuta testardamente le offerte economiche sempre più alte che gli fa il presidente di un importantissimo gruppo immobiliare, deciso a comprare quella terra per costruirvi un resort di lusso. Intorno a loro un capocantiere, la figlia di Efisio (sospesa tra l’amore per la sua terra e l’ipotesi della ricchezza), una giudice originaria del luogo. Ispirata a una storia vera, una commedia corale sull’importanza dell’identità e il bisogno di lavoro, sulla tradizione e la modernità.
  • In coproduzione con Alice nella città: PER TE di Alessandro Aronadio, con Edoardo Leo, Teresa Saponangelo, Javier Francesco Leoni, Giorgio Montanini (Italia, 2025, 115’). Nel 2021, l’undicenne Mattia Piccoli viene insignito del titolo di Alfiere della Repubblica dal Presidente Mattarella. Le ragioni sono l’amore e la dedizione con cui accompagna il padre Paolo, che a poco più di quarant’anni ha cominciato a perdere frammenti della sua memoria. Il film racconta il loro legame intimo, il sostegno silenzioso della madre Michela e la bellezza dei piccoli gesti quotidiani.

BEST OF 2025

  • O AGENTE SEGRETO (L’AGENTE SEGRETO) di Kleber Mendonça Filho, con Wagner Moura, Maria Fernanda Candido, Gabriel Leone, Carlos Francisco (Brasile, Francia, Germania, Paesi Bassi, 2025, 158’).
  • DIE MY LOVE di Lynne Ramsay, con Jennifer Lawrence, Robert Pattinson, Lakeith Stanfield, Sissy Spacek, Nick Nolte (Canada, 2025, 118’).
  • DREAMS di Michel Franco, con Jessica Chastain, Isaac Hernández, Rupert Friend, Marshall Bell (Messico, Stati Uniti, 2025, 95).
  • EDDINGTON di Ari Aster, con Joaquin Phoenix, Pedro Pascal, Luke Grimes, Deirdre O’Connell, Micheal Ward, Amélie Hoeferle, Clifton Collins Jr. (Stati Uniti, 2025, 148’).
  • IF I HAD LEGS I’D KICK YOU di Mary Bronstein, con Rose Byrne, A$AP Rocky, Conan O’Brien (Stati Uniti, 2025, 113’).
  • KEN (YES) di Nadav Lapid, con Ariel Bronz, Efrat Dor, Naama Preis, Alexey Serebryakov, Sharon Alexander (Francia, Israele, Cipro, Germania, 2025, 149’).
  • LEIBNIZ – CHRONIK EINES VERSCHOLLENEN BILDES (LEIBNIZ – CHRONICLE OF A LOST PAINTING) di Edgar Reitz, con Edgar Selge, Aenne Schwarz, Lars Eidinger (Germania, 2025, 103’).
  • NOUVELLE VAGUE di Richard Linklater, con Guillaume Marbeck, Zoey Deutch, Aubry Dullin (Francia, 2025, 105’).
  • ONCE UPON A TIME IN GAZA di Tarzan & Arab Nasser, con Nader Abd Alhay, Ramzi Maqdisi, Majd Eid (Francia, Palestina, Germania, Portogallo, 2025, 90’).
  • YEK TASADOF-E SADE | UN SIMPLE ACCIDENT | UN SEMPLICE INCIDENTE di Jafar Panahi, con Vahid Mobasseri, Maryam Afshari, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten, Madjid Panahi (Iran, Francia, Lussemburgo, 2025, 105’).

FREESTYLE

  • CALIFORNIA SCHEMIN’ di James McAvoy, con Séamus McLean Ross, Samuel Bottomley, Lucy Halliday (Regno Unito, Stati Uniti, 2025, 107’). McAvoy firma un promettente (e travolgente) debutto alla regia: una storia irresistibile e più incredibile della finzione stessa, ispirata alla vera vicenda del duo rap scozzese Silibil N’ Brains. Film brillante e pungente dal ritmo adrenalinico, esplora i temi dell’identità, dell’amicizia e del prezzo della fama. Un viaggio divertente e toccante, arricchito da musiche originali di Silibil N’ Brains e un cameo memorabile dello stesso McAvoy.
  • LA CAMERA DI CONSIGLIO di Fiorella Infascelli, con Sergio Rubini, Massimo Popolizio, Betti Pedrazzi, Roberta Rigano, Anna Della Rosa, Stefania Blandeburgo, Rosario Lisma, Claudio Bigagli (Italia, 2025, 107’). 1987, siamo all’atto finale del più grande processo penale della storia: il Maxi processo di Palermo. Otto giurati, quattro donne e quattro uomini, chiusi, blindati in una camera di consiglio per 36 giorni dovranno decidere condanne e assoluzioni per 470 imputati. Un film con un impianto teatrale, che sa diventare cinema.
  • IL GRANDE BOCCIA di Karen Di Porto, con Ricky Memphis, Denise Tantucci, Liliana Fiorelli, Nino Frassica (Italia, 2025, 83’) Per Tanio Boccia il 1964 sembra l’anno d’oro. Già allora considerato “il peggior regista del cinema italiano”, irriso da tutti i suoi colleghi e perseguitato dai creditori, riesce a mettere in cantiere quattro film contemporaneamente, da Maciste alla corte dello zar a La valle dell’eco tonante. Solo che in quel settembre del 1964 esce Per un pugno di dollari e nessuno va a vedere i film del grande Tanio... Karen Di Porto dirige con mano sicura l’ultimo film prodotto in maniera rocambolesca dal grande Galliano Juso.
  • MALAVIA di Nunzia De Stefano, con Mattia Francesco Cozzolino, Daniela De Vita, Junior Rodriguez, Ciro Esposito, Artem (Italia, 2025, 96’). Sasà ha tredici anni, vive nella periferia di Napoli e sogna di diventare un rapper famoso per regalare alla madre Rusè una vita migliore. L’incontro con Yodi, icona dell’old school partenopea, sembra finalmente aiutarlo a concretizzare la sua ambizione. Il delicato ritratto di un rapporto tra madre e figlio, dove la spinta dell’amore si pone come il vero contraltare ai conflitti e allo iato generazionale. E la periferia napoletana non è ritratta come un fondale pittoresco ma diventa un organismo vivo.
  • L’OEUVRE INVISIBLE (UNSEEN PICTURES) di Avril Tembouret, Vladimir Rodionov (Francia, 2025, 71’). Chi è Alexander Trannoy? Un regista che non è mai riuscito a portare a termine un solo film e non ha lasciato un solo fotogramma. Eppure da giovane era stato amico di Jean Rochefort e lo aveva coinvolto in vari progetti. Poi aveva quasi diretto un film con Lino Ventura e Anouk Aimée, Le serpent de Gilbratar, e avuto come aiuto regista il giovane Claude Lelouch. Ma quando era andato negli Stati Uniti per girare un film con Marlene Dietrich aveva cominciato a dare segni di follia. Fino al sogno assurdo di dirigere il film su Napoleone che Kubrick aveva abbandonato.
  • PETER HUJAR’S DAY di Ira Sachs, con Ben Whishaw, Rebecca Hall (Stati Uniti, Germania, 2025, 76’). Un’opera minimalista e pacatamente radicale. Ambientato interamente in un appartamento di Manhattan nel 1974, ricostruisce una giornata apparentemente innocua ma in realtà rivelatrice nella vita del fotografo Peter Hujar (figura centrale della scena culturale della New York downtown degli anni ’70 e ’80), registrata dall’amica e scrittrice Linda Rosenkrantz. Un film che è, a tutti gli effetti, una preziosa capsula del tempo.
  • LA PETITE CUISINE DE MEHDI di Amine Adjina, con Younès Boucif, Clara Bretheau, Hiam Abbass (Francia, 2025, 104’). Medhi ha due passioni: la cucina francese e la sua ragazza, Léa, francese purosangue. Lavorano entrambi in un bistrot parigino, dove Medhi fa lo chef, molto apprezzato. Ma Medhi vuole anche compiacere la mamma Fatima, davanti alla quale si finge un perfetto, ubbidiente figlio algerino. I suoi guai cominciano quando Léa, dopo una relazione di tre anni, esige finalmente di incontrare Fatima. Percorsa da un gruppo eterogeneo di personaggi umanissimi, una commedia degli equivoci che mescola amore e cucina, etnie e generazioni, sapori e sentimenti. Esordio.
  • QUEENS OF THE DEAD di Tina Romero, con Katy O’Brian, Jaquel Spivey, Margaret Cho (Stati Uniti, 2025, 101’). Hanno tacchi altissimi, abiti scollati, dorati o di raso bianco o coloratissimi, tanti lustrini, i capelli cotonati e arricciati e il volto perfettamente truccato: sono le drag queen che, scritturate da Dre, si esibiscono in un capannone di Brooklyn la notte in cui dilaga in città un’epidemia di zombie. E con loro lesbiche, gay, transgender, party girls e gruppi di ragazzi, bianchi, black, latini e orientali tutti uniti a contrastare i traballanti non morti. Che, a loro volta, non sono cattivi, ma solo affamati. Attrice e dj, Tina, la figlia di George Romero, esordisce nella regia cinematografica seguendo in parte le orme del padre.
  • TIENIMI PRESENTE di Alberto Palmiero, con Alberto Palmiero, Francesco Di Grazia, Gaia Nugnes (Italia, 2025, 80’). Alberto, ventisette anni, vuole fare il regista; ha passione, è bravo, e, dopo la presentazione di un suo progetto alla Biennale, al Lido di Venezia, un produttore lo invita a prendere un caffè e gli lascia il suo biglietto da visita. Ma lo fa con tutti gli aspiranti cineasti. Dopo una breve esperienza sul set di Portobello di Marco Bellocchio, Alberto decide di mollare, lascia Roma e torna a casa dei suoi, in un paese vicino a Caserta. Film di formazione, commedia surreal-malinconica rara nel cinema italiano contemporaneo, tra autobiografia e biografia generazionale.

FREESTYLE SERIE

  • ANATOMÍA DE UN ISTANTE di Alberto Rodríguez, con Álvaro Morte, Eduard Fernández, Manolo Solo, David Lorente, Óscar de la Fuente (Spagna, Francia, 2025, 4 ep., 180’). Ispirata al libro di Javier Cercas e diretta dal talentuoso Alberto Rodríguez, la serie rievoca il colpo di Stato del 23 febbraio 1981 in Spagna, un episodio cruciale della transizione democratica. Quando il tenente colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero irruppe armato nel Congresso, solo tre uomini rimasero seduti: Adolfo Suárez, Santiago Carrillo e Manuel Gutiérrez Mellado. Attraverso le loro scelte e quelle dei principali protagonisti del golpe, il racconto ricostruisce magistralmente la tensione che portò il Paese sull’orlo del ritorno al regime militare.
  • CHOOSE EARTH – BLUE PRINT di Anne de Carbuccia (Stati Uniti, Italia, 1 ep., 65’). Una docuserie “dedicata agli spettatori del 2050, girata senza l’ausilio dell’AI tra il 2014 e il 2024 per cercare di mostrarvi chi eravamo, cosa sapevamo, cosa temevamo e soprattutto cosa speravamo di realizzare”. Così la regista franco-americana e artista ambientale Anne de Carbuccia introduce Choose Earth, il suo progetto in cinque episodi che esplora le potenti sfide ambientali dell’ultimo decennio, cruciale per la sopravvivenza del nostro Pianeta. Intrecciando storia e arte, attualità e futuro, l’artista va alla ricerca di “Protettori della Terra” sparsi in diversi angoli del mondo. Al centro dell’episodio Blue Print ci sono l’oceano dello Yucatan e il mare italiano, minacciati da un inquinamento che pare inarrestabile e tuttavia ancora sorprendentemente vitali.
  • THE DEAL di Jean-Stéphane Bron, con Veerle Baetens, Juliet Stevenson, Arash Marandi (Svizzera, Francia, Lussemburgo, Belgio, 2025, 6 ep., 270’ | Serie). Svizzera, 2015. La diplomatica Alexandra ha un ruolo cruciale durante gli ultimi colloqui tra Usa e Iran per sancire un accordo sul nucleare. Ma quando ritrova il suo antico amore Payam, un ingegnere iraniano, la donna infrange regole e protocolli pur di proteggerlo. Tra delegazioni in tensione e interessi nascosti, il fragile equilibrio della pace mondiale dipenderà dalle scelte di pochi uomini e donne, tutti ospiti di un esclusivo hotel di Ginevra.
  • GUERRIERI: LA REGOLA DELL’EQUILIBRIO di Gianluca Maria Tavarelli, con Alessandro Gassmann, Ivana Lotito, Michele Venitucci, Anita Caprioli, Lea Gavino (Italia, 2025, 2 ep., 108’). Guido Guerrieri è un avvocato brillante e anticonvenzionale che, tra i riverberi assolati e le ombre notturne della città, affronta cause disperate senza mai perdere il suo sguardo ironico. Dopo un matrimonio naufragato e una crisi personale, tra nuovi amori e sessioni di boxe, si ritrova coinvolto in indagini che riaprono ferite del passato, scomparse misteriose e il caso di un vecchio amico magistrato accusato di corruzione. Al suo fianco, una squadra di collaboratori tanto singolare quanto indimenticabile, pronta a sfidare insieme a lui le contraddizioni della vita e della giustizia. Tratta dai romanzi di Gianrico Carofiglio.
  • MRS PLAYMEN di Riccardo Donna, con Carolina Crescentini, Filippo Nigro, Giuseppe Maggio (Italia, 2025, 2 ep., 97’). Adelina Tattilo, cattolica devota, anticonformista audace e imprenditrice visionaria, è alla guida di Playmen, la prima rivista erotica italiana. Abbandonata dal marito e gravata dai debiti, decide di trasformare il magazine in un laboratorio raffinato, capace di attrarre intellettuali, artisti e fotografi decisi a sfidare il moralismo e il maschilismo dominanti. Così, numero dopo numero, Playmen abbatte tabù e ridisegna le regole del costume e dell’immaginario collettivo italiano.
  • PRIMA DI NOI di Daniele Luchetti, Valia Santella, con Linda Caridi, Andrea Arcangeli, Maurizio Lastrico, Matteo Martari, Diane Fleri, Benedetta Cimatti, Fausto Maria Sciarappa, Romana Maggiora Vergano, Elena Lietti (Italia, 2025, 2 ep., 105’) Tratta dall’omonimo romanzo di Giorgio Fontana, una saga familiare che diventa specchio della storia italiana del Novecento. Dal Friuli rurale alle officine e alle fabbriche di Torino, attraversando guerre, ricostruzioni, boom economico, contestazioni e i primi segni della globalizzazione, la serie segue le vicende dei Sartori: tre generazioni di costruttori e distruttori, sospese tra colpe ereditarie, ambizioni smodate, amori impossibili e fughe dai fantasmi del passato.
  • SANDOKAN di Jan Maria Michelini, Nicola Abbatangelo, con Can Yaman, Alanah Bloor, Alessandro Preziosi, Ed Westwick, John Hannah (Italia, 2025, 8 ep., 400’). Borneo, metà Ottocento. Nelle giungle abitate dai Dayak, ai margini dell’impero britannico, Sandokan solca i mari al comando della sua ciurma di pirati, affiancato dall’inseparabile Yanez. L’incontro con Marianna, figlia del console inglese, fa nascere un amore proibito tra due anime indomabili. Ma sulle loro tracce si mette Lord James Brooke, implacabile cacciatore di pirati, deciso a catturare Sandokan e a piegare Marianna al potere dell’Impero. Dai romanzi di Emilio Salgari.
  • SGUARDI IN CAMERA di Francesco Corsi, Paolo Simoni (Italia, 2025, 3 ep., 90’). Narrata da Milena Vukotic, racconta la storia italiana attraverso il cinema amatoriale. Fotogrammi domestici, primi selfie, istanti di vita quotidiana e grandi eventi si intrecciano per restituire speranze, traumi e trasformazioni sociali: dal fascismo alla Liberazione, dalla guerra alla ricostruzione fino al boom economico. La cinepresa diventa qui uno strumento di racconto e testimonianza, capace di cogliere l’identità di un Paese in continua evoluzione. Ogni fotogramma rivela infatti la vitalità, le contraddizioni e le emozioni di un’Italia in cambiamento.
  • TUPA 13 (DORM NO. 13) di Teemu Nikki, con Kasperi Kola, Elo Umukoro, Joel Hirvonen, Meri Luukkanen, Noa Lange (Finlandia, 2025, 7 ep., 107’). Una black comedy che segue un gruppo di giovani reclute durante l’addestramento militare: dai primi sguardi diffidenti e tensioni iniziali, alla nascita di legami inattesi e profondi. Con il procedere della formazione, i ragazzi scoprono che la vera forza non risiede nella violenza, ma nella responsabilità condivisa, nella fiducia reciproca e nella solidarietà che unisce chi affronta insieme il peso della vita e della morte.
  • UNCOVERED ROME di Giulia Randazzo (Italia, 2025, 4 ep., 105’). @TutteLeStrade, giovane content creator che ha vinto una residenza artistica a Roma, arriva in città e comincia con il suo cane Kyria un viaggio attraverso siti archeologici poco noti, da un rione all’altro, dal centro storico alle periferie, da un monumento a un’immagine, un ricordo fotografico, un incontro. Una docuserie innovativa ideata dalla Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma.
  • VITA DA CARLO STAGIONE FINALE di Carlo Verdone, Valerio Vestoso, con Carlo Verdone, Sergio Rubini, Monica Guerritore, Antonio Bannò, Caterina De Angelis, Maria Paiato, Filippo Contri, Claudia Potenza, Maccio Capatonda (Italia, 2025, 4 ep., 120’). Dopo la clamorosa gaffe a Sanremo e la successiva gogna mediatica, Carlo sceglie di ritirarsi a Nizza. Lontano dai riflettori, ritrova il piacere delle giornate lente e il sollievo di passeggiare senza essere riconosciuto. Quando il Centro Sperimentale di Cinematografia gli propone la cattedra di regia, accetta con una rinnovata energia: i suoi allievi sono sei giovani talenti. Tra gap generazionale, incomprensioni e inevitabili contrasti con produttori e colleghi, Carlo li guida nella realizzazione di un film collettivo sulla solitudine, intrecciando le loro voci a quelle del suo vissuto. In questo percorso, il grande regista ritrova non solo il senso profondo del mestiere, ma anche la gioia discreta di osservare il mondo con occhi curiosi, liberi dal peso dell’attenzione altrui.
  • In coproduzione con Alice nella città: LA PRESIDE di Luca Miniero, con Luisa Ranieri, Alessandro Tedeschi, Francesco Zenga, Ludovica Nasti (Italia, 2025, 2 ep., 100’). È possibile salvare i ragazzi da un destino infame di criminalità e analfabetismo attraverso la scuola? Anche quando non vogliono essere salvati? Eugenia (Luisa Ranieri in stato di grazia), quarantasette anni e un entusiasmo travolgente, crede di sì. Per questo, al suo primo incarico come preside, sceglie l’Istituto Ortese a Napoli. Posizionato al centro di una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa, l’Ortese è tristemente famoso per l’assenteismo degli studenti e la totale mancanza di risorse. Ma quella che ad altri potrebbe sembrare una sfida impossibile, per Eugenia, incapace di arrendersi, diventa una missione: “quando le cose sono così brutte, è facile immaginarsele più belle”.