Il nuovo canone dei film d’azione della nostra epoca, lo si scrive spesso, è la saga legata a John Wick. Non sono più gli anni dei picchiaduro senza fronzoli, figli di Stallone e Schwarzenegger. Oggi i combattimenti sono come delle danze, vicini più al musical che alle sparatorie senza requie. Il regista Matthew Vaughn dimostra di saper cogliere le sfumature del genere, e con Argylle – La super spia sceglie di osare, di spingere l’asticella un po’ più in là.

In una sequenza molto colorata, Sam Rockwell e Bryce Dallas Howard si esibiscono in un elegante videoclip dallo spirito romantico, ma dall’alto grado di mortalità. In seguito la mattanza sarà servita come un’elaborata coreografia sui pattini. La musica è un personaggio (evitate i carillon), che detta i tempi all’interno della narrazione.

Vaughn, creatore dell’epopea Kingsman, ha saputo dar vita a una cifra stilistica ben riconoscibile, attenta al presente. Ama il fumetto, il pop, arriva da Stardust (ideato non a caso da Neil Gaiman), Kick-Ass e X-Men – L’inizio. Ed è ossessionato dalle spie. Con Argylle realizza il suo progetto più ambizioso, che ironizza con intelligenza sul cinema attuale. È irriverente verso le complessità narrative di Christopher Nolan, scherza con Ian Fleming, John le Carré e Frederick Forsyth. E riflette con graffiante passione su tutto ciò che oggi è “meta”.

L’autore comunica con il paladino che ha creato, la finzione si mescola con la realtà, la parola scritta si rivela profetica, e c’è una forte esaltazione del mondo onirico. Vaughn finalmente torna a divertire dopo il passo falso di Kingsman – Le origini. Resta fedele al suo universo, ai temi che lo caratterizzano, e gira una tonitruante follia. Elly Conway è una scrittrice di successo, dalla sua mente è scaturita la pentalogia sullo 007 Argylle. Alto, bello, aitante, si ribella contro i suoi datori di lavoro e si prepara a salvare il mondo. Si gioca con gli stereotipi, fino a quando l’esistenza della tranquilla Elly si infrange contro un uomo non convenzionale, su un treno che sta per diventare una macchina d’inferno.

Gli omaggi cinefili sono inesauribili. E anche la presenza di Henri Cavill strizza l’occhio a Mission: Impossible. Nel riuscito Mission: Impossible – Fallout era al centro di una brutale colluttazione col malcapitato Tom Cruise. Argylle è un ottovolante pieno di sorprese, che vuole spingersi oltre il limite, ed è meno superficiale di quello che sembra. Prendere o lasciare, consigliato agli amanti dei gatti. Con una parata di stelle, da Samuel L. Jackson a Bryan Cranston, passando per Dua Lipa. Sono già in arrivo i prossimi due capitoli.