Due territori alla periferia dell’impero: da una parte, un paesaggio umano e naturale che trova forza e debolezza nel suo imporsi quale mistero ancestrale; dall’altra, una terra che nel conflitto geografico e politico rivela la ferita della Storia. Da qui le coordinate di Abele, il film di Fabian Volti – che l’ha anche scritto con Stefania Muresu, montatrice insieme a Enrico Masi e Carlotta Guaraldo – presentato alla 38a edizione di IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam, l’appuntamento più importante al mondo dedicato al cinema del reale.

I due scenari sono la Sardegna e la Palestina, il focus è sui pastori, emblema dei movimenti di un mondo senza pace: nelle montagne dell’isola così come nel deserto della Cisgiordania, usi e costumi del lavoro con il bestiame si tramandano di secoli in secolo, mentre da lontano si vedono le tracce di un conflitto che sembra non conoscere conclusione. Attraverso le voci narranti in sardo e arabo che restituiscono pezzi di vita vissuta o introiettata, Volti costruisce un polittico sulla resistenza fatto di visi così solcati da rughe e segnati dalla fatica da collocarsi fuori dal tempo e dalla storia.

Come da titolo, il focus è su un Abele immaginario, che aggiorna, contestualizza e riconfigura la tradizione biblica: il secondo figlio di Adamo ed Eva, infatti, non fu solo il primo pastore ma anche il primo martire, poiché ucciso dal fratello Caino in un atto di gelosia e violenza fratricida.

La fotografia materica (curata dallo stesso Volti con Luigi Bosio e Roberto Farace) contamina il digitale con l’analogico (la pellicola in 16 mm), il lessico visivo fa incrociare l’osservazione del reale con l’esplorazione dell’archivio (i filmati d’epoca arrivano dal fondo Fiorenzo Serra e dagli archivi di AP e British Pathé), il dato cronachistico si eleva a contemplazione universale di un parabola immersiva e tesa, che sfugge la retorica interrogando il passato meno decantato, le contraddizioni del presente, l’ipotesi di un futuro che sia di ascolto, comunione, riconoscimento.