Un coppia mista dietro la macchina da presa non è situazione molto frequente nel cinema italiano. Giulia Brazzale e Luca Immesi propongono insieme la loro opera prima con Ritual – Un storia psicomagica.  Si parte dall'incontro tra Lia, semplice  e fragile, e Viktor, sadico e narcisista. La loro storia d'amore subisce un contraccolpo quando lei rimane incinta e  l'uomo le impone di abortire. Dopo questa violenza subita, il carattere di Lia  va in frantumi. Per curare la depressione, si reca da Agata, una zia guaritrice in un piccolo paese del Veneto. Dopo qualche tempo però nella villa arriva Viktor, che vuole riportarla a Roma. Lia si oppone, i contrasti diventano aspi e la conclusione violenta appare inevitabile.
Il punto di partenza è il testo La danza della realtà di Alejandro Jodorowsky, il regista cileno affermatosi negli anni Settanta  con due titoli storici, El topo (1971), La montagna sacra (1973), incentrati su uno stile barocco estremo e irrazionale. Contattato dagli autori, Jodorowsky ha approvato la sceneggiature e appare anzi in un piccolo cameo nel ruolo del defunto marito di Agata, destinata a continuare la tradizione di psicomagia e medicina alternativa.  All'interno di un continua alternanza tra ragione e superstizione, si muove il film che dà largo spazio al torbido versante caratteriale di lui e alla fragilità emotiva di lei. Ma è soprattutto nella seconda parte che diventa dominante il combinato tra magia, superstizione, tradizioni e ritualità arcaiche. Con passaggi più marcati che affondano nella simbologia e nelle filastrocche popolari con venature horror.  
La materia narrativa corre lungo una linea ostica e non facile, eppure i due esordienti  sembrano poterla padroneggiare,  ricavando spazi di suggestivo mistero e di thriller. Quelli che gli autori evidenziano sono temi seri, importanti, attuali (violenza, aborto, vita, medicina…). Ma la sensazione è che il film riceverebbe più sostanza se collocato dentro il mai troppo auspicato recupero dei generi. Anche nell'ambito del thriller psicologico gli anni Settanta hanno lasciato un'eredità non trascurabile. Questo Ritual, interpretato con esattezza nei ruoli principali da Desiree Giorgetti e Ivan Franek sembra l'erede diretto del mitico Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci (1972).