Esterni di Tokyo ed interni umani. Isabel Coixet continua il suo percorso nel privato ambientato in contesti socio-geografici diversi, dopo la Spagna, il largo del mare e Manhattan. In Map of the Sounds of Tokyo i suoi fragili personaggi si muovono nelle frenesie della capitale giapponese alla ricerca di un senso alla vita attraverso la morte. Di elaborazioni di lutto e amore si parla infatti in questo quarto film della cineasta catalana, interpretato dal connazionale Sergi Lopez e dalla giapponese Rinko Kikuchi (vista in Babel). Seppur fondato su una storia di indubbio impatto emotivo, il film non riesce mai ad emozionare e a coinvolgere come dalle evidenti intenzioni della regista, che e'anche sceneggiatrice. Troppi sono infatti i punti di fuga falliti nel percorso narrativo e rappresentativo dell'opera, troppi i momenti irrisolti anche dal punto di vista immaginifico. Gli attori, inoltre, non sembrano a loro agio in ruoli ai quali non si riesce proprio a credere od empatizzare. Si salva qualche trovata iniziale (le donne-vassoio di Sushi) e nel mezzo del lungometraggio (le curiose camere d'hotel ispirate a stazioni metropolitane parigine) ma nel complesso Map of the Sounds of Tokyo risulta un passo falso per un'autrice tra le europee piu' interessanti della sua generazione.