Se la gabbianella imparava a volare grazie all’aiuto del gatto Zorba e non solo. Questa volta imparerà a farlo una famiglia di anatre. Il patriarcato impera e il papà Mack è iperprotettivo nei confronti di sua moglie Pam e dei loro due figlioletti: Dax e la piccola e adorabile Gwen dalle guanciotte tonde. Il mondo là fuori è tutto da scoprire, ma fa paura e per Mack è meglio rimanere al sicuro nel conosciuto stagno del New England. Di fronte all’arrivo di una famiglia di anatre migratorie che descrive luoghi lontani, meravigliosi e strabilianti, nonché messo alle strette dai suoi stessi familiari (tra loro c’è anche il buffo, pigro e panciuto Zio Dan, un germano reale piuttosto impacciato) sarà però costretto a cambiare stile di vita e soprattutto a modificare la rotta alla volta della Jamaica tropicale.

Diretto dal regista francese Benjamin Renner, lo stesso di Ernest & Celestine e non si direbbe visto lo stile completamente differente, supportato, per ragioni perlopiù tecniche, dall’animatore Guylo Homsy, Prendi il volo (in originale Migration) è una splendida e coloratissima odissea anatresca che invita ad esplorare le possibilità infinite del mondo e della vita senza avere paura.

Prodotto da Illumination, ovvero dai creatori dei blockbuster Minions, Cattivissimo Me, Sing e Pets-Vita da animali, e distribuito da Universal, questo film d’animazione ci fa viaggiare a New York tra i piccioni capitanati dal malmesso ‘Testa tosta’, assatanati di cibo nella bella cornice di Central Park e i grattacieli altissimi di Manhattan. Ci fa conoscere colombe che praticano yoga, pappagalli giamaicani imprigionati e aironi dal becco affusolato e dalle lunghe zampe sottili, ma anche cattivissimi chef pronti a cucinare le anatre per servirle nello sfizioso piatto, ovvero all’arancia.

Ma il condimento migliore è quello di questo film. Umorismo, tante risate, la giusta azione e le belle scenografie contribuiscono a fare spiccare il volo non solo alle anatre, ma anche agli spettatori, grandi e piccini.