Videoclip, musica, cinema. Al suo secondo film Francesco Lettieri si immerge nel mondo che lo ha fatto conoscere. Prima di passare al lungometraggio, ha infatti realizzato più di sessanta video musicali. Tanti i nomi con cui ha collaborato, da Liberato a Calcutta, fino ai Thegiornalisti. Il suo esordio lo trovate su Netflix: Ultras, anatomia della tifoseria del Napoli.

Dal calcio alla trap, si arriva a Lovely Boy. Sullo sfondo il modello di riferimento è la parabola della Dark Polo Gang, uno dei gruppi più famosi del genere. Il Lovely Boy del titolo è Andrea Carpenzano, Nic nel film, un talento al microfono, che con il suo amico Borneo fonda la XXG. Insieme sono un duo promettente, amato dalle nuove generazioni. Ma la droga lo divora, inizia un percorso per cercare di disintossicarsi.

L’arte come una malattia, il sentimento che si spegne in un mondo sfocato. I protagonisti di Lettieri sono uomini tormentati, sospesi tra una nuova alba e la catastrofe. Pensiamo a Sandro di Ultras. Allontanato dallo stadio con un Daspo, ex leader di una tifoseria alla ricerca di guide più giovani, una volta era un punto di riferimento, adesso le partite sono una condanna. È l’immagine speculare di Nic in Lovely Boy, entrambe le storie sono parabole di redenzione, attraversate dalla solitudine.

Lo sguardo di Lettieri è sempre su chi un tempo era ammirato, e adesso è caduto. È un cinema immerso nel reale, che però non trascura le regole del videoclip. In alcuni momenti la regia è quieta, silenziosa. In altri esplode la musica, le dissolvenze si fanno insistenti, i profili si sovrappongono. Nell’iride di Nic si specchiano gli alberi, la natura che scorre.

Lovely Boy utilizza registri diversi. I toni trattenuti illuminano una vicenda che mette in mostra le fragilità, la fatica dell’andare avanti. Non ci sono sequenze di astinenza disperata, momenti che evocano classici come L’uomo dal braccio d’oro. Gli stupefacenti sono un nemico che distorce, modifica le percezioni, e colpisce nelle situazioni più calme.

Lovely Boy è un film sulle maledizioni, sui demoni che non si riescono a sconfiggere. La vita è un luogo oscuro, da cui gli antieroi di Lettieri provano a fuggire. Per un attimo lo spettatore entra negli occhi di Nic, percepisce il suo disagio. E a quel punto le hit e il palcoscenico sembrano un ricordo lontano.