EthanWildwood (Chad Smith), enfant prodige candidato all'Oscar con Il piccolo cowboy, è l'icona del fallimento attoriale: se ne gira su una variopinta cadillac auto-promozionandosi, alla disperata ricerca di un ingaggio. Ma per lui ormai Hollywood non è più la terra promessa (Promised Land): dopo aver dato fuoco alla propria roulotte, fugge dalla città degli angeli accettando l'invito dell'amico produttore (Giuseppe Cederna) a realizzare brevi documentari sull'America profonda. Nel suo peregrinare on the road, Ethan incontrerà la folk-singer girovaga Vick (Ruth Gerson, interprete della canzone che dà il titolo al film), in cerca della figlia scomparsa dieci anni prima. Presentato al festival di Locarno nel 2004, Promised Land arriva finalmente nelle sale italiane in poche copie (Torino e Cesena, per il primo weekend) grazie all'offerta porta a porta attuata dai distributori dell'Orione Cinematografica presso gli esercenti. Un tentativo coraggioso e intelligente, che stigmatizza il grave stato in cui versa la distribuzione italiana. Scritto e diretto dal documentarista Michael Beltrami, il film è frutto di un lungo processo di ideazione di cui lo schermo conserva tracce rilevanti, quali le sequenze documentaristiche in super-16 girate dal filmaker 15 anni prima. Proprio queste immagini e gli altri inserti documentaristici - dedicati a volti inner-Usa che riecheggiano Hopper, misfits e drop-out già cantati da Kerouac e sodali beat - conservano l'interesse e il fascino principale del film, che al contrario quando si affida alla narrazione tout-court si sfilaccia e rischia di annoiare. Con influenze dell'ultimo Wenders, Promised Land si garantisce tuttavia uno sguardo distaccato - vedi origine del regista - e quindi più acuto sullo stato dell'arte americana, in cui disillusione e nostalgia, estroversione e miseria, realtà e immaginazione si fondono in un melting-pot spesso nonsense. Bella colonna sonora nata dal connubio tra il "soldiniano" Giovanni Venosta e la stessa Gerson, suicida la scelta di doppiare il film. Ma nondimeno è una terra promessa che aspetta di essere occupata. In sala.