Leggi Gemma (Arterton) Bovery e viene in mente madame Emma Bovary. Lo pensa anche il panettiere di una ridente cittadina della fiorita campagna normanna, talmente appassionato di Flaubert da vedere in una ragazza inglese, bella e, sembrerebbe, piuttosto insoddisfatta, una specie di sosia-clone della protagonista flaubertiana. Così il panettiere Martin, quell'istrione di Fabrice Luchini tutto occhi, segue da vicino la coppia, tra il suo negozio e una vecchia casa di sasso, tra prati e boschi, tra desideri senza troppe pretese e cortesie d'altri tempi.Tratto da una graphic novel di Posy Simmonds, che aveva ispirato l'ugualmente campagnolo e tenero Tamara Drewe di Stephen Frears, sempre con la Arterton come interprete, il film di Anne Fontaine è dolcemente elegante, ha colori dolcissimi, personaggi dolci e una dolce attenzione ai sussulti del cuore (e del torace...). Non è una trasposizione di Flaubert: gli rende omaggio trasferendolo in due altre semisfere, quella della serena commedia alla francese e l'altra di un bonario umorismo britannico. Il risultato è un'anisette con una punta di whisky, un sorprendente finale beffardo e un'ulteriore appendice letteraria, stavolta tolstoiana...