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Quanto può durare l'effetto di un evento che riporta il pubblico al cinema grazie a biglietti scontati? È davvero questa la strada per rilanciare stabilmente la sala cinematografica in Italia? L’ultima edizione di Cinema in Festa (8-12 giugno 2025) solleva ancora una volta la domanda centrale sul futuro del sistema: i 963.029 spettatori registrati, per un incasso di 3,54 milioni di euro e un aumento del 42% rispetto al 2024, rappresentano un segnale incoraggiante, ma anche un invito a leggere con cautela i numeri.
Nata nel 2022 da ANEC e ANICA, col sostegno del Ministero della Cultura, Cinema in Festa ha saputo diventare in pochi anni un appuntamento periodico, capace di riaccendere l'interesse del pubblico verso la sala. Tuttavia, resta ancora un fenomeno principalmente legato all'eccezionalità dell'evento, più che a una ritrovata abitudine di visione continuativa.


Ballerina
La chiave? Una filiera finalmente compatta e una macchina organizzativa che nel 2025 ha coinvolto oltre 2.800 schermi su tutto il territorio nazionale, il dato più alto dall’avvio dell’iniziativa. Ma, soprattutto, una perfetta sincronia con il prodotto giusto al momento giusto. A trainare l’edizione estiva è stato infatti il live-action Disney Lilo & Stitch, sbarcato in Italia in contemporanea con gli Stati Uniti, che da solo ha catalizzato l’attenzione e gli incassi della settimana.
Questo conferma un aspetto strutturale che il mercato non può ignorare: l’efficacia del prezzo scontato è strettamente legata alla presenza di titoli fortemente appetibili e già ampiamente riconosciuti. In assenza di questi, come accaduto nel 2024 (-44% rispetto al 2023), l'intero impianto promozionale mostra rapidamente i suoi limiti.


Il nodo centrale resta dunque industriale e culturale: lo sconto funziona come leva d’ingresso, ma non risolve la fragilità di un modello economico che poggia su margini sottilissimi e su una dipendenza quasi totale dalle uscite hollywoodiane. La carenza di titoli nazionali con un reale potere di richiamo commerciale continua a essere una debolezza strutturale, che nemmeno le incentivazioni riescono ancora a colmare.
Rimane poi aperta la grande questione del "dopo la festa": come trasformare il pubblico occasionale in spettatori abituali? Su questo fronte l’Italia resta indietro rispetto ad altri mercati che da tempo sperimentano formule di subscription flessibili, pass annuali e modelli "all you can watch" che stimolano la frequenza e riducono il rischio percepito dello spettatore.


Fuori (2025)
Il calendario estivo 2025 propone comunque un’offerta variegata, con titoli come Dragon Trainer, Elio, Jurassic World - La Rinascita e Superman pronti a presidiare il mercato nei mesi centrali. Ma anche qui, le stime più prudenti parlano di un box office estivo tra i 60 e i 65 milioni di euro: un dato che conferma la stabilizzazione, ma che lascia aperti interrogativi sulla possibilità di ritornare ai picchi straordinari delle stagioni precedenti.
Gli incentivi, però, non si esauriscono con Cinema in Festa. Da oggi fino al 20 settembre entra infatti in scena Cinema Revolution 2025, promosso dal Ministero della Cultura: un'iniziativa che prevede il biglietto fisso a 3,50 euro esclusivamente per film italiani ed europei. Un intervento che mira a sostenere la produzione nazionale lungo tutta la stagione estiva, ma che difficilmente, da solo, potrà invertire un trend di lunga data senza un rafforzamento parallelo dell'offerta e delle strategie di marketing.
In definitiva, Cinema in Festa 2025 ci restituisce una fotografia di sistema in chiaroscuro: i segnali positivi sul piano della risposta immediata del pubblico sono innegabili, ma le sfide strutturali rimangono tutte sul tavolo. La vera partita si gioca ora sulla capacità del settore di costruire continuità e fidelizzazione, al di là della spinta dell'evento e dell’eccezionalità del prezzo.