Dopo L'ultimo samurai il regista Edward Zwick torna al presente con Blood Diamond incentrato sulle implicazioni storico - politiche del contrabbando illegale di diamanti e ambientato durante la guerra civile in Sierra Leone del 1999. Un conflitto che ha provocato migliaia di morti e più di un milione di sfollati in nome del controllo del traffico di preziosi. Sullo sfondo di questa situazione drammatica si muovono l'ex mercenario sudafricano divenuto contrabbandiere Danny Archer (Leonardo Di Caprio) e Solomon Vandy, un pescatore di etnia Mende (Djimon Hounsou). Quest'ultimo ha trovato e nascosto un diamante rosa preziosissimo. Venuto in contatto con Archer, gli chiede, in cambio della localizzazione della pietra, di potere riabbracciare la sua famiglia scomparsa. Tra bambini-soldati e buoni samaritani che si dedicano alla loro rieducazione, campi profughi e distese di foreste, il viaggio intrapreso dai due uomini, diversi, ma genuinamente africani, conduce lo spettatore nel cuore della drammatica situazione del Continente Nero. Le immagini di guerriglia, sopraffazione e disperazione in questo thriller dal rilevante impatto politico colpiscono e commuovono. Zwick coinvolge emotivamente il pubblico evidenziando come l'Occidente sia indifferente e colpevole dinanzi alla spirale di violenza del contrabbando di diamanti. Puntando il dito contro le responsabilità degli occidentali, il film descrive le fatiche dei due uomini per recuperare la pietra e cercare forme differenti di salvezza personale. Notevole la presenza di Jennifer Connelly nei panni di un'affascinante giornalista americana che aiuta Archer e gli chiede di denunciare i suoi capi per mostrarne le responsabilità davanti al mondo intero. Intenso ed emozionante, Blood Diamond combina denuncia politica ed entertainment in una miscela interessante e spettacolare, sebbene mitigata in parte da una dose eccessiva di buonismo che emerge in una sorta di lieto fine, forse, troppo consolatorio rispetto all'amara realtà dei fatti.