Lotta e briga, Maltazard vuole formare un'armata di giganti e regnare su tutto l'universo. Si salvi chi può, ma per fortuna c'è Arthur: è l'unico a poterlo fronteggiare, a patto che riesca a riguadagnare l'altezza che gli spetta… Per ora, bloccato nella taglia XXS di un Minimeo, può contare su Sélénia e Bétamèche e la new entry che non t'aspetti: Darkos, il figlio di Maltazard. Insieme, daranno lotta a tutto campo a Maltazard.
E' Arthur 3 La guerra dei due mondi, ovvero il finale capitolo della trilogia – desunta dai suoi quattro libri – di Luc Besson. Finalmente, verrebbe da dire, ma rispetto al capitolo di mezzo Arthur 3 affina citazionismo (Hitchcock, Spielberg, Goonies e Star Wars e chi più ne ha…) e ironia, mettendo sul tavolo da ping-pong ecologismo e cattiveria (Maltazard è cresciuto davvero e ha carta bianca, per fortuna), patemi familiari (papà pentito, nonno mediatore) e teen spirit. Problema, le dimensioni contano sempre: spremuta a più non posso la tetralogia, lo schermo è sazio, lo spettatore abulico. Che rimane? Ovviamente, Luc Besson, il più prolifico e traffichino dei registi francesi: archiviati i Minimei, reso omaggio – si fa per dire – alla Lady Aung San Suu Kyi, ora dovrebbe tornare all'action-thriller al femminile con Angelina Jolie. E… vi ricordate Nikita? Speriamo se la ricordi anche Lucky Luc.