E’ l’ora di ammetterlo: il Twisted Childhood Universe ha un suo valore nell’horror di oggi. Parliamo dell’universo inventato da Rhys Frake-Waterfield che è il nume tutelare, inaugurato da Winnie-the-Pooh: Sangue e miele nel 2003, di cui Frake-Waterfield è anche regista. Si tratta, in soldoni, di una riscrittura radicale dei personaggi dei cartoni animati, quelli che abbiamo amato da bambini grazie alla Disney, riproposti in chiave orrorifica, morbosa e perversa.

Film brevi, sotto i novanta minuti, duri e cattivi, sporchi di sangue. La scadenza di alcuni diritti, che ha reso certe figure di dominio pubblico, lo ha reso possibile: ecco allora in principio l’orsetto, che diventa una belva assassina e antropofaga, da cui germoglia un sequel, ma anche Peter Pan – Incubo nell’isola che non c’è e Pinocchio: Unstrung atteso per il 2026.
Il risultato migliore finora sembra essere Bambi: La vendetta, al secolo Bambi – The Reckoning, diretto da Dan Allen con Frake-Waterfield come produttore, che giunge ora in Italia in DVD e Blu-Ray di Midnight Factory e a noleggio sulle maggiori piattaforme (Prime Video, Apple TV, Rakuten, Chili ecc.).
Attenzione: qui si salta la versione disneyana e si torna alla fonte, al libro originale che è Bambi, la vita di un capriolo di Felix Salten, 1923, diritti scaduti esattamente cento anni dopo (1° gennaio 2022) ed ecco che l’Universe si getta sulla preda.

L’inizio è animale. Bambi viveva con la madre nel bosco, che viene uccisa dai famosi cacciatori; rimasto solo, cresce e si accoppia con Faline la cerva, ma l’uomo gli sottrae anche questo amore. Un camion la investe, il guidatore rapisce il loro cucciolo, un cerbiatto appena nato, e scarica rifiuti tossici nel fiume. Il nostro Bambi si abbevera proprio a quella sorgente; ecco che diventa una bestia vogliosa di vendetta, come recita il titolo. Ellissi. Il racconto si apre sull’animale più pericoloso, l’uomo. Xana (Roxanne McKee) è una donna che sta portando il figlio Benji (Tom Mulheron) dai parenti per il Ringraziamento, sperabilmente anche col padre ed marito Simon (Alex Cooke); costui però se ne frega della prole e non si presenta, frustrando l’esile speranze del ragazzo. Intanto vediamo un gruppo di cacciatori che sta seguendo le orme proprio di Bambi…

Naturalmente il personaggio più infame si rivela anche colpevole, ossia il braccio degli esperimenti illegali che gettano liquame nelle acque: il cerbiatto vittima di mutazione, quindi, ha tutte le ragioni per vendicarsi. Da lì a poco comincia il body count, il conteggio dei morti: visto che la bestia è un mostro gigante dotato di corna acuminate, le impegnerà in senso splatter per incornare come un toro e tagliare in due i corpi, ripresi rigorosamente in campo. I suoi aiutanti, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, sono dei conigli modificati che affondano i loro denti nella carne umana. Il cervo-mostro e i roditori si assistono a vicenda, non senza ironia, la strage è servita.
La mattanza ha comunque un’impostazione morale, per così dire, visto che i cattivi vengono soppressi mentre le figure più fragili incontrano altro destino – la nonna malata di Alzheimer, pronta per essere inghiottita in un’inquadratura notevole, viene risparmiata. Sulla costruzione della creatura, poi, prima l’essere si nasconde tra le fronde e nel buio, poi sfrutta le possibilità della CGI risultando tutto sommato divertente e credibile. Nota di merito ai coniglietti, che rovesciano il luogo comune del “coniglio” mostrando il coraggio della brutalità. Bambi è qui un toxic avenger, un animale mutato per colpa dell’uomo e per questo mostruoso, privato di tutto, dedito alla vendetta e a riprendersi il figlio; come ribadisce Guillermo Del Toro noi siamo dalla parte dei mostri.

Bambi: La vendetta è un horror tanto estremo quanto commerciale, con tutte le carte al suo posto (regia, tensione, splatter, sangue), che dura 81 minuti e non si finge altro da sé: la dimostrazione che un archetipo può vivere in ogni tempo e luogo, essere riscritto in ogni tono e registro. Una buona storia funziona sempre, tale è Bambi che può instillare la profonda commozione di Disney e il revenge belluino di Allen. Non sono in contraddizione, anzi: meglio la vendetta di Bambi delle versioni live action che propone ultimamente la Casa del Topo.