Dopo l’enorme successo di pubblico ottenuto nel 2012 (oltre 1,5 miliardi di dollari incassati nel mondo), Joss Whedon riesce a migliorare il tiro e a costruire questo secondo capitolo degli Avengers trovando il giusto equilibrio tra action, umorismo e, perché no, riflessioni alte: Age of Ultron prende le mosse proprio da qui, dal paradosso secondo cui la brama di “sicurezza a tutti i costi” non faccia altro che creare una situazione di pericolo ancora maggiore. È quello che accade dopo che Tony Stark / Iron Man decide di dar vita ad un’intelligenza artificiale autocosciente in grado di proteggere l’intero pianeta: Ultron, entità tecnologica e potentissima, capirà ben presto che il nemico principale della Terra altri non è se non l’uomo.

Dopo la parentesi Loki, i Vendicatori (Captain America, Thor, Hulk, Vedova nera, Occhio di falco e lo stesso Iron Man) dovranno nuovamente impedire la distruzione del mondo. Più compatto – proprio come il team dei supereroi Marvel, stavolta meno inclini ai dissidi interni – rispetto al precedente, il film regala grandi momenti di spettacolo (su tutti, lo scontro necessario tra Hulk e Hulkbuster, l’armatura speciale ideata da Stark per limitare il gigante verde) e apre la strada verso il nuovo capitolo, Infinity War, atteso nel 2018.