Stazione dei Carabinieri di Civita di Terontola: il brigadiere Umberto Petroni (Neri Marcoré) deve condurre a Venezia il truffatore Raoul Nuvolini (Vincenzo Salemme). Sul treno preso dai due si infila anche Luisa (Elena Russo), la fidanzata di Umberto. Il viaggio ha inizio il 7 settembre 1943: l'indomani l'Italia non sarà più la stessa. Opera seconda di Roberto Cimpanelli, già affermato produttore e regista del convincente Un inverno freddo freddo, Baciami piccina è un viaggio di formazione sui binari della commedia. Nell'Italia in balia di se stessa del settembre '43, i tre protagonisti si muovono sul territorio dell'etica, cercando risposte individuali agli interrogativi di un Paese intero. Intatta è solo la coscienza della piccola gente, il resto è preda di germanici, repubblichini e del vuoto di potere. A riempire questi buchi neri la filosofia del suggeritore teatrale Raoul, gli alterchi amorosi di Umberto e Luisa, gli incontri sul loro percorso di liberazione. Cimpanelli e gli sceneggiatori Furio e Giacomo Scarpelli stanno attaccati ai loro personaggi, a cui tocca alzare il film dalla forma televisiva, da una indulgente ricostruzione storica e dal manicheismo in agguato. Salemme e Marcoré ce la fanno, liberano sequenze drammaturgicamente claustrofobiche con battute e sguardi di intesa. E il loro rigore morale diviene quello del film. Sulle note scanzonate di Baciami piccina.