È un classicone stile A Star Is Born. A cominciare dalla trama e dal protagonista Nic Vega (Marco Cocci), il genio dissoluto, un cantante bello e dannato, alcolizzato e autodistruttivo alla ricerca dell’ispirazione perduta che solo l’amore gli farà ritrovare, facendolo tornare in vetta alle classifiche. Eppure l’opera prima di Tommaso Paradiso, l’ex frontman dei Thegiornalisti, non è poi così “stonata” nella sua semplicità, pur non raggiungendo le vette auspicate per via di qualche nuvola, anzi, di un gran nuvolone.

Contribuiscono all’armonia anzitutto le musiche che spaziano dal pezzo forte del film (presente fin dal titolo: Sulle nuvole, che coincide con Space Cowboy, primo album da solista del cantautore romano uscito lo scorso 4 marzo) agli altri due brani: Mottorino e Francamente, sempre firmati da Paradiso.

Ma, aldilà della colonna sonora, a dare forza al film c'è l’interpretazione veritiera e delicata di Barbara Ronchi (attrice troppo spesso relegata in ruoli minori, qui nelle vesti di coprotagonista, e dal 5 maggio personaggio preminente di Settembre) e soprattutto l’esperienza diretta, “sul campo”, di Paradiso, che ha scritto il film insieme a Chiara Barzini e Luca Infascelli e che avendo visto e vissuto dal di dentro il mondo della musica riesce a raccontarci i pro e i contro della vita di un cantautore.

Quanto ci sia di autobiografico in questa storia non è dato sapersi (a nulla è valsa la conferenza stampa durante la quale ha confessato ben poco di sé). Due cose sono certe. La prima: sicuramente (e per fortuna) è ed è stato meno distruttivo rispetto a Nic Vega (Marco Cocci). La seconda, a differenza di quest’ultimo che ha una sola musa, colei che lui chiama Franca (Ronchi), il suo più grande amore ora sposata con un altro (Paolo Briguglia), Paradiso di musa ne ha avuta più di una.

Sparse qua e là alcune delle sue passioni e dei suoi riferimenti cinematografici dal vinile del cantautore Piero Ciampi (“un mio vecchio amore, un rock’n roll scapestrato”) alla citazione del film Acqua e sapone di Carlo Verdone. E nel cast anche tante star della musica italiana come Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Aiello, Max Pezzali e Franco126, presenti agli Italian Awards.

Amante dei così detti “musicarelli” perché gli suscitano malinconia, quelli con Al Bano, Nino D’Angelo e così via, Paradiso prova in qualche modo a replicarli, ne esce fuori: un musicarello 2.0 con una malinconia a tratti eccessiva, ma soprattutto con troppo ego.

A stonare è di fatto proprio il protagonista Nic Vega, ritratto e dipinto in modo davvero troppo monocorde da Marco Cocci, monolitico nel suo essere dissoluto tra serate al pub, pisolini sul divano, e talmente depresso nella sua lotta contro i demoni del passato da non accennare mai un sorriso per tutto il film.  Un film sì semplice, ma fin troppo egoriferito per riuscire a folgorare come a suo tempo (1998) fece il rocker di Correggio Luciano Ligabue con il suo esordio alla regia: Radiofreccia.