Dal mare per ritornare al mare. In mezzo, un viaggio, una ricognizione geo-fisica, ambientale, che poco a poco abbandona la natura per poggiare lo sguardo su contesti urbani ed extraurbani, sul mondo del lavoro, sui nuovi luoghi di aggregazione, su vecchi e nuovi riti collettivi.

Amate sponde di Egidio Eronico - già presentato alla scorsa Festa del Cinema di Roma e al Torino Film Festival, arriva oggi - 14 marzo, Giornata Nazionale del Paesaggio - nei cinema con Luce Cinecittà: "Con un impianto narrativo privo di parole e composto da sole immagini e musica, Amate sponde è il racconto possibile di un Paese – l’Italia – nel suo contraddittorio eppure vitalistico presente, in un film dove l’interazione fra immagine e suono mediata dal montaggio si fa racconto fisico ed emotivo. E che sulle tracce di S. Ejzenstejn vuole spingere lo spettatore a vedere la musica e ascoltare le immagini, perché l’importante non è tanto il cercare di capire, quanto il provare a sentire ciò che siamo, dove ci troviamo e quel che non vogliamo perdere", spiega il regista.

Un viaggio, dalle Alpi alla Sicilia, capace di interrogarsi sullo stato dei rapporti tra gli italiani e il loro ambiente, un Atlante domestico di meraviglie a volte incomprese e di luoghi conosciuti, amati e spesso smarriti. E di gente colta nel suo vivere in un habitat ad alta stratificazione, tra la grandezza ancora fruibile del passato e l’apparente stasi del presente.

Un’Italia segnata da forti disuguaglianze e ciò nonostante in continua trasformazione nella difficile corsa verso uno sviluppo sostenibile, problematicamente sospesa tra il vecchio e il nuovo e alla sempre più ardua ricerca di un equilibrio per salvaguardare il proprio èthos.

Immagini senza commento (la fotografia è di Sara Purgatorio) e musiche (di Vittorio Cosma) per una landscape-suite in 4K la cui lavorazione è durata circa 4 anni, con il supporto di un pool di Film Commission regionali (Piemonte, Trentino, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, e della Regione del Veneto), che dalla magniloquenza di contesti naturali ci porta poi nel cuore di quartieri popolari come lo Zen di Palermo o il Corviale a Roma, per poi metterci al cospetto dei Mamuthones sardi o al passo con le comunità musulmane colte nel momento di preghiera.

Il film è prodotto da Alessandro Carroli per EiE Film, Leonardo Baraldi per Schicchera Production e SKY in coproduzione con Luce Cinecittà, con la media partnership di storiche istituzioni culturali e scientifiche come CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente e IIT - Istituto Italiano di Tecnologia, con l’adesione di ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, di WWF Italia, della Società Geografica Italiana e INAF - Istituto Nazionale di Astrofisica.