Mentre la Francia è logorata da un'estenuante contrattazione sindacale, a Bobigny, periferia di Parigi, viene ritrovato il cadavere di una donna. E' la moglie del potente industriale Jean-Eric Chaligny, e le indagini fanno scontrare, pardon, incontrare due poliziotti agli antipodi: Ousmane Diakité (Omar Sy), della sezione anti-frode di Bobigny, e l'ispettore dell'anticrimine parigina François Monge (Laurent Lafitte).
Sono Due agenti molto speciali, titolo italiano per De l'autre côté du périph di David Charhon, sorta di poliziottesco d'Oltralpe con la star di Quasi amici Omar Sy chiamato all'ennesimo ping-pong di status, classe e censo. E' lui la cosa migliore, se non l'unica, del film, che si prende la responsabilità di qualche boutade politicamente scorretta (Islam, sindacati, etc.) ma le seppellisce in un copione trito, ritrito e all'insegna del volemose bene multiculturale. Più che Ebony and Ivory, lo spot dei Ringo.
Insomma, di molto speciale non c'è molto, a parte la contagiosa simpatia di Monsieur Sy – Lafitte è una spalla lussata – e qualche annotazione di color banlieu. Aridatece Er Monnezza!