Il regista Andrei Konchalovsky inseguiva da vent'anni il sogno di realizzare l'adattamento cinematografico de Lo schiaccianoci - basato sulla storia che ispirò il compositore russo Tchaikovskij a creare il celeberrimo balletto - in attesa che la tecnica CGI si evolvesse fino a garantirgli il live-action che aveva in mente. E le immagini, splendide e avvolgenti, danno pienamente ragione alla sua ossessione.
Siamo nella Vienna del XIX secolo: Mary (Elle Fanning), una bambina di nove anni, è sola in casa la notte della vigilia di Natale con il fratellino, uno zio un po' estroso e, naturalmente, uno schiaccianoci magico, che la condurrà in un mondo in cui vale la regola “se ci credi, è vero”.
Ma dopo aver danzato, cantato e volato tra i fiocchi di neve con il principe-schiaccianoci, bisognerà che Mary faccia i conti con il male: il Re dei Ratti (John Turturro), con la sua missione di rattizzazione del mondo, vuol bruciare negli inceneritori tutti i giocattoli, trasformando il regno del principe in un mondo monotono, grigio e senza speranza. E il film si tinge di tinte oscure e inaspettate, ma fedeli alla tradizione della favola, che narra sempre, per l'appunto, dell'eterna lotta tra bene e male.